Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

mercoledì, 7 gennaio 2004

storie | blogghiche&internettiane

accidempolina!

Ma come cavolo si fa a mettere il blog su 3 colonne?!?
Insomma, una poveraccia è in ufficio alle dieci di sera e non può mica passare unora a smanettare qua e là… nellordine:
http://blog.clarence.com/
http://bloghelp.clarence.com/
http://bloghelp.clarence.com/archive/008626.html#008626
http://blogstyles.com/styles/3col/template_mt.php … e lì non capisco mica qual è la stringa o come si chiama da incollare! Che devo fare, sovrascrivere tutto?!? E tutte le mie personalizzazioncine ecc. ecc.? :o(((
(e ho pure provato a confrontare i due codici del main index parola per parola, prima di desistere. Voglio dire, a questo punto è frustrante).

sabato, 3 gennaio 2004

storie | guardate

‘Mystic river’

sono andata ieri con mio cugino M., grande cinefilo.
Davvero un film notevole. Regia perfetta, molto asciutta, forse solo qualche tempo morto a metà del secondo tempo e lultima scena alla parata direi superflua, ma cmq una gran prova di regia.
Cast eccezionale, Sean Penn grandissimo, con uninterpretazione di superba classe, Kevin Bacon davvero molto bravo (finalmente affrancato da ruoli di psicopatico maniacale) si esprime al meglio delle sue (sottovalutate) capacità, Tim Robbins invece non è al suo meglio ma rimane un grande attore nonostante qualche caduta di tono.
Da non dimenticare Marcia Gay Harden e Laura Linney, con ruoli minori ma esaltati dalla regia e dalla loro stessa interpretazione.
Da vedere.

venerdì, 2 gennaio 2004

storie | di me

amici

Il bello di queste vacanze è che sto rivedendo un sacco di amici di vecchia data che a causa di lavoro-corso-impegni vari non vedevo da un sacco di tempo.
E non parlo della mezzoretta ritagliata qua o là ma di ore e ore (e ore e ore…) di chiacchierate vis a vis.
Questanno (anzi, lo scorso anno) ho trovato parecchi nuovi amici, persone speciali con cui ho un rapporto profondo e stimolante, e che in alcuni casi mi sembra di conoscere da sempre, ma di questi parlerò quando (se) farò il mio bilancino 2003.
Ora sto pensando invece a quelle persone che conosci davvero da una vita, per cui se non ti vedi per un po non cambia nulla, quando succede è come se non fosse passato un minuto. E con le quali il tempo trascorso è di una ricchezza rara, è denso e intenso e ti sembra contemporaneamente volare e non finire mai.
Persone che ti ricordano diversa, ma sono cresciute insieme a te. Con le quali a volte è estremamente rilassante trovarsi, perché non fai in tempo ad iniziare una frase che la completano loro, e sanno già cosa pensi – o meglio cosa hai pensato o provato o fatto, non appena inizi a raccontare una situazione o qualcosa che ti è capitato.
Persone con cui non cè limbarazzo della conoscenza recente, per cui magari ti trattieni (o si trattengono) dal dire esattamente quello che pensi (o pensano), ma ti dicono molto, mooolto francamente anche quello che non vuoi sentirti dire. Oppure ti dicono esattamente quello che vorresti sentirti dire.
In entrambi i casi, al momento giusto (anche se magari in quel momento a te non sembra). Col tono giusto. Nel modo giusto. Persone da cui accetti cose che da altri non tollereresti neanche per un secondo, perché sei assolutamente certa che hanno un buon motivo per farle o dirle, critiche che in altri casi rifiuteresti a priori e che invece ti fanno riflettere sia che poi le condividi sia che no, consigli che altrimenti non saresti mai disposta ad accettare, ma che prendi in considerazione senza mai sentirti obbligata a seguirli se non li riteni adatti a te.
Persone che non ti dicono mai te lavevo detto. E se lo dicono, lo fanno solo una volta ed è vero. Persone che non ridono mai di te ma con te.
Che sanno condividere i momenti brutti e quelli belli (che a volte è più difficile).
Persone che sanno quando sei al punto di rottura anche (soprattutto) quando non si vede, ed evitano di dire o fare cose che aggraverebbero la situazione ma rimandano al momento giusto.
Che sanno ascoltare ed anche obbligarti a farlo.
Per le quali il tuo valore è un dato ovvio, naturale, scontato, per cui anche se tocchi il fondo è solo una fase momentanea, e quella non sei tu – o ti eri distratta un momento. O sei tu ma va bene uguale. E non devi dimostrare niente, anche se si aspettano molto da te. Proprio perché si aspettano molto da te. Perché per loro è ovvio che sia così, che vali tanto così, e quindi è normale dare tanto. E a te viene naturale farlo, e quando fai qualcosa di cui non credevi di essere capace, di cui tu stessa ti stupisci, loro ti guardano con laria del beh, lo sapevamo. Di che ti stupisci tu? ed è la tua stessa normalità ad essere grandiosa perché è te che vogliono e non quella che potresti essere. Che se lo diventassi sarebbe lo stesso perché cmq sei tu.
Persone che sanno chi sei e con cui ti senti te stessa. Con cui puoi essere interamente te stessa.
Per cui grazie a s., c., ch., g., f., gl., mk., e., ms., p., s. perché ci sono e senza i quali non potrei esserci io.

