storie | vissute
– 2 giorni ad Arcavacata di Rende (Attenzione! Arcavàcata NON Arcavacàta – provare, prego, io non ci riesco ancora) se non sei uno/a studente universitario/a possono stroncarti.
– Se vuoi fare shopping, sappi che: la mattina troverai aperti solo ferramenta/autoricambi/gommisti, ma non farti ingannare: alle 6 apre tutto il resto. Cmq non librerie, presenti solo presso luniversità, il centro commerciale e la stazione di Castiglione Cosentino – ma solo se sai dovè o ci vai a sbattere per sbaglio.
– I comuni di Castiglione Cosentino, Arcavàcata di Rende e Rende stesso distano luno dallaltro 200 metri circa. Tutti e 3 distano da Cosenza 1 km ma tra i 4 non cè assolutamente soluzione di continuità.
– Ricorda sempre che i calabresi sono peggiori nel dare indicazioni perfino degli emiliani ;o) e che se non chiedessi continuamente adesso vagheresti sulla Sila.
– Sappi che se chiedi informazioni sul centro di Cosenza (capoluogo di provincia) la giovane ragazza alla reception potrebbe risponderti sbarrando gli occhioni che il centro di Cosenza di giorno è MOLTO pericoloso (sic); fai come me, abbi pietà e non chiederle comè la sera.
– Fregatene e visita assolutamente il centro storico di Cosenza: un vero capolavoro di vicoli vicoletti case di ringhiera scale scalette scalettine rampicanti vecchie botteghe eccetera. Sappi però che dallora di pranzo in giro non cè nessuno salvo: una o due vecchiette vestite di nero che ti guardano malissimo; due o tre vecchietti vestiti di nero che ti guardano malissimo; 3 o 4 ragazzini che urlano (guardandoti malissimo).
– Si può fumare dappertutto ma le donne non fumano. Nessuna. Neanche le studentesse universitarie. Aspettarsi sguardi doverosamente scandalizzati e occhiate di vago disprezzo se chiedi un posacenere in un bar. Rendersi poi conto che si sta inconsciamente evitando di fumare per strada.
– Cerca di toglierti dalla testa quella sensazione di film anni 50 in cui tu saresti la donna del nord emancipata (?!) che capita in paesino sperduto del sud e passa per puttana.
– Se per caso non hai prestato attenzione ultimamente ai giornali e pensi che le cose siano cambiate, sappi che il sindaco del paese è stato sparato (sic) sei mesi fa allinaugurazione della nuova chiesa dal proprietario del terreno che ha espropriato per costruirla. Commento: e sì che lui lo dovrebbe sapere che qui la gente si fa giustizia da sola (sic, detta con tono ergo è colpa sua).
– Le donne invece non rientrano minimamente nello stereotipo da luogo comune, almeno quelle giovani, salvo che sono sempre perfettamente truccate vestite parrucchierate e taccate. Socievoli, sicure di sé, aperte, devono decisamente avere i controçoglioni visto come le trattano gli uomini. I quali invece rispettano in pieno lo stereotipo. Anche quelli giovani. Salvo alcune eccezioni, ovviamente. In generale cmq è sempre un discorso del tipo io conosco Tizio e conosco Caio che può fare questo e quello e favori di qua e là (anche solo per sapere le tariffe Tre).
– Anche i ristoranti e il cibo in generale rispettano i luoghi comuni. Diventa importatore a Milano di nduja e formaggi calabresi.
– Impara, se appena possibile, il linguaggio del corpo – che è completamente diverso. In ogni caso continuerai a vedere strizzatine docchio del genere hai visto hai capito hai intuito senza che tu abbia visto capito intuito un tubo.
– Adotta tutti i gentilissimi vecchietti che fanno eccezione a quanto sopra e che ti trattano come una donna ma non come un essere inferiore.
E che ti dicono che Milano è bellissima e non sarebbero mai tornati se non fosse stato per la moglie (anche se sai perfettamente che stanno mentendo).
– Ricorda che tua sorella è lì per dare lesame e tu sei lì per aiutarla a rilassarsi e farle compagnia, quindi reprimi gli istinti omicidi. Anche quando nel giro di 5 minuti riesce a farsi cambiare (di un the coi biscotti) il the e i biscotti. Due volte.
– Cerca di ricordare da quanto non vedi il caffé a 60 centesimi. A Milano mai visto.
– Non osare mai più dire qualcosa a favore di Tren|talia e sentiti autorizzata a discutere aspramente con chi lo fa. Raccontagli di quella volta che hai preso il treno Castiglione Cosentino – Sibari – Milano: 15 ore e che hai fissato la cuccetta sapendo che il giorno dopo dovete lavorare e che il treno partiva da Messina alle 3 tu lhai preso a Sibari alle 7 ed è arrivato a Milano alle 8.40 (con soli 20 min di ritardo, diamo a Cesare etc.) ERGO tu presupponi (stile Orient Express ok questo è colpa tua e di Agatha Christie) non dico un vagone ristorante ma un qualsiasi cosa che venda acqua e panini. Scordatelo. E fatti il viaggio crepando di caldo nella cabina surriscaldata, a stomaco vuoto, con tua sorella che ha saltato pure il pranzo perché in aula a dar lesame, più signora con bimba vivacissima e dolcissima che contrariamente alle nostre aspettative è crollata immediatamente, più invece signora rompicoglioni allennesima potenza che continua a svegliarti per ogni minima cosa (e solo perché sei troppo addormentata non le dici che tu non sei la cameriera) e che avendo deciso di alzarsi alle 7 allora tutti devono svegliarsi alle 7.
Vabbè quando avrò dormito tutto mi sembrerà invece idilliaco. Cmq la prox volta mi faccio portare da qualche amico del posto per vedere se ho le traveggole. E ci vado (e torno) in aereo.
ULTIMI COMMENTI