basta
DEVO mollare il vecchio lavoro. Non posso andare avanti così.
Ma come ca##o faccio?!?
Sono stanca.
E sono stufa della gente che urla.
Stasera nanna presto che si preannuncia un
Confido nel finesettimana.
Invidio profondissimamente chi ha le idee chiare e sa che fare. E condivido pienamente il suo discorso sul voto come diritto E come dovere. Ho sempre pensato che andare a votare (ed esprimere una preferenza) fosse entrambe le cose.
Ma che fare quando non ti senti rappresentata da nessuno ma proprio nessuno di quelli che ci sono? Se uno degli schieramenti avesse, come dicevo ieri, un
Allo stesso modo, se ci fosse una persona candidata in cui credo e ho fiducia (quantomeno che farà del suo meglio ed eviterà di turlupinare chi l
Non andare a votare o andare senza esprimere una preferenza (annullando la scheda eccetera) ancora adesso mi sembra una non-scelta, ma come esprimere allora il disgusto verso TUTTO il mondo politico e per il fatto che non ci sia cmq una vera possibilità di scelta? Un
Bon per stavolta faccio così. Visto che, come ho già avuto modo di dichiarare, se potessi voterei A. ad occhi chiusi, io stavolta voto quello che vota lei (se me lo ricordo… mi mandi un sms? :D). E speriamo in bene.
Ho sempre considerato il voto l
E non mi è mai passato per l
Però accidenti diventa sempre più dura… non so proprio dove sbattere la testa, mi viene veramente da vomitare (se non da ridere che sarebbe meglio – anzi no… vabbé lasciam perdere) alla sola idea di votare per uno qualsiasi di questi, da qualunque parte stiano (perché, esiste ancora un
Tutti quanti.
Questa la capiranno in due, però mi sa proprio che io stavolta voto ilclaudione.
E
La prima cosa che mi ha fatto pensare a quanta acqua è passata sotto i ponti, a quanto le cose siano diverse ora, a quanto (se) sono cresciuta e a questi benedetti trent
Ora so che le persone si possono perdere. Che a volte, certe volte è inevitabile. Che posso sopravvivere (e, alla fine, bene). Che è un dolore, per quanto sembri insopportabile all
Ora so anche un
Per cui, tardivamente, grazie C.: la fine della nostra amicizia mi ha insegnato più dell
Per il resto… beh. C
O meglio.
Tutto questo mi rende non precisamente – o non solo – felice (non si può essere felici ogni minuto! Che noia), quanto serena. E, se guardo indietro, serena non lo sono mai stata. Stanca, nervosa, stressata, insofferente, frequentemente egocentrica, a volte egoista, serena mai. Adesso ci sono momenti in cui sono stanca, nervosa, stressata, insofferente, egocentrica, egoista, momenti anche lunghi, momenti che magari diventano periodi. Temporanei. Che non scalfiscono questa sensazione di essere, finalmente, al posto giusto, al momento giusto. Di non essere, anche se solo leggermente, fuori posto. Di vivere bene con me stessa.
E, cavoli, me la voglio proprio godere.
Io due anni fa.
Io (un po’ meno) un anno fa.
Lunaspina
di Ivano Fossati
cantata da Fiorella Mannoia
Io mi vesto normalmente
come chi ha poca fantasia
come chi mette qualcosa
e poi non deve andare via
mi avvicino alle persiane
sento il mondo che fa rumore
e gli orologi di una casa
non si fermano mai.
E mi fido facilmente
delle ombre via via
che riesco ad essere assente
e non cercarmi compagnia
e di notte sento bene
i ritmi del mio stesso cuore
e le voci di una casa
non s’imparano mai.
Ho un lavoro qui vicino
il mio lavoro non mi piace
perché mi consuma gli occhi
e poi mi mangia le giornate
e in tutto questo non vedere
in tutto questo non ricordare
in tutto questo non amare
io sono qui
che vivo…
Io no, io no, io no, io no
io non ho terre da sognare
io non ho voci da seguire
io sono qui che aspetto.
Io no, io no, io no, io no
io non ho lettere da spedire
non ho parole da imparare
per cantarle sola.
Come tarda questa notte
la mia lunaspina
venga giù alla finestra
quella luce bambina
venga giù dal silenzio
mia cara compagnia
con i miei muscoli stanchi
sono qui
che aspetto…
Eh no, eh no, eh no, eh no
io ne avrei terre da sognare
ne avrei di voci da seguire
io non è vero che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
io non ho lettere da spedire
ne avrei parole da imparare
per non cantarle sola.
Eh no, io no, io no, io no
io ne avrei dette di parole
io non l’ho amato il mio dolore
io non è vero che aspetto.
Eh no, eh no, eh no, eh no
ne ho gridate di parole
e non l’ho amato il mio dolore
e adesso canto sola.
Come se fosse facile
convincersi
a non ridere troppo
di sé.
Io adesso non aspetto.
Io, adesso, vivo.
Sabato.
La sindrome è passata – quasi del tutto, cmq ci son troppe cose da fare per pensarci.
– torta. Vado alle 11 a prenderla insieme al papà. Torta a forma di 30, il 3 non è pronto (primo segno…). Finalmente la prendiamo, voliamo dal gelataio sotto casa che dovrebbe avere un frigo abbastanza grande – ma non è così, e il 3 si è diviso in due (secondo segno…). Vabbè lo riaccorpiamo. Il tempo di salire a casa, suona il citofono: il gelataio è inciampato spostando la torta. Scendo. Il 3 è in mille pezzi. Era destino che compissi zero anni? Per fortuna la torta è rimasta nella scatola quindi mangiabile. Mia sorella piccola passerà un
– Nel frattempo io vado a sfruttare il regalo dell
– Ritorno a casa, pranzo veloce, parrucchiere. Prenotato per le 15.30. Comincia alle 16.15. Il ritardo sembra irrecuperabile. Colpi di sole (e così son di nuovo bionda), treccine, mani, sopracciglia (insomma, almeno una tantum si può fare…).
