Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

lunedì, 9 agosto 2004

storie | vissute

relax

Come descriverlo meglio di così? Grazie A.!

Di mio – avendo condiviso ‘solo’ la grigliata – aggiungo che il sabato, con arrivi a rate, genitori schiavizzanti (male di famiglia?), preparazione accampamento e giretto al market kitsch è stato un ottimo preludio! E la domenica… svacco totale :o)))))))))))

La prossima volta farò vedere qualcosa di più di Premeno, giuro ragazzi, ma cmq è stato bellissimo avervi su: grazie della compagnia, delle chiacchiere, del relax.

giovedì, 5 agosto 2004

storie | vissute

puff

due giorni di pressione a terra e già muoio di noia. Testa leggeeeeeeeeeeera e ginocchia deboli mi han permesso eroici spostamenti letto-divano-sedia della cucina per bere molto, mangiare ogni tanto e fumare (pochissime) sigarette.

Loverdose di Heyer (deliziosa) mi fa parlare come uneroina emancipata dellOttocento: ho dato del voi al tecnico di fastweb e uso termini leggermente antiquati, in compenso autoironizzo (da sola) immaginando eleganti conversazioni ricche di soavi stilettate e garbate punzecchiature (ecco, parlo così. Autorizzo chiunque si senta da me appellato col termine di adorabile a darmi una botta in testa).

Mi son resa conto di quanto poco ho letto questanno e di quanto contino la stanchezza e la mancanza di tempo. Io conto di rifarmi con lestate. Però alternerò i libri BC coi miei per par condicio.

Ho tanta voglia di leggere. Mi è mancato un sacco.

mercoledì, 4 agosto 2004

storie | sentite, vissute

perfezione

[scritto a rate]

La compagnia, così diversa, di persone, così diverse, che ti fanno sentire così bene – in modo diverso.
Una luna enorme sul Colosseo mentre seicentomila voci cantano insieme e tu senti solo quelle delle persone vicine. Vicine non solo fisicamente.
Una fitta improvvisa al pensiero di quanto un momento possa essere perfetto e vorresti non finisse mai ma è perfetto proprio perché è un momento, ed è irripetibile, ma non lo dimenticherai.
Le alte e irraggiungibili aspettative di qualcuno soddisfatte solo da un casuale applauso delle seicentomila persone di cui sopra – mo’ non so come battere questo record…
(Ten thousand people MAYBE more…)
Essere stancastancastanca ma stare davvero bene.
Una cena perfetta con una conclusione perfetta.
Parole rivelatorie. E non perché qualcuno ti dica cose nuove, ma perché te le fa scoprire nelle tue.
Pensare che l’aria di Roma ha un colore diverso. Una consistenza diversa (e non ci sono zanzare, lo so mi ripeto, ma la vita è davvero ingiusta).
Un sacco di risate.
‘Se fossi in te mi avrei ammazzato’.

Arrivare a casa e sentire già la mancanza delle persone. Dell’atmosfera. Della musica. Interiore.

mercoledì, 28 luglio 2004

storie | di me

finalmente

4 giorni lontanto dal lavoro, dalla famiglia, dai casini (e negli ultimi 2 giorni… vabbé). 4 giorni con amici che non vedo mai, che conosco solo da un anno (SOLO DA UN ANNO?!? Accipicchia…) e mi sembra che lo siano da sempre. 4 giorni di relax totale con persone con cui sto molto bene in una città meravigliosa che ho imparato ad apprezzare giusto un anno fa :oP

Non vedo l’ora.

Ci si rivede lunedì :o)))

lunedì, 26 luglio 2004

storie | di me

autosuggestione

E’ interessante vedere come la gente si dica delle cose fino al punto da convincersi che siano vere.
Nella fattispecie, mi verrebbe pure da ridere, o anche potrei vederla con grande distacco – se li fa stare bene, a me che mi frega? – se non ci fossi andata di mezzo.

Il mio guaio è che credo sempre a quello che le persone dicono. Mi fido, e faccio quello che sembra chiedano.

Che poi vogliano tutt’altro, io mica me lo posso sognare. La telepatia – e, lo ammetto tranquillamente, pure l’empatia – non sono tra le mie doti.

Basta che poi non mi vengano a raccontare palle, che è meglio.

lunedì, 26 luglio 2004

storie | vissute

finesettimana

VENERDI’.

