Ultimamente mi capitano sottocchio (o orecchio) un sacco di frasi riferite ai cambiamenti – anche se sono della teoria che probabilmente mi è successo milioni di volte ma colpiscono sempre le coincidenze che toccano sul vivo o che richiamano cose che sta già pensando o vivendo.
Oltre alla citazione di cui sopra, laltro giorno fingendo di rimettere a posto mi ritrovo in mano un biglietto dauguri di un caro amico che dice qualcosa del tipo non cambiare. Compleanno 2003, non preistoria. Quando lho ricevuto probabilmente avrò pensato qualcosa del tipo beh che bel complimento e nelle intenzioni sicuramente era così, ma.
Ma. No. Ora no.
La cosa mi fa pensare. Mi fa pensare a un sacco di altre cose.
Ad esempio. Sarà un caso che a maggio mi scrivono una cosa del genere (che non mi ha colpito più di tanto, allora), 10 giorni prima mi dicevo che in fondo i giochi erano fatti e la mia vita proseguiva sul suo tran tran da pseudolimbo, poi un paio di mesi dopo mi si chiede (di nuovo) di non cambiare poi mi si dice che sono cambiata (vabbé ok lì erano venuti fuori dei nuovi lati di me, non vale :D) e anche mi si fa notare che insisto molto su cose tipo sono grande, sono cresciuta ecc. – e dopo altri due mesi prendo la mia vita, la rivolto come un calzino (nel mio piccolo), insomma cambio tutto? Coincidenze. Che portano a delle riflessioni. (mmm… sto post sarà parecchio sconclusionato e pure un po lunghetto).
Iniziamo col distinguere. Ci sono cose, le cose più fondamentali, i miei valori, quello in cui credo, eccetera, che son rimaste (quasi) sempre le stesse, le ho messe in discussione, certo, le ho abbandonate riprese criticate esaminate e tutto, ma ora si sono consolidate. A quasi trentanni quelle sono e quelle rimangono. E mi piacciono anche tanto. Dubito che capiti qualcosa per cui diventerò razzista o snob (ok chi può mai dirlo ma spero proprio di no).
Ora, questo non vuol dire che io vi sia sempre e costantemente fedele nella pratica. Però so a cosa miro e faccio del mio meglio. E in questo non ho intenzione di cambiare, in questo senso (che è quello del mio amico) lo prendo decisamente per un complimento.
Poi cè tutto il resto. Mi guardo indietro e resto allibita. Che fine ha fatto la persona che ero 10 anni fa (liscrizione alluniversità è il mio spartiacque)? Di primo acchito direi che sì… ok… qua e là… qualcosa è rimasto… ma carattere, comportamenti, desideri, atteggiamenti mentali son tutti diversi.
Uhm… è stato un duro lavoro e chi se non io poteva farlo?!? 😀
Ripenso a tutte le persone e le esperienze che, nel bene e nel male, mi hanno fatto cambiare. Persone che magari (purtroppo o per fortuna) non frequento più, esperienze che (purtroppo o per fortuna) non potrò più fare.
Poi scavo e vedo che, in fondo, molto in fondo, sono la stessa persona. Per quello che conta veramente.
E decido che ADESSO, in questo momento, in questo posto, facendo quello che sto facendo, vivendo quello che sto vivendo – sia bello che brutto, io sono, con tutti miei i pregi e i (tanti) difetti, esattamente la persona che dieci anni fa avrei voluto essere ora. Anche se non lo sapevo.
Ergo. Cambiare va bene – se vuol dire crescere. E sottolineare questo e il fatto che SEI – faticosamente – cresciuta non è una brutta cosa.
Bisogna che cominci a pensare a come voglio essere tra altri 10 anni.
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