Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

lunedì, 13 dicembre 2004

storie | di me

fase (seguito)

La verità è che è un periodo in cui sono particolarmente – e veramente – insopportabile.

Non so se è causa o effetto della stanchezza e dell’incertezza della situazione contingente. Ma spero passi presto perché davvero io sono la prima a non sopportarmi quando sono insopportabile. E se mi auto-rovino il Natale mi auto-picchio.

domenica, 12 dicembre 2004

storie | di me

fase

Voglio appallottolarmi sotto le coperte e svegliarmi tra una settimana.
Voglio non addormentarmi sempre, in continuazione, da tanto che son stanca.
Voglio poter lavorare e vedere gli amici e andare a prendere i regali di Natale (e grazie a quella santa donna di mia sorella che ha scoperto dove posso trovare quello che ho deciso di regalare quest’anno a due passi o quasi da dove lavoro) e fermarmi a guardare le luci e stare col naso per aria e camminare piano. E andare alla fiera dell’artigianato per più di dieci secondi senza scappare per la troppa folla. E mangiare i cannoli siciliani che mi hanno comprato 2 giorni fa e sono ancora in frigo.

E dormire.

mercoledì, 8 dicembre 2004

storie | di me

Manie

Stare davanti in macchina.
Al cinema stare in un posto centrale (in senso orizzontale e in maniera meno vincolante in senso verticale) e possibilmente sul corridoio.
Avere il telecomando del televisore (non di altri oggetti: devo poter regolare io laudio).
Mai indossare cose di più fantasie diverse.
Le forchette vanno a sinistra del piatto, i coltelli (e gli eventuali cucchiai) a destra. Mai tutti da uno stesso lato. Le posatine vanno col manico verso la posata simile principale.
Se vedo le posate storte devo raddrizzarle.
Piegare con attenzione il foglio della Messa se i lembi non combaciano. Leggerlo tutto.
Se calpesto il bordo di una grata o di qualcosaltro (o una crepa, una fessura, ecc.) devo calpestare anche il successivo o cmq in numero pari (una volta doveva essere per quattro o multipli di quattro ma adesso mi è passata). Idem se salendo le scale picchio con la punta del piede sul lato verticale del gradino o se scendendo picchio col tallone, o in entrambi i casi se parte del piede sporge dal gradino.
Tendenzialmente fare tutto in numero pari (una volta era per quattro ecc.).
In un bagno pubblico strappare il primo pezzo di carta e buttarlo senza usarlo.
Gli interruttori devono stare col lato in alto schiacciato e quello in basso sporgente. Il problema è se ci sono più interruttori per una stessa luce e lelettricista ha fatto il lavoro in maniera non simmetrica.
Le stringhe delle scarpe vanno intrecciate in maniera speculare.
Al Bloçkbuster e negozi similari sistemare le custodie mettendole sulla giusta fila di copie; se ho tempo e non cè nessuno risistemarle anche secondo il corretto ordine alfabetico (lo farei anche nelle librerie ma cè sempre troppa gente). Una volta, lì o in libreria, vorrei anche risistemarglieli per genere secondo una logica decente.

Se non mi ricoverano prima, naturalmente.

mercoledì, 1 dicembre 2004

storie | blogghiche&internettiane

internet

Ma io sono l’unica al mondo cui firefox va lento e non carica le immagini??? Se poi alcuni dei tuoi blog preferiti sono pieni di fotografie stupende, la cosa si fa seccante.

Per non parlare del fatto che invece pare che con fastweb il mio voto su blogshow eccetera non conti.

Cosa ben più importante, mo’ mi viene il dubbio che pure The Hunger Site e collaterali non piglino il mio click :o(

domenica, 28 novembre 2004

storie | vissute

I trattini

Pensavo di scrivere qualcosa sulla giornata di ieri. Ma la maggior parte di quello che provo non riuscirei ad esprimerla.

Perciò dirò solo che è stata una giornata meravigliosa, con al centro due persone meravigliose, che ora sono una famiglia.
Il matrimonio più allegro cui sia mai stata, con una cerimonia, in particolare, così sentita e allo stesso tempo piena di gioia come non mi era mai capitata.

