Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

lunedì, 2 gennaio 2012

storie | di me, vissute

2012

Iniziamo con delle belle ferie cui attaccare la maternità, e il primo giorno passa via con marito al lavoro, bimbo all’asilo, pc acceso, un bel film alla mattina e un’ottima amica da vedere al pomeriggio, più pranzo sul divano guardando cazzate che fa tanto gggiovane senza impegni (o almeno lo faceva negli anni ’90).
Dulcis in fundo, ecografia che il nuovo bimbo è sano (e grosso, nonostante la dieta. QUINDI, NON è colpa mia accidenti).

Da domani giuro che mi rendo utile*.

 

* cose da fare:
– ripulire il decrepito pc in modo che Fede ci possa installare robe strane
– finire di caricare tutti i libri in anobii, poi studiarsi un po’ di social reading network e decidere se spostare tutto altrove tipo goodreads
– confrontare e decidere le ultime cose sulla nuova cucina
– sistemare tutti i contatti gmail così l’android fa meno casino e metterci anche indiriss e info varie (sì lo so sono maniaca)
– sistemare il calendario di google così l’android fa meno casino eccetera
– leggere e organizzare le oltre 500 mail non lette + 200 autolink + 150 task che sono lì da quest’estate
– NON pensare al lavoro (seee)

sabato, 3 dicembre 2011

storie | vissute

due ideuzze così

Lunedì escono le novità di Monti.

Sono certa che ci saranno misure strategiche e di altissima strategia che io manco riesco ad immaginare, però chi vola in alto a volte non vede quello che ha sotto il naso così mi permetto un paio di suggerimenti pratici terra-terra:

QUELLO CHE FAREI IO PER RECUPERARE SOLDI SENZA PESARE SEMPRE SUI SOLITI:
– girare pari pari i 200 milioni di euro per le scuole private e i 20 milioni di euro per le università private, fissati dalla legge di stabilità, alle scuole e università pubbliche. A discapito del mio personale stipendio, oltretutto, che non si dica che penso al mio orticello.
– eliminare i finanziamenti alle regioni autonome, in particolare all’Alto Adige, che è passata una vita e non si capisce perché non dovrebbero essere trattati come tutti gli altri italiani ma meglio, visto che non vogliono manco esserlo e gli dobbiamo dare pure dei soldi per andarci in vacanza ed essere anche trattati male.
– non eliminare ma accorpare le province più piccole, tanto non si risparmia granché dato che il grosso del costo sono i dipendenti pubblici che semplicemente andrebbero altrove (possibilmente al tribunale di Milano dove sono sotto organico cronico e non alla sede del comune di Milano di via Paravia dove stanno in tre all’unico sportello informazioni a ritagliare vestitini dalle riviste e se chiedi un’informazione si seccano pure).
– mettere una bella tassa sull’inquinamento – hai il SUV diesel? Paghi di più della macchina a metano. Hai la caldaia vecchia bacucca che sotto i 25 gradi non va? Paghi di più del condominio che ha i pannelli solari sul tetto. Hai un cortilone in cemento? Paghi di più di chi ci fa un’aiuola. Eccetera.
– ripristinare immediatamente le feste civili e patronali che siamo un paese turistico, e fare il ponte invece che diminuire il PIL magari l’aumenta tra pranzi fuori e viaggetti e gitarelle.

Ecco, così, al volo, gratis.

martedì, 15 novembre 2011

storie | vissute

poche idee ma confuse

Ammetto che io sabato sarei stata volentieri a festeggiare, ma dopo aver letto le porcate nella legge di stabilità mi è passata la voglia. Così ho seguito le notizie solo su twitter. E mi son vista Shrek. Unica concessione, un microscopico centilitro di passito di Pantelleria.