Volo fuori dalla Fondazione per prendere il treno a Bovisa (ricorda: MAI fare quella strada di notte.). Viaggio su treno surriscaldato senza un filo d’aria e coi sedili di plastica – risparmiati 50 euro di bagno turco – conpensato da 20 minuti di traghetto ventoso sul lago: da sogno.
Cena tranquilla, un paio d’ore di lettura a letto, chiudo il libro pensando con rimpianto a quando tiravo tranquillamente le quattro. Ora a mezzanotte non tengo gli occhi aperti. Crollo nel giro di dieci secondi dieci senza riuscire neanche a mantenere l’antico rito di aspettare le campane che suonano tutte le mezz’ore.

SABATO.

Ore 5.30 del mattino: il tuono mi sveglia. Sopra la mia testa. Freddofreddofreddo. Intontita decido che forse è il caso di spegnere l’aria condizionata. Di colpo realizzo che NON sono a Milano, che, incredibile ma vero, posso tirarmi su la coperta pesante e lasciare la finestra aperta per godermi quello che si preannuncia essere un temporale coi fiocchi. Infatti. Erano annieannieanni che non mi capitava il vero, cataclismico, cosmico temporale premenese con tuoni fulmini e saette e tutto l’ambaradan.
Ri-sveglia alle 11.30. E pensare che credevo di non avere più l’età di riuscire a dormire fino a tardi. Pomeriggio all’Isola Madre. Un paio di acquisti a Intra. Cena: grigliata degli alpini. Vino ottimo. Camminata fino a San Salvatore. Panorama meraviglioso ma non sto in piedi e torno a nanna dopo aver letto un altro paio d’ore.

DOMENICA.

Sveglia a mezzogiorno. 12 ore filate di sonno. Pranzo: polenta dagli alpini (ho un debole per gli alpini). Pomeriggio pigro, poltrona e libro. Messa a San Salvatore. Partenza. Zero coda.

In definitiva. Che ho fatto? Niente. A che ho pensato? A tutto e a nulla. In fondo di weekend senza lavorare ne ho fatti tanti.
Eppure oggi mi sento riposata come se avessi fatto un mese di vacanza, sono di ottimo umore, piena di energia, come non mi capitava da mesi.
Un finesettimana perfetto. Quasi.

mercoledì, 21 luglio 2004

storie | lette

libri (non) da tram

Ci sono libri da tram e libri non da tram.
E tra questi, oltre, scontatamente, ai rilegati (!), ci sono quei libri che ti prendono alla gola. Che ti fanno bruciare gli occhi e ringraziare di esserti portata gli occhiali da sole. Che ti fanno venire il magone. E rabbia. E ti fanno inca22are e ti fanno venire voglia di urlare e alzarti e andare lì e prendere la gente per il collo e scuoterla e gridarle addosso con tutto il fiato che hai in corpo. E subito dopo ti fan desiderare di essere da sola senza nessuno intorno e non parlare con nessuno per almeno un mese e andare lì solo per stare in silenzio e dedicare un pensiero, che è tutto quello che puoi fare, a chi non c’è più per colpa della stupidità e della smania di potere di altri che non si sa a che titolo facciano parte della specie umana. E sentirti impotente ma così impotente che torni a voler picchiare pugni e testa contro un muro.

(che se poi sei un minimo minimo espressiva quelli del tram scendono e chiamano la polizia).

Leggete ‘Sulla pelle viva’ di Tina Merlin. Ma non in tram, se potete evitarlo.

martedì, 20 luglio 2004

storie | di biblioteca, di me

megalomania

Ho 4 (quattro) progetti in ballo (ovviamente escludentisi l’un l’altro).

Non male, per essere quella che esattamente un anno fa dopo una bottiglia di Sauterne diceva di non sapere che fare della sua vita e come uscirne.

Ho bisogno di due bottiglie di Sauterne.

lunedì, 19 luglio 2004

storie | vissute

ieri sera

Amo i libri ma amo ancora di più la gente che li legge (cit.).

…e che li ama. E ama leggere. E ama parlare e discutere con altra gente che ama leggere.

E stato davvero bello ritrovare di colpo le sensazioni e lentusiasmo che avevo due anni fa quando ho iniziato a fare bookcrossing. Rendermi conto inaspettatamente di averle (quasi) perdute (per stanchezza, delusioni, e tante altre cose) proprio quando le ritrovavo – inevitabile? Forse. Ma devo cercare di tenerle strette e permettere loro di continuare ad arricchire la mia vita come ben poco altro ha fatto.

E non sto esagerando! :o)