E sono tanto felice che A. e M. siano miei amici. Grazie.

giovedì, 25 novembre 2004

storie | vissute

nuove scoperte

– 2 giorni ad Arcavacata di Rende (Attenzione! Arcavàcata NON Arcavacàta – provare, prego, io non ci riesco ancora) se non sei uno/a studente universitario/a possono stroncarti.
– Se vuoi fare shopping, sappi che: la mattina troverai aperti solo ferramenta/autoricambi/gommisti, ma non farti ingannare: alle 6 apre tutto il resto. Cmq non librerie, presenti solo presso luniversità, il centro commerciale e la stazione di Castiglione Cosentino – ma solo se sai dovè o ci vai a sbattere per sbaglio.
– I comuni di Castiglione Cosentino, Arcavàcata di Rende e Rende stesso distano luno dallaltro 200 metri circa. Tutti e 3 distano da Cosenza 1 km ma tra i 4 non cè assolutamente soluzione di continuità.
– Ricorda sempre che i calabresi sono peggiori nel dare indicazioni perfino degli emiliani ;o) e che se non chiedessi continuamente adesso vagheresti sulla Sila.
– Sappi che se chiedi informazioni sul centro di Cosenza (capoluogo di provincia) la giovane ragazza alla reception potrebbe risponderti sbarrando gli occhioni che il centro di Cosenza di giorno è MOLTO pericoloso (sic); fai come me, abbi pietà e non chiederle comè la sera.
– Fregatene e visita assolutamente il centro storico di Cosenza: un vero capolavoro di vicoli vicoletti case di ringhiera scale scalette scalettine rampicanti vecchie botteghe eccetera. Sappi però che dallora di pranzo in giro non cè nessuno salvo: una o due vecchiette vestite di nero che ti guardano malissimo; due o tre vecchietti vestiti di nero che ti guardano malissimo; 3 o 4 ragazzini che urlano (guardandoti malissimo).
– Si può fumare dappertutto ma le donne non fumano. Nessuna. Neanche le studentesse universitarie. Aspettarsi sguardi doverosamente scandalizzati e occhiate di vago disprezzo se chiedi un posacenere in un bar. Rendersi poi conto che si sta inconsciamente evitando di fumare per strada.
– Cerca di toglierti dalla testa quella sensazione di film anni 50 in cui tu saresti la donna del nord emancipata (?!) che capita in paesino sperduto del sud e passa per puttana.
– Se per caso non hai prestato attenzione ultimamente ai giornali e pensi che le cose siano cambiate, sappi che il sindaco del paese è stato sparato (sic) sei mesi fa allinaugurazione della nuova chiesa dal proprietario del terreno che ha espropriato per costruirla. Commento: e sì che lui lo dovrebbe sapere che qui la gente si fa giustizia da sola (sic, detta con tono ergo è colpa sua).
– Le donne invece non rientrano minimamente nello stereotipo da luogo comune, almeno quelle giovani, salvo che sono sempre perfettamente truccate vestite parrucchierate e taccate. Socievoli, sicure di sé, aperte, devono decisamente avere i controçoglioni visto come le trattano gli uomini. I quali invece rispettano in pieno lo stereotipo. Anche quelli giovani. Salvo alcune eccezioni, ovviamente. In generale cmq è sempre un discorso del tipo io conosco Tizio e conosco Caio che può fare questo e quello e favori di qua e là (anche solo per sapere le tariffe Tre).
– Anche i ristoranti e il cibo in generale rispettano i luoghi comuni. Diventa importatore a Milano di nduja e formaggi calabresi.
– Impara, se appena possibile, il linguaggio del corpo – che è completamente diverso. In ogni caso continuerai a vedere strizzatine docchio del genere hai visto hai capito hai intuito senza che tu abbia visto capito intuito un tubo.
– Adotta tutti i gentilissimi vecchietti che fanno eccezione a quanto sopra e che ti trattano come una donna ma non come un essere inferiore.
E che ti dicono che Milano è bellissima e non sarebbero mai tornati se non fosse stato per la moglie (anche se sai perfettamente che stanno mentendo).
– Ricorda che tua sorella è lì per dare lesame e tu sei lì per aiutarla a rilassarsi e farle compagnia, quindi reprimi gli istinti omicidi. Anche quando nel giro di 5 minuti riesce a farsi cambiare (di un the coi biscotti) il the e i biscotti. Due volte.
– Cerca di ricordare da quanto non vedi il caffé a 60 centesimi. A Milano mai visto.
– Non osare mai più dire qualcosa a favore di Tren|talia e sentiti autorizzata a discutere aspramente con chi lo fa. Raccontagli di quella volta che hai preso il treno Castiglione Cosentino – Sibari – Milano: 15 ore e che hai fissato la cuccetta sapendo che il giorno dopo dovete lavorare e che il treno partiva da Messina alle 3 tu lhai preso a Sibari alle 7 ed è arrivato a Milano alle 8.40 (con soli 20 min di ritardo, diamo a Cesare etc.) ERGO tu presupponi (stile Orient Express ok questo è colpa tua e di Agatha Christie) non dico un vagone ristorante ma un qualsiasi cosa che venda acqua e panini. Scordatelo. E fatti il viaggio crepando di caldo nella cabina surriscaldata, a stomaco vuoto, con tua sorella che ha saltato pure il pranzo perché in aula a dar lesame, più signora con bimba vivacissima e dolcissima che contrariamente alle nostre aspettative è crollata immediatamente, più invece signora rompicoglioni allennesima potenza che continua a svegliarti per ogni minima cosa (e solo perché sei troppo addormentata non le dici che tu non sei la cameriera) e che avendo deciso di alzarsi alle 7 allora tutti devono svegliarsi alle 7.