– Ritorno a casa – in ritardo, F. è già sotto casa ad aspettarmi, volo su mi lavo mi vesto mi trucco accessori vari – non cambio la borsa che tanto è nera e risparmio tempo. Insomma, faccio la mia figura. Il taglio del vestito (D&G) è proprio bello, il tacco alto (sempre una tantum) ha il suo perché, il trucco è leggero ma (sempre una tantum) ci vuole.
– Ritiriamo la torta e ci fiondiamo a consegnarla al locale. In tempo. Raccomandazioni a profusione, consegna delle candeline, via di corsa.
– Aperitivo al B#rrio alto. Siamo in anticipo! Incredibilmente ce l
– Il posto è molto carino, siamo all
– man mano la gente torna a casa, noi superstiti ce ne andiamo a farci una spaghettata a base di riso al pomodoro (!) e poi a casa.
[in macchina scopro che la mattina è nata L., in anticipo ma in forma. E anche (c)v sta bene. Bellissima notizia. Non vedo l
E
Domenica.
Sto bene. Nessuno stress. Il pre- è stato molto peggio del durante… o sono gli effetti del massaggio che perdurano?!? Mah.
– Mi sveglio presto (grrrrrrrrrrrrrr) e vado a Messa. E
– Pranzo con la famiglia, festeggiamenti culinari e non – mia mamma mi ha fatto il suo spettacolare paté! – relax davanti al Gran Premio, arrivo della massa dei parenti. Chiacchiere. Di nuovo cibo (aiutoooooooooooooooooooo!). Di nuovo brindisi (stavolta son riuscita a spegnere tutte le candeline. E meno male che mi son ricordata di esprimere il desiderio… sabato né desiderio né candeline!). Mi dileguo a prepararmi per uscire.
– Serata deliziosa. E me la tengo per me (prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!).
Insomma, un gran bel compleanno. C
A presto per la parte II – bilancio :o))))))
Ok. Sono in piena sindrome pre-compleanno e soprattutto pre-festa-che-andrà-tutto-in-vaçca.
Son stufa di inseguire la gente, son stufa di incavolarmi, son stufa di risolvere problemi altrui, son stufa di sapere che ce ne sono ma non posso farci niente, son stufa di sentirmi in colpa per cose indipendenti dalla mia volontà ma per cui mi dispiace un sacco, son stufa di spiegare la rava e la fava, di chiarire, di fare, di brigare.
Soprattutto odio rendermi conto di essere insofferente in generale, di non sopportare niente e nessuno (o quasi), di essere dispotica, nervosa, stanca e sentirmi anche (e giustamente, a volte…) in colpa. Non mi reggo proprio quando son così. Figuriamoci se dovrebbero farlo gli altri.
Evvabbé, passerà come le 29 volte precedenti, su.
Facciamo che se potete mi state alla larga fino a domattina.
Ordunque gli ascoltatori di rad|odue hanno votato le cinquanta canzoni più belle della storia italiana.
Gli ascoltatori di rad|odue hanno o 12 anni o 75. Più una piccola fetta di quarantenni nostalgici. Tutti con un gusto musicale che oserei definire quantomeno dubbio.
Eppasiensa che
Però. Però. C
Vince
Che non sarà la canzone musicalmente più bella del mondo.
Però gli ascoltatori ottantenni quindicenni quarantenni di rad|odue hanno votato una canzone non d
Però gli ascoltatori ottantenni quindicenni quarantenni di rad|odue hanno votato una canzone che dice
Però gli ascoltatori ottantenni quindicenni quarantenni di rad|odue hanno votato questa canzone.
Che ci sia ancora speranza?
Tre giorni fa mia sorella mi dice che han chiamato a casa per una roba sul fumo. In pratica un controllo gratuito di cuore e polmoni.
Mia sorella odia il fumo.
Mia mamma odia che io fumi.
Tra tutt
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–
(ci accordiamo per posto quando ora ecc.)
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Click.
Hm. Vabbé.
Quindi. Alle ore 15.00 di oggi giovedì 27 maggio, con un quarto d
TRE QUARTI D
– differenza tra dipendenza fisica e psicologica (sai che novità).
– la nicotina sostituisce completamente le endorfine ma non le ghiandole che però si atrofizzano quindi se smetti normalmente ci vogliono 6 mesi per riattivarle e questo infatti è il periodo di astinenza in cui si mangia eccetera (evvabbbé).
– con il LORO sistema invece in 36 ore smetti senza nessuna sindrome di astinenza perché in pratica cioè riattivi le ghiandole con l
– Visto che non mi piace girare intorno alle cose, alla domanda brutale
In tutto ciò il controllo è consistito in: dimmi quante sigarette fumi, metto i dati nel pc e ti faccio vedere come sono i tuoi polmoni secondo me. Anzi secondo lui (il pc).
Ora: va bene che sarò cretina ma mi aspettavo una roba della Sanità, mica della ditta svizzera che vuole una paccata di soldi. Soprattutto se al telefono mi ripetevi 20 volte della
E poi quelli sarebbero dei controlli??????????
Ma fatemi il piacere…
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