Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

lunedì, 15 novembre 2004

storie | vissute

richiesta di spiegazioni

Come detto nel post precedente, io sono ignorantissima riguardo alla questione israeliano-palestinese, nonostante cerchi e abbia cercato di informarmi e tenermi informata in questi anni. Non penso di poter essere considerata né filoisraeliana né filopalestinese, ritengo ci siano delle ragioni da entrambe le parti, che la questione sia molto (troppo?) complessa e che la sua soluzione sia lunico possibile (lo so, sono uninguaribile ottimista) evento di questo secolo – insomma, diciamo dalla II Guerra Mondiale – che possa eguagliare come effetto ed effetti (e impatto psicologico) la caduta del muro di Berlino.

Detto questo, io proprio non riesco a capire tutto questo appassionato cordoglio per la morte di Arafat che vedo ovunque in rete. E siccome vi partecipano amici e persone che stimo moltissimo, io vorrei solo capire.
Nel senso, certo io non gioisco perché sia morto, di sicuro è stato uno dei pochi ad aver fatto uno sforzo per la pace, ma è anche vero che per anni ha sostenuto direttamente e anche meno direttamente il terrorismo e, sempre come dicevo sotto, la violenza a me non piace in nessun caso e non la giustifico in nessun caso. E qua mica si parla di Gandhi, direi. A me sembra quantomeno una figura molto ambigua, non così limpida come qualcuno la mostra, e se anche non penso che fosse Satana in terra non mi sembra neanche che si possa parlare di un santuomo, insomma, ci devessere qualcosa che mi sfugge o che non so.
Eppure i fatti son fatti, credo. Quali mi son persa?

venerdì, 12 novembre 2004

storie | di me

considerazioni

In questi giorni diverse notizie, fatti, discussioni (di diverso peso e gravità) mi hanno ricondotto a pensare su alcune cose.
Innanzitutto la morte di Arafat e le varie affermazioni terrorista/non terrorista eccetera – non per semplificare ma perché davvero non credo di saperne abbastanza per dare un giudizio in merito; inoltre la storia dei disobbedienti che ha portato a una discussione in cui è saltato fuori anche Giuliani e quindi mi ha riportato a quello che è successo a Genova e poi anche a una discussione su questo blog riguardo ai centri sociali, insomma un po’ di cose. Tutte che non c’entrano molto l’una con l’altra, forse, tranne per una cosa.

In tutte queste storie c’è violenza.

Ora, io sarò semplicistica e anche un po’ irrealistica, probabilmente, ma quello che io ho sempre pensato è che con la violenza non si ottiene niente e anche se si ottiene qualcosa è sbagliato. E’ sbagliato e basta, non c’è motivazione che tenga, non mi interessa, o meglio, mi interessa ma non come giustificazione di una violenza. Anche come difesa, se non come difesa da un’altra violenza (e anche qui con dei distinguo) ma non come difesa da tutt’altra cosa.

E tutto quello che vedo, nel piccolo come nel grande, è che invece la violenza sta diventando la soluzione per ogni cosa. E se dici che è sbagliato, e non solo come ideale astratto, ma anche nella pratica, basta, è sbagliato, è sbagliato uccidere la gente, è sbagliato picchiare la gente, è sbagliato e basta, quello che veramente, veramente non sopporto è sentire ah ma però qui è diverso… avevano dei buoni motivi… e sennò come fai a farti sentire… epperò allora come fai a reagire… e anche gli altri però… e poi è una cultura/mentalità/tradizione/storia diversa… e non si può giudicare…
Non mi interessa quello che fanno gli altri, sbagliano anche loro e allora è un buon motivo per reagire con dell’altra violenza? E sì che posso giudicare, invece, se sono convinta che la violenza è sbagliata sono libera di condannarla, ovunque avvenga, nelle camere a gas degli USA come in piazza Tienanmen, in Rwanda come nelle Filippine, nella ex Jugoslavia come in Palestina, Israele, Costa d’Avorio, Venezuela, nei paesini della mafia, a Napoli e Palermo, a Genova, a Cogne e nella piazza sotto casa mia, nell’appartamento di fianco al mio e in casa mia pure. E chiunque lo faccia, soldati, guerriglieri, secondini, sequestratori, terroristi, cattolici, islamici o atei, estremisti di destra, manifestanti di sinistra, mariti genitori figli fidanzati vicini di casa motociclisti guidatori ubriachi serial killer stupratori e chi più ne ha più ne metta. Per quanto mi riguarda è uguale.