D’altra parte, a quelli che dicono che tanto saran lacrime e sangue, mi vien da dire che lo sarebbero state comunque, almeno adesso abbiamo il signor interessi personali fuori dalle scatole, e una speranza che le lacrime e sangue non sian fatti fare solo a quelli che le fan sempre ma siano un po’ più redistribuiti, oltre che magari avere una legge elettorale decente che se no non avremmo mai visto (voglio dire, non hanno ancora stanziato i fondi per vidimare le firme del referendum. Giusto per parlare di sovranità popolare negata.). E inoltre, dulcis in fundo, è finito il bipolarismo berlusconiani/antiberlusconiani e si potrà tornare alla politica di prima, Deo gratias. Che magari faceva schifo ma riguardava altre cose che non una singola persona.

Per il resto, situazione economica, sovranità popolare e menate varie, la penso esattamente come qui:
post chiarissimo che di più non si può, di m. fisk
e visto che non potrei dirlo meglio mi limito a citare il pezzo clou:

E’ la seconda volta in meno di un secolo che la totale incapacità degli italiani a distinguere uno statista da un cialtrone porta il Belpaese a mettere a rischio la stabilità dell’Europa intera: ed è solo perché in fondo vale sempre lo stereotipo dell’italiano pizza-spaghetti-mandolino -e quindi simpatico mattacchione- che ancora gli altri popoli europei non cominciano a chiedere ai loro governanti di trattare noi allo stesso modo in cui Churchill voleva trattare la Germania uscita sconfitta dal II conflitto mondiale (suddividerla in decine di piccoli staterelli dediti al pascolo delle vacche).

Insomma: nessuno ci ha imposto di rinunciare a una fetta della nostra sovranità, e quindi Mario Monti non è il leader di un colpo di Stato ordito dalle plutodemocrazie giudaiche internazionali: questo è un mito che lasciamo che Ferrara (troppo intelligente per crederci) ammannisca ai suoi lettori. Le cose stanno assai diversamente: il resto del mondo ci ha detto: «fate come cazzo credete, ma noi vi molliamo». E noi, che oltre ai 28 Ottobre abbiamo avuto anche dei 25 Luglio, abbiamo aperto gli occhi all’ultimo momento utile e ci siamo rassegnati ad ammettere che per tanti anni siamo stati un ammasso di deficienti invasati, poveri sciocchi inseguitori un’insegna i cui colori non comprendevamo. E così noi, non i trader caymanesi, abbiamo cambiato: meglio tardi che mai.

Forse fin troppo ottimista, nel finale. Almeno, a me sembra che gli italiani non siano cambiati per niente – ché solo noi potremmo metter su per un evento del genere una roba che è una via di mezzo tra la finale dei mondiali di calcio e il conto alla rovescia di capodanno – ma siano stati salvati da un destino peggiore dal solito manipolo di eroi (?!).

E mo’, paghiamo.

 

giovedì, 16 giugno 2011

storie | vissute

la famiglia Brambilla in vacanza

 … non ha resistito a siffatta descrizione dell’albergo:

Ambiente famigliare senza pretese, dove la cordialità e l’amicizia prevalgono su quella cosa chiamata lusso che di certo non possiamo darvi. Praticamente una vacanza come a casa propria.

e ha prenotato la sua vacanza da tipica famiglia italiana anni cinquanta in riviera romagnola. Il luogo specifico verrà giudicato a cose fatte, ma si può dire subito che la leggenda secondo cui per le vacanze con bambini la riviera romagnola è imbattibile, il non plus ultra e non ha rivali nel mondo conosciuto, leggenda non è affatto.

lunedì, 30 maggio 2011

storie | vissute

Milan l’è on gran Milan

Cara la mia città, che amo alla follia spesso contro ogni logica, fammi un bel regalo per il mio compleanno. Confermami quello che hai dimostrato 15 giorni fa, che sei una città che non si fa comprare, non si fa ingannare, non crede alle bugie, non perdona i colpi bassi, guarda sì al fare e a chi si dà da fare, ma sa valutare 5 anni di operato. Confermami che la maggior parte di te non guarda al proprio orto ma a quello di tutti, spera ancora che le cose possono cambiare, mantenendo il proprio cinismo che non perdona chi la prende in giro, e crede davvero di essere una città internazionale ma con il cuore in mano.

E, da domani, anche un sorriso in faccia.