martedì, 23 dicembre 2003

storie | di me

Natale

A me il Natale piace.
Oltre al fatto che per me è importante, mi piace proprio.
Mi piace laria fredda di queste giornate, girare per la città con il vento che scompiglia le foglie e i capelli, e vedere le luminarie e le candele e tutto rosso e verde e gli alberi e la gente di corsa ma che sorride.
E sorridere in risposta, così, per il gusto di farlo.
Mi piace fare i regali, cercarli, trovare quello perfetto per quella persona, mi piace lattesa e mettere i pacchetti sotto lalbero e discutere per il fatto che io non li apro subito ma RIGOROSAMENTE la mattina di Natale, e credere ancora che è Gesù Bambino che li porta e sentire ancora quella piccola fitta appena alzata la mattina del 25 con il dubbio se anche stavolta è arrivato o no.
E anche il fatto che il Natale ti ricorda cosa è davvero importante e tutto quello che hai, non quello che ti manca.

E poi ho le ali :o)))))))))

venerdì, 19 dicembre 2003

storie | vissute

assurdità

Giovedì sera. Stanchezza arretrata da smaltire. Sono (incredibilmente) sola in casa.
Diamoci al relax, domani ho un colloquio: bagno di unora, cenetta veloce, un libro. Un giretto sul pc.
ore 22.40 decido di andare a dormire.

Dieci minuti dopo suona il telefono di casa. A questora?!?
Voce maschile: Pronto buonasera qui è il pronto soccorso dellOspedale Niguarda (oddio oddio son tutti fuori in macchina CAZZO!)
Non si preoccupi, mi raccomando (seeee le ultime parole famose, sto già tremando come una foglia).
Abbiamo ricoverato unanziana signora che non si ricorda più chi è (hm?)
E con una badante straniera (dunque, no, la nonna è svanita ma la badante non ce lha).
che non parla italiano
(?!?)
Però ci ha scritto su un foglietto questo numero xx xxxxxxxx (sì è il mio)
e anche questaltro: xx xxxxxxx (mai sentito)
che facciamo?
senta facciamo così lei chiama questaltro numero e io chiamo i parenti poi COMUNQUE mi faccia sapere qualcosa.
Ok? Ok.
Chiamo i genitori (che ridono – strano senso dellumorismo) poi due amici, a questo punto provo anchio a metterla sul ridere (anche se le mie mani stanno ancora tremando) poi provo per mezzora il Niguarda ma meglio lasciar perdere.
Poi vado a far finta di dormire.

Oggi richiamo il Niguarda.
4 telefonate + un paio di passaggi interni per beccare almeno 1 tipo gentile (che media evviva il pubblico servizio) che mi dice che loro hanno 2000 ricoverati al giorno, 300 lultima notte, e che senza nome e cognome è impossibile.
Ma se richiamo stanotte e magaaaaaaari qualcuno si ricorda la faccenda?
No guardi lasci perdere, chi fa la notte poi sta a casa 2 giorni. Se cè bisogno la richiamiamo noi. Cmq grazie signora, è molto gentile.

Evvabbé.

Però io sono più alta della Mezzogiorno.

giovedì, 18 dicembre 2003

storie | di me

Non c’è niente di costante tranne il cambiamento (Buddha) ?