Vabbè quando avrò dormito tutto mi sembrerà invece idilliaco. Cmq la prox volta mi faccio portare da qualche amico del posto per vedere se ho le traveggole. E ci vado (e torno) in aereo.

lunedì, 22 novembre 2004

storie | vissute

diete

la mia di domenica è stata questa, condita da piacevolissima compagnia:

MAIALATA

Ciccioli (a gogo)
Cicciolata (due volte)
Salame fresco (almeno 8 fette)
Salame fritto nel vino bianco (tre volte)
Lardo "colonnato" (almeno una decina di fette)
Lardo pesto (credo un vassoietto intero, che era per 6 persone)
Torta Fritta (almeno 6 o 7)

Riso e verze! (una porzione e mezza)

Secondi:
Pesto di salame fresco al sugo (4 polpettone)
Piedino (saltato)
Cotechino con pure (due porzioni)
Cotiche con fagioli (non terminato)

Crostate miste della casa (una al cioccolato)

Acqua, Lambrusco e Malvasia (a fiumi)
Caffe e Limoncino

Unico commento possibile: BURP.

venerdì, 19 novembre 2004

storie | vissute

niussssss

4 belle notizie in due giorni.
2 amiche felici, un libro speciale arrivato a destinazione con molta serendipità (?!), un matrimonio (‘naltro…) all’orizzonte (e fanno 4 di cui 2 da testimone anzi testimonial!), futuro professionale se non garantito quantomeno ricco di possibilità, gratificazioni a gogo… quando le cose stan così si dice che può solo peggiorare.

Essendo che domenica vado alla maialata, ho i miei dubbi :o))))))))))))))

martedì, 16 novembre 2004

storie | di biblioteca, vissute

situescion professcional

Vado al colloquio. Aspetto mezz’ora (più i cinque minuti di anticipo canonico). Vabbè. La tipa è simpatica, molto, anche molto competente, ovviamente il loro è l’unico programma di catalogazione che non ho mai sentito manco nominare ma la sincerità premia e via. Ah ovviamente il programma è solo in inglese e il mio ‘nessun problema’ compensa largamente quanto appena detto (promemoria: vatti a vedere ‘sto programma E rispolvera il tuo inglese). Grande entusiasmo per il mio cv. Insistenza sull’università (‘ma la finisce, veroooooooooooooo?’). Grande entusiasmo per il mio entusiasmo. Eventuale proposta da confermare post decisione budget: collaborazione per sei mesi/un anno in vista di assunzione.
Considerato che già mi sognavo casetta mia e l’avevo pure parzialmente arredata con l’immaginazione (colpa mia, lo so lo so) non è il massimo ma è cmq meglio che niente.
E poi così domani vado dalla direttrice per ridiscutere il contratto con qualcosa di più in mano.

Non vedo l’ora.

Considerato che con la cena della scorsa settimana (lieve accenno, sincerità ma non troppo brutale, messaggio subliminale inviato e nessuna scazzottata) ho esaurito la scorta di pazienza e/o diplomaticità per tutto il 2004 e parte del 2005, la vedo male.

Se cercate diplomazia, girate al largo… Per risposte dirette, pure un po’ troppo, accomodatevi pure.