se ero così bella perché ci siamo lasciati? direi che questa frase riassume perfettamente la superficialità e legocentrismo che permea personaggi, storia, regia, sceneggiatura – insomma tutto il film, che ieri sono andata a vedere al cineforum (se avessi pagato il biglietto sarei andata a casa di Muccino a farmi ridare i 7,20 euri – con la forza, se necessario).
Non ho mai visto un film più squallido e deprimente (e già pensavo di averlo fatto con Lultimo bacio che lascia un senso di squallore in cui, come rappresentante di quella generazione, non mi riconosco affatto. Soprattutto se ripenso a La finestra di fronte, dove certe scelte, se vuoi simili, sono indice di coraggio, e non di paura; di forza danimo e ottimismo e speranza, e non vigliaccheria, rassegnazione e cinismo) e francamente è pure noioso.
Quello che più mi dà ai nervi è questa pretesa di assolutismo che Muccino attribuisce alla visione della vita che ci propina: tutti finiremo/siamo così e non cè niente da fare.
Grazie a Dio posso dire che quasi tutta la gente che conosco non è così totalmente e irrimediabilmente egoista, insomma, in sto film non cè nessuno che dà qualcosa di sé, che pensa a chi gli sta intorno (e sono i figli, o i genitori, o la persona che hai scelto come compagno/a della tua vita, mica uno che vedi 5 minuti per caso!), che esce per un attimo dalla totale e assoluta concentrazione su di sé, su quello che vuole lui, su quello di cui ha bisogno lui.
Tutti infatti che chiedono come mi vedi? come sembro da fuori? cosa pensi di me? come sono andata?
Il padre esempio di unignavia che rasenta limmobilismo, sta con una donna che non ama ma è pronto a mollarla per quella che invece lo spinge a fare quello che ha sempre voluto ma non ha mai avuto il coraggio di tentare (e che cmq come persona gli interessa poco o niente tanto che manco la chiama per dirle cosa è successo e se la dimentica a velocità supersonica finché ha bisogno che qualcuno – la moglie – lo accudisca, salvo poi rifarci un pensierino quando tutto torna normale: congratulazioni, proprio vero uomo).
La moglie che ha piantato le corna al marito già due volte, non lo fa la terza ma mica per volontà propria però quando lo fa lui mette in scena la piazzata melodrammatica di quella che si è sacrificata eccetera eccetera blablabla. E poi che nella grande difficoltà si immedesima nel ruolo della compagna che tutto sopporta per amore del suo uomo (che fino a cinque minuti prima non sapeva neanche più chi fosse diventato).
Entrambi che hanno rinunciato ai loro sogni ma non sono capaci di prendersi la responsabilità di questa scelta (men che meno – almeno lui – per cambiarla) ma non sanno far di meglio che dar la colpa allaltro – non che uno dei due cmq si sia sforzato di far funzionare le cose prima.
La ragazzina che, a parte il disgusto, mi ha messo addosso anche una grande tristezza – ma come fai a ridurti così a neanche 18 anni?!? Come fanno ad essere quelli i tuoi sogni? E come fai ad abbassarti a tanto (approfittare delle conoscenze, andare a letto con chi ti capita, usare la gente, dimenticarti della tua amica) per un obiettivo simile?
Il ragazzino che forse è quello più umano che però vive nel suo mondo e si fa solo i fatti suoi.
Tutti insicuri e bisognosi di conferme, che pretendono chiedono vogliono. Tranne forse laltra donna che poraccia ci va di mezzo e alla fine invece di mandarlo a quel paese ricomincia da capo – senza neanche sapere come sono andate le cose (nessuno poi le ha mai spiegato che non si lascia un uomo per un altro ma se lo fai devessere per te?).
(qua mi stavano per buttare fuori dal cinema. Scena: lui che le chiede: ci vediamo per un caffé? Io che dico: no! Lei che dice: sì Io che crollo sul sedile con le mani sugli occhi strillando ma nooooooo! La fila davanti si è un po alterata – anche perché non è che prima non mi ero fatta notare…).
Mah. Unica cosa positiva, attori superbi, tutti. La Bellucci o le hanno cambiato le corde vocali o ha fatto un corso accelerato o è stata rapita dagli alieni che le hanno modificato la personalità, cmq recita. E pure bene.
Tutto qua. Scusate la lunghezza dello sfogo ma è da ieri che sono incavolata nera 😀
dimenticavo che:
– la fine scopiazza talmente quella dellultimo bacio e tutto il film sembra tanto ancora loro ventanni dopo da farmi suggerire un prossimo cambiamento di sceneggiatore;
– lei urla talmente tanto (come la Mezzogiorno nel film precedente) che vien voglia di darle una botta in testa;
– qualcuno dovrebbe dire al signor Muccino che la gente non è mica così cretina (almeno la maggior parte) da dover ripetere le cose trecento volte e se non le hai capite ti metto pure le didascalie e per essere sicuro te le faccio urlare addosso – odio uscire dal cinema con la sensazione che ti prendono per scema (a maggior ragione se avessi pagato il biglietto);
– concordo con quel genio che diceva: Muccino ha fatto un film sui ventenni, uno sui trentenni e uno sui quarantenni. Considerando che può fare ancora i cinquantenni, i sessantenni, i settantenni, gli ottantenni e mettiamoci pure i novantenni, con cinque film ce ne siamo liberati. Evviva loriginalità.
Aridateme Ozpetek!!!
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