Immagino che Gandhi e Martin Luther King, che hanno ottenuto più di chiunque altro con il principio della non violenza, siano passati di moda.

giovedì, 11 novembre 2004

storie | sentite, vissute

colonna sonora

Il tempo passa, le cose cambiano, nell’ultimo anno un po’ di più.

– ‘Free’ dei Lighthouse Family
– ‘I want love’ di Elton John
– ‘Via con me’ di Paolo Conte
– ‘Il cielo in una stanza’ di Gino Paoli
– ‘Disperato erotico stomp’ di Lucio Dalla
– ‘One’ degli U2
– ‘Truly madly deeply’ dei Savage Garden
– ‘Mad about you’ degli Hooverphonic
– ‘Breathless’ dei Corrs
– ‘Libertango’ di Astor Piazzolla
– ‘Amami Alfredo’ dalla Traviata (possibilmente della Callas)
– ‘The sound of silence’ di Simon & Gurfunkel
– ‘Strange world’ di Kè
– ‘Che cos’è l’amor’ di Vinicio Capossela
– ‘I dubbi dell’amore’ di Fiorella Mannoia
– ‘Amandoti’ di Gianna Nannini

martedì, 9 novembre 2004

storie | vissute

buon umore alla milanese

Oggi, in una giornata fredda e di sole come solo a Milano dautunno ce ne sanno essere, cammino allegramente per strada. Trallallero trallallà. Arrivata allincrocio di piazzale Aquileja (sì, dove è esplosa la bomba laltra notte. No, non ho sentito niente), mi avvicino alle strisce pedonali e intanto mi accingo ad accendermi una sigaretta, che tanto lì o aspetto che non ci siano macchine o mi butto nel traffico sperando in bene. Beh non faccio in tempo: si fermano tutti, da entrambi i lati, per lasciarmi passare. Oh, a Milano son cose eh, io rimango lì impalata pensando che non è possibile poi titubante passo approfittando dellirripetibile situazione e la sigaretta me la accendo sullaltro marciapiede.

Ancora più allegra cammino verso casa, trallallero trallallà, e proprio prima del mio portone vedo che mi viene incontro una ragazza con in mano un delizioso piccolo mazzo di piccoli tulipani bianchi con i bordi leggermente sfumati di rosa. Così adorabili, davvero, perfetti, e lei li tiene in mano con una grazia notevole e si vede che è felice e non so, sembra un quadro, e si vede che a me viene da sorridere visto che mi guarda e mi fa uno di quei sorrisi spettacolari, belli, sinceri, che ti mettono proprio in pace col mondo.

Milano quandè così non la cambierei con nessunaltra città.

giovedì, 4 novembre 2004

storie | di me

autodiagnosi 1

E definitivo. Soffro anchio di insonnia.

Ed è orribile.

Voglio dormireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Se mi capita per le mani quello che ha deciso che due volte lanno si cambia ora so io cosa farne.

giovedì, 4 novembre 2004

storie | di biblioteca, vissute

aggiornamento

Colloquio rimandato a data da destinarsi. Ovviamente io ero già lì completa di tailleur, tacchi e aspirine che c’ho pure il principio d’influenza.

Vabbé.

martedì, 2 novembre 2004

storie | vissute

premio

Leggo oggi che vogliono dare il Premio Isimbardi al Centro Leoncavallo. Ora, io non sapevo cosa fosse il Premio Isimbardi: premio consegnato dalla Provincia di Milano nella giornata della riconoscenza.

Ehm… riconoscenza per che cosa, esattamente?
Ok, io non ho una grande opinione dei centri sociali, essenzialmente per i motivi che Vesna esprime qui. Ammetto anche di essere partita prevenuta, per educazione/idee eccetera, per il fatto che quando ancora stava in via Leoncavallo le vie intorno facevano schifo e chi ci abitava a fianco posteggiava la macchina a km di distanza e i negozianti attorno credo stiano ancora festeggiando il trasferimento del centro nonché finalmente anni di vetrine illese.
La mia esperienza personale dei centri sociali (non del Leoncavallo) è di questo tipo: mia cugina anni fa mi porta in uno di quelli regolari, insomma con le autorizzazioni del Comune, a una festa sudamericana. Il posto è tranquillo, pulito, ti fanno lo scontrino, la gente è tranquilla e piacevole, di tutte le età e nazionalità (ovviamente soprattutto sudamericane), si chiacchiera, si mangia e si balla in un posto tipo circolo, diciamo. Bella serata.
Qualche anno più in qua degli amici mi portano a quello autogestito che cè vicino a viale Monte Rosa, a una festa.
La festa è in strada, nelle vie intorno cè della polizia ma un po come alle feste di via, giusto per far rispettare le transenne alle macchine. Ergo io penso che la festa sia autorizzata, no? Vabbé. Riassumo. Birra a prezzi politici (nessuno scontrino), musica a tutto volume (non oso pensare i palazzi intorno), 4 risse, 5 profferte di droga (non meglio specificata), ragazzi svenuti nel loro vomito a bordo strada, gente così bevuta ma così bevuta e fatta ma così fatta e soprattutto gente bevuta E fatta che han chiamato 12 (dodici) ambulanze… alla rissa successiva prendo e me ne vado a casa.

