Martin Cruz Smith è uno scrittore di classe, e la definizione di thriller che comunemente si attribuisce ai suoi libri è assolutamente riduttiva. Eccezionale nel delineare luoghi e periodi (lUnione Sovietica a cavallo della Guerra Fredda, lInghilterra mineraria dell 800), nonché personaggi (indimenticabile Arkady Renko – decisamente Vero Uomo…), non delude con questultima ambientazione.
Il Giappone alla vigilia dellattacco a Pearl Harbour è un insieme di contrasti millenari e MCS rende perfettamente i vari mondi, antichi e recenti, che convivono e si scontrano sullo sfondo del conflitto. Un nuovo intrigante personaggio al centro della vicenda, ancora una volta un outsider in bilico tra diverse realtà ma da nessuna accettato. Appassionante, scritto davvero bene, lo si divora avidamente sia per lintrigo sia per le descrizioni di un Paese e una mentalità a noi poco famigliari ma affascinanti, senza esaltarle né demonizzarle ma presentandole nella realtà e quindi nel bene e nel male.
Note negative: il finale è un po troppo troncato e manca qualche spiegazione; il titolo italiano come al solito centra pochissimo ed è quasi fuorviante (loriginale è december 6).
Un bellotto meritato.
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