Ultimamente mi capitano sottocchio (o orecchio) un sacco di frasi riferite ai cambiamenti – anche se sono della teoria che probabilmente mi è successo milioni di volte ma colpiscono sempre le coincidenze che toccano sul vivo o che richiamano cose che sta già pensando o vivendo.
Oltre alla citazione di cui sopra, laltro giorno fingendo di rimettere a posto mi ritrovo in mano un biglietto dauguri di un caro amico che dice qualcosa del tipo non cambiare. Compleanno 2003, non preistoria. Quando lho ricevuto probabilmente avrò pensato qualcosa del tipo beh che bel complimento e nelle intenzioni sicuramente era così, ma.
Ma. No. Ora no.
La cosa mi fa pensare. Mi fa pensare a un sacco di altre cose.

Ad esempio. Sarà un caso che a maggio mi scrivono una cosa del genere (che non mi ha colpito più di tanto, allora), 10 giorni prima mi dicevo che in fondo i giochi erano fatti e la mia vita proseguiva sul suo tran tran da pseudolimbo, poi un paio di mesi dopo mi si chiede (di nuovo) di non cambiare poi mi si dice che sono cambiata (vabbé ok lì erano venuti fuori dei nuovi lati di me, non vale :D) e anche mi si fa notare che insisto molto su cose tipo sono grande, sono cresciuta ecc. – e dopo altri due mesi prendo la mia vita, la rivolto come un calzino (nel mio piccolo), insomma cambio tutto? Coincidenze. Che portano a delle riflessioni. (mmm… sto post sarà parecchio sconclusionato e pure un po lunghetto).

Iniziamo col distinguere. Ci sono cose, le cose più fondamentali, i miei valori, quello in cui credo, eccetera, che son rimaste (quasi) sempre le stesse, le ho messe in discussione, certo, le ho abbandonate riprese criticate esaminate e tutto, ma ora si sono consolidate. A quasi trentanni quelle sono e quelle rimangono. E mi piacciono anche tanto. Dubito che capiti qualcosa per cui diventerò razzista o snob (ok chi può mai dirlo ma spero proprio di no).
Ora, questo non vuol dire che io vi sia sempre e costantemente fedele nella pratica. Però so a cosa miro e faccio del mio meglio. E in questo non ho intenzione di cambiare, in questo senso (che è quello del mio amico) lo prendo decisamente per un complimento.

Poi cè tutto il resto. Mi guardo indietro e resto allibita. Che fine ha fatto la persona che ero 10 anni fa (liscrizione alluniversità è il mio spartiacque)? Di primo acchito direi che sì… ok… qua e là… qualcosa è rimasto… ma carattere, comportamenti, desideri, atteggiamenti mentali son tutti diversi.
Uhm… è stato un duro lavoro e chi se non io poteva farlo?!? 😀
Ripenso a tutte le persone e le esperienze che, nel bene e nel male, mi hanno fatto cambiare. Persone che magari (purtroppo o per fortuna) non frequento più, esperienze che (purtroppo o per fortuna) non potrò più fare.
Poi scavo e vedo che, in fondo, molto in fondo, sono la stessa persona. Per quello che conta veramente.
E decido che ADESSO, in questo momento, in questo posto, facendo quello che sto facendo, vivendo quello che sto vivendo – sia bello che brutto, io sono, con tutti miei i pregi e i (tanti) difetti, esattamente la persona che dieci anni fa avrei voluto essere ora. Anche se non lo sapevo.

Ergo. Cambiare va bene – se vuol dire crescere. E sottolineare questo e il fatto che SEI – faticosamente – cresciuta non è una brutta cosa.

Bisogna che cominci a pensare a come voglio essere tra altri 10 anni.

venerdì, 12 dicembre 2003

storie | vissute

pensierino per il we

cito (era un sacco che non mi capitava di usare questa frase!):
venghino siori venghino che più gente cè più bestie si vedono!

Grazie nonno, ogni volta mi fa sorridere e pensare a tutte le storie che mi raccontavi :o)

giovedì, 11 dicembre 2003

storie | vissute

no comment

una mia compagna di corso mi ha appena detto che stanotte mi ha sognato.
Alla mia innocente domanda davvero? e cosa stavo facendo? la risposta è stata che: eravamo insieme alluniversità (quale?) e stavi fumando una sigaretta (ma dài?). Ti ho chiesto di andare nellaltro cortile me tu non hai capito e sei passata da dentro e quindi hai dovuto spegnere la sigaretta ed eri incazzata nera. Perciò mi sei saltata addosso e mi hai morso un orecchio.

forse in effetti è il caso che smetta di fumare. O di dare questimpressione di stronza?

Ai posteri ecc.