Allora. Non mi si venga a dire che in città non ci sono spazi e che i gggggiovani non hanno la possibilità di esprimersi e le solite menate, perché non è così, e certe attività e iniziative, pensa un po, si riescono a fare anche nel rispetto della legge (vedi, per unaltra città, è vero, ma ne approfitto per linkarlo :oP questo – il Cineteatro Baretti fa una valanga di cose assolutamente non banali senza dover occupare un bel niente. Ma guarda).

In fondo, che ci vuole a tenere un locale dove: paghi poco per bere (epperò le tasse? Che poi son quelli che dicono ah i commercianti non rilasciano lo scontrino, tutti evasori); paghi poco o nulla per sentire la musica (e la SIAE che ci frega); chisseneimporta delle condizioni igieniche (tanto la ASL mica ci viene); ovviamente non devi ammortizzare le spese di affitto tasse imposte comunali rifiuti eccetera? Eccicredo che son pieni!

Adesso so come aprire la libreria. Se poi qualcuno conosce quelli che raccattano gli scatoloni di libri caduti dai camion, mi faccia un fischio. Così risparmio pure su quelli.

domenica, 31 ottobre 2004

storie | guardate

‘Le riserve’

Copincollo una cosa che avevo scritto altrove tempo fa perché oggi ho rivisto il film :oP e, cavoli, non sarà il film della storia, però ti risolleva lo spirito pensare che almeno nella fantasia le cose vadano così e le seconde occasioni arrivino e non te le bruci ma va tutto bene e che basta metterci cuore e le cose funzionano, anzi, SOLO se ci metti cuore le cose funzionano. Probabilmente divenetrò davvero adulta solo quando smetterò di crederci.

Ho rivisto di recente questo filmetto. La prima volta lavevo preso perché:
1 in famiglia tutti insieme spesso vediamo film di sport perché piacciono a tutti – chi più chi meno;
2 cè Gene Hackman che anche se passasse un intero film a fare il palo me lo guarderei per tutto il tempo;
3 cè Keanu Reeves che anche se non mi piace molto cmq non è proprio da buttar via.
Poi ovviamente lho rivisto perché mi è piaciuto!

Bene se volete passare una serata carina pigliatelo. Storia carina, non originalissima ma neanche banalotta (e pure attuale visti gli stipendi di certi calciatori di casa nostra…), attori non male, buon ritmo, ottima musica, coreografia notevole (e il football anche se non ci si capisce un tubo cmq a questo si presta), alcune scene da culto (cito I will survive e il balletto delle ragazze pon pon… ma non aggiungo altro!), un po di sano maschilismo (Ragazzo, è dura là fuori. E per questo che le donne non giocano a football – no comment… :oP ), storiellina damore a latere ma per fortuna moooolto a latere (direi anzi marginale), e per far contenti tutti belle ragazze e figlioli dal discreto fisico (eh beh, fanno sport no?). Infine (che ogni tanto ci vuole) i buoni sono buoni e un po sfigati (ma poi un po meno) e i cattivi sono antipatici ma TANTO TANTO eh! E se la pigliano dove meritano. Oh!

Finita la recensione, su questa ultima nota farei un test. Ogni tanto non vi viene voglia di guardare un film di quelli vecchio stile, prevedibile, coi vecchi buoni sentimenti, dove il buono è proprio buono e il cattivo così cattivo che lo vorresti uccidere te, e alla fine lo sai che va a finire bene e il buono vince, lo amano tutti e si piglia pure la ragazza? Senza problemi, sfumature, concetti profondi del tipo sì ma la società… nessuno è del tutto cattivo… no ma bisogna guardare il contesto, la situazione, il background, cosa gli è capitato, cosa hanno fatto gli altri, gli eventi storici, lattualità, il passato, il futuro, le possibilità, le alternative, ecc. ecc. – tutte cose verissime, e spessissimo le vado a vedere e le apprezzo.
Ma OGNI TANTO… proprio UNA TANTUM… cambiare, e per rilassarsi vedere quel genere di film che dicevo prima. Lo fate? E quali vi piacciono di più?

