soddisfazioni
Sono ufficialmente miss catalogazione 2004. Mi amano. Mi adorano. Mi vogliono.
Settimana prossima vedo se lo sono abbastanza da rimediare un posto coi controfiocchi :oP
Sono ufficialmente miss catalogazione 2004. Mi amano. Mi adorano. Mi vogliono.
Settimana prossima vedo se lo sono abbastanza da rimediare un posto coi controfiocchi :oP
Questa donna dice spesso quello che vorrei dire io. E pure in contemporanea.
(Mi riferisco alla prima parte del post).
Sto cominciando a pensare che la mia politica del ‘parlar chiaro’ non sia poi questa cosa così utile e intelligente. Lasciando perdere i rapporti personali, per cui credo che per la prima volta nella mia vita penso che non dirò a una mia amica che sta facendo un’emerita cazzata salvo esplicita e controfirmata richiesta – anche se è davvero troppo, troppo grossa… qua si tratta di rovinarsi la vita accidenti…, lasciando perdere tutta un’altra serie di cose che se fossi stata zitta forse era meglio ma forse era pure un po’ troppo comodo e secondo me cmq valeva la pena correre il rischio e pazienza se ho sbagliato e tanto ormai dispero di farmi capire e credo aprirò un corso di luciese, …
Mi sono persa.
Cmq. Sul lavoro oggi parlerò molto, molto chiaro. E cmq terrò molto, molto più in considerazione i due colloqui che mi aspettano nel giro di una settimana.
Eccheccazzo non si può lavorare così.
E i vari spammatori di allungatori/allargatori che cercano ovunque la parolina con due zeta e la trovano qua sopra si facciano pure vivi, che ho proprio voglia di sbranare qualcuno.
La gente è strana.
Ho la sensazione che non sia la prima volta che lo dico.
Ma stasera chissenefrega, me ne vado a dormire con una canzone nella testa e nel cuore.
Stasera, concerto di Fiorella Mannoia. Tra le mie preferite, Lunaspina, Oh che sarà, Il tempo non torna più, Quello che le donne non dicono… e potrei continuare – a lungo, ma mi limito a quelle che più hanno incredibilmente saputo esprimere fasi, parti, pezzi della mia vita.
Al momento non è una canzone intera.
Ma se domani io
mi accorgessi che ci stiamo sopportando
e capissi che non stiamo più parlando
ti guardassi e
non ti conoscessi più
io dipingerei
di colori i muri e stelle sul soffitto
ti direi le cose che non ho mai detto
che pericolo la quotidianità
e la tranquillità
Dove sei, come vivi dentro?
C’e’ sempre sentimento
nel tuo parlare piano
e
nella tua mano
c’e’ la voglia di tenere
quella mano nella mia
Tu dormi e non pensare
ai dubbi dell’amore
ogni stupido timore
e’ la prova che ti do
(‘I dubbi dell’amore’,
E. Ruggeri – L. Schiavone)
Qualcuno, tempo fa, mi disse che i fiocchi possono essere di tanti colori. Io ho scoperto che, a volte, il pacchetto col fiocco – se ha il fiocco – può essere molto diverso da come te l’aspetti.
E chi se lo immaginava che potesse pure avere la sorpresa?!?
L
Questa
Riporto quanto trovato:
Amandoti
(versione originale sullalbum Etica, epica… dei CCCP; 1990).
Ho scoperto questa canzone di Giovanni Lindo Ferretti, un autentico poeta contemporaneo,
in uno spettacolo del gruppo teatrale milanese Dionisi:
è un tangaccio che abbiamo adattato alla filosofia del nostro disco con luso di fisarmonica e archi.
È una storia damore: un autoscatto da regalare al partner come simbolo del proprio sentimento.
Musica/Music: M. Zamboni – Parole/Lyrics: G.L.Ferretti.
© 1990 Italy: EMI Virgin Music Publishing Italy s.r.l.
Amarti m
mi svuota dentro
Qualcosa che assomiglia
a ridere nel pianto
Amarti m
mi da
Che vuoi farci è la vita
E
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese un
perdutamente
Amarti mi consola
le notti bianche
Qualcosa che riempie
vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
mi da
Che vuoi farci è la vita
E
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese un
perdutamente
Amami ancora
fallo dolcemente
Solo per un
perdutamente
Ho poi sentito la versione dei CCCP: spet-ta-co-la-re!!!!
(ma perché io ho sempre pensato che i CCCP fossero dei rockettari di musica abbastanza dura???)
La versione della Nannini cmq continua a piacermi molto, meno melodica ma più…
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese un
perdutamente
Amarti mi consola
le notti bianche
Qualcosa che riempie
vecchie storie fumanti
Amarti mi consola
mi da
Che vuoi farci è la vita
E
Amami ancora
fallo dolcemente
Un anno un mese un
perdutamente
Amami ancora
fallo dolcemente
Solo per un
perdutamente
(pezzo in dedica speciale)
NICHILISTA RADICALE
La debolezza di chi si aggrappa a qualunque cosa pur di trovare un senso e un orientamento nel mondo ti suscita fastidio e irritazione. Tutto ciò che non regge al tuo esame critico dovrebbe semplicemente avere il buon gusto di scomparire da solo. Se così non accade, non hai nessun problema a levarlo di mezzo. Potresti convogliare le tue energie in quelli che il senso comune indica come propositi costruttivi e diventare una persona di successo… peccato che per te la cosa non abbia il minimo interesse!
certo che però se proprio devo lavorare la sera, meglio farlo in pigiama sdraiata sul letto con la copertina e i cuscini coi gattini, gli U2* di sottofondo e i vari messenger aperti :oP
* era Sting. Meno male che su Radio Capital ti dicono cosa metton su… :o|
Arrivo a casa (completa di: borsa, borsa col pc, carabattole varie date da mamma da portare a casa) e l’ascensore è rotto.
Io abito al quinto piano.
Invece che 1.000 libri circa ancora da catalogare pare che dovremo farne altrettanti dato che si è deciso di inserire alcune tipologie non esclusivamente della casa editrice ma anche con copyright congiunto ad altri enti.
Per non parlare di eventuali future decisioni di inserire pure case editrici controllate, consociate, collegate e quant’altro.
Mai vista una produzione più incasinata, cmq. Il che è anche divertente, devo dire, e culturalmente intrigante nonché socialmente curioso. Ma faticoso da matti.
Il vecchio lavoro invece che semplificarsi diventa sempre più massacrante, ogni volta ce n’è una, non so neanche più cosa dirgli.
In tutto ciò, F. è malato e io non ho tempo di andarlo a trovare e quando ci son riuscita ci sono andata col portatile e ho lavorato. Adesso non riesco a fare manco quello perché son troppo stravolta.
Aggiungiamo le ‘solite cose’ di amici trascurati, cose da fare rimandate da secoli, famiglia che manco si ricorda la mia faccia e ormai organizza le cose indipendentemente da me poi se ci sono bene se no amen – così poi io devo rinunciare alle altre robe e via così…
Aggiungiamoci anche piccole paranoie che si trascinano da mesi e non riesco a decidermi ad affrontarle perché so che non ce la farei proprio anche se so che dovrei, più sensi di colpa atavici e non, e il quadro è completo.
Probabilmente mi sto dimenticando qualcosa.
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