Comincio io con La vita è meravigliosa, Mr Smith va a Washington, Luomo che uccise Liberty Valance (ma guarda! tutti e tre con James Stewart!!!)
Aggiungo tutti quelli (vecchi) di Walt Disney – cartoni animati e non (tipo Quattro bassotti per un danese, Fbi protezione gatto, Il pirata Barbanera); Il corsaro dellisola verde con uno splendido Burt Lancaster, Scaramouche con Stewart Granger, Il piccolo Lord con Alec Guinness, Tutti insieme appassionatamente, Mary Poppins
Tutti i film di Don Camillo e tutti quelli con Danny Kaye a partire da Sogni proibiti, Operazione sottoveste, con Cary Grant e Tony Curtis – quando ero piccola io non so perché lavevano rintitolato un sottomarino tutto rosa (cioè, il titolo si capisce, ma non so perché lavevano rintitolato).
E Per favore non mangiate le margherite?
E Fuga per la vittoria? Questo è ASSOLUTAMENTE un film cult!!!!!!!!!!

… la lista è infinita!

venerdì, 29 ottobre 2004

storie | sentite, vissute

‘Concerti’

Finalmente trovo il tempo di dire 2 parole sul concerto di Fiorella Mannoia dellaltro giorno.

Il concerto inizia alle 21.15 con I treni a vapore (boato generale a:
delle città importanti mi ricordo Milano,
boato cui non ho partecipato visto che il seguito è
gelida e sprofondata per sua stessa mano… ma vabbè).
Alla canzone successiva mi dico che ok, sono andata a sentire la Mannoia appena prima che perdesse completamente la voce, pazienza. Alla quarta canzone (Il tempo non torna più con accompagnamento di solo piano) capisco che non è AFFATTO così ma si tratta del fatto che il tecnico del suono è un idiota cui si dovrebbe revocare la licenza di avvicinarsi a un qualsiasi apparecchio o quel che lè visto che evidentemente è sordo e sa solo sparare i bassi a livelli tali che manco la sirena da nebbia riuscirebbe a superarli.
A un certo punto cmq aggiustano o quasi la cosa e si sente meglio.

Ragazzi che concerto. I pezzi storici sono stati completamente riarrangiati, e ok che io son famosa per non riconoscere una canzone fino al ritornello, però queste le so più che a memoria e sono completamente diverse. Le sonorità celtiche di 10 anni fa sono state sostituite da quelle molto più calde che ricordano il Sudamerica o i Caraibi – tango, samba, raggae. Non a caso il nuovo repertorio segue questa linea, e dopo averci fatto sentire un Ah che sarà che sarà irriconoscibile si passa a un brano brasiliano – quindi in portoghese – inedito che verrà inserito nel prossimo album, e poi QuizasMessico e nuvole in un tale religioso silenzio che quando ha girato il microfono per far cantare al pubblico il ritornello ci è voluto un attimo prima di riprenderci…
Poi si è passati ad atmosfere un po diverse, da night francese, con Via con me e Boogie di Paolo Conte sem-pli-ce-men-te strepitose, interpretate divinamente, con una presenza scenica – quasi una coreografia – da urlo.
La prima tra laltro non è neanche nellalbum (che sarà cmq il mio prossimo indifferibile acquisto), come pure Che cosè lamor di Vinicio Capossela, con unaltra interpretazione pazzesca.

Dopo questi tre brani ero praticamente in deliquio per non parlare del fatto che non riuscivo a star ferma.

E lei ormai ha un repertorio tale che si può permettere di non fare Titanic o Le notti di maggio (Le notti di maggio!!! Un pezzo cult!) perché ne ha fin troppi. Incredibile.

Bisogna dire cmq che i concerti della Mannoia sono particolari perché ci sono dei brani in cui non devi anzi non puoi praticamente respirare (Sally, I dubbi dellamore, Mio fratello che guardi il mondo) e altri dove ti viene da scatenarti (quelle che ho detto prima, ad esempio). Ergo ho scoperto che sono ancora troppo giovane per la poltrona in platea :oDDD

Unica pecca (tecnico audio a parte): allora, stella, ormai lo sappiamo tutti che finché non si accendono le luci in sala vuol dire che rimani. E allora non mi fare la sceneggiatina dellesco/rientro per 7 (SETTE!) volte! Fammi i 5 pezzi e poi i due bis e via. Però, vabbé, dài, visto coserano posso anche passarci sopra: voglio dire, ha concluso con Il cielo dIrlanda, Quello che le donne non dicono e Is this love di Bob Marley.
Posso anche perdonarla di non aver fatto Lunaspina, va :o)))))))))))))))))))))))

http://www.fiorellamannoia.it/index.html