Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

mercoledì, 26 gennaio 2005

storie | vissute

finesettimana e strascichi

Bel finesettimana sotto tanti punti di vista, la mia cultura geografica innanzitutto si è arricchita enormemente (in Umbria esistono paesi con nomi quali: San Piero in Bagno, Bastardo e Casa del diavolo – non vedo l’ora di fare la battuta: ‘sono andato fino a casa del diavolo’ io: ‘ma dài! Fino in Umbria?!?’ Ok fatemela fare almeno una volta vi preeeego!), Terni è carina, in generale si mangia divinamente, ma ovviamente il gioco principale l’ha fatto la compagnia.

Detto questo, ci sono un po’ di considerazioni sparse che sto elaborando. Una volta masticate e digerite ne parlerò. Forse.

mercoledì, 19 gennaio 2005

storie | previste

adesso ci capiamo

Non ho capito se questo fa una previsione per il 2005 a settimana, cmq alle due precedenti (una e una due) preferisco lultima:

Nel libro Chronicles: volume one, il bardo dei Gemelli Bob Dylan sostiene di non aver mai voluto essere la voce della sua generazione, e tanto meno un profeta alla guida di una rivolta per sovvertire limpero corrotto. "Non sono mai stato altro che un musicista folk che scrutava nella nebbia grigia con gli occhi velati di lacrime", ha scritto Dylan. "Quello che sognavo era solo una casa circondata da alberi con una staccionata bianca e delle rose nel giardino". Credo che nei prossimi nove mesi molti Gemelli rifioriranno se proveranno a seguire un cammino altrettanto modesto. A partire dal prossimo novembre potreste essere invitati a sollevare un putiferio meraviglioso e benevolo, ma per ora vi consiglio di rinforzare le vostre fondamenta con unamorevole tenerezza.

In pratica facendo uno più uno più uno devo starmene tranquilla e ferma a rinforzarmi mangiando ciambelle.

Per me va bene. Aggiudicato.

mercoledì, 19 gennaio 2005

storie | lette

facce di bronzo

La Cina su Tienanmen: "repressione giusta"

La Cina ha difeso ieri la repressione della protesta di piazza Tienanmen nel 1989, il giorno dopo la morte dellex leader Zhao Ziyang, silurato per aver criticato il governo. Il ministro degli Esteri Kong Quan ha detto che "gli ultimi 15 anni hanno dimostrato che la decisione fu giusta". (REUTERS)

E come no.

lunedì, 17 gennaio 2005

storie | vissute

saldi

Come tutti i miei amici sanno, io odio andare a fare shopping (di abbigliamento, i libri sono ovviamente esclusi), salvo un paio di volte l’anno che mi viene la smania. Tendenzialmente cmq esco con ben in mente cosa devo/voglio comprare e pure il posto in cui farlo, salvo poi non trovarlo e impazzire perché ovviamente io so come voglio la tal cosa nei minimi dettagli ergo non la troverò mai. Altro ‘problema’: io spendo veramente pochissimo per vestiti e scarpe. Altrimenti mi sembra di buttare via i soldi. Mi sono perciò alla fine specializzata nei fantastici affari + mercato di viale Papiniano (anche se il mio colpo grosso l’ho fatto da uno stocchista per il mio compleanno, un abito di D&G e un Armani, entrambi collezione dell’anno precedente – credo – ma io ho i gusti classici quindi chissenefrega, a 90 euro in tutto). Questo il pro; il contro è che non mi sono resa conto dei prezzi in giro. Una follia. Cmq me la sono cavata anche stavolta.

Bilancio del mio sabato di acquisti:
– tempo totale: 2 ore (di cui mezz’ora per tutt’altro).
– acquisti:
1°: uscita per prendere un paio di stivali neri e/o un paio di scarpe da pioggia nere però un minimo eleganti in caso di colloqui di lavoro sotto i primaverili diluvi milanesi, compro un paio di ballerine di camoscio con fiocchetto (che si rovinano solo a guardarle) taaaaaaaaaaaaaaaaaanto carine e che mi fanno taaaaaaaaaaaaaanto sentire Audrey Hepburn (che per il resto, in comune c’ho solo il sesso femminile), spesa da Kammi 34,50 euro (nel caso vi interessi: andate a quello di corso Genova davanti al Coin, l’insegna è Vamp ma non spaventatevi. Gli altri han sì e no tre scarpe di numeri tipo il 35 o il 41).
2°: top e culotte di seta nello sciccosissimo negozio di biancheria scicchete di corso Genova davanti alla cui vetrina sbavo ogni volta (raramente ci passo, per fortuna), colore bluazzurro ultimo rimasto fatto togliere dal manichino, sconto 50%, spesa 18+15 euro.
3°: camicia non in saldo ma molto molto bellina e pure sexy da Pimko in via Torino (ma tutti i teenager del mondo stavano lì???), spesa 22,50 euro.

Colpo grosso di questi acquisti, ovviamente in viale Papiniano: abito di velluto nero morbidissimo lunghissimo (fino a terra pure a me!) marca Phard all’enorme cifra di 5 (cinque) euro. Preso senza neanche provarlo.

Mo’ con quello che ho risparmiato posso pigliarmi i miei stupendissimi stivali dei sogni tutti allacciati belli alti fin sotto il ginocchio con un pochino di tacco ma non troppo che così van bene sia con la gonna che coi pantaloni (sto forse cercando giustificazioni? Naaaaaa) che da Walter in piazza de Angeli col miserrimo sconto del 20% vengono sempre 108 euro? Non so se riesco a resistere.
Però… tanto il cappotto come lo voglio io non  esiste quindi posso rimandarlo all’anno prossimo.

Vero?

domenica, 16 gennaio 2005

storie | di me

passato e futuro

queste montagne russe mi stanno distruggendo. Mi basta un pochino, ma davvero poco, di riposo, che mi sento talmente più in forma da pensare di essere in piena forma, pronta a vedere le trecentomila persone che non riesco mai a vedere, a fare le trecentomila cose che non riesco mai a fare, e non è così, per cui dopo un paio di giorni il tracollo, i sensi di colpa, la frustrazione; se a tutto questo aggiungo l’incertezza di tante cose, del lavoro la più evidente ma anche di tante altre, penso che non ne uscirò più.

La sensazione peggiore è sapere che nell’ultimo anno ho avuto davvero tanto, mentre ho dato davvero poco. E sapere che quello che credevo sarebbe stato un periodo, una fase, si sta consolidando contro la mia volontà, e i tentativi di uscirne sono miseramente falliti, è insopportabile.

Ho la consapevolezza che alcune cose non le recupererò più, cose cui tenevo molto, e che speravo fino a poco tempo fa di poter riprendere, ma a questo punto illudersi è stupido: se succederà sarà molto bello, ma è inutile continuare a pensarci. Non dipendono più da me, è inultile continuare a torturarsi e soffrirci sopra e farsi ferire.

Ecco l’altra sensazione orribile è sentirmi impotente. Questa è una cosa che ho sempre odiato, forse dipende dalla mia tendenza ad avere sempre il controllo della situazione, o dal mio carattere per cui se posso fare qualcosa per risolvere un problema lo faccio sennò continuo ad arrovellarmi per trovare una soluzione pratica, ma se non posso far niente per me è una cosa intollerabile e che non so gestire. Un limite che non sono ancora riuscita a superare. Se poi non posso far niente per le persone cui voglio bene, e non solo perché non posso io ma anche per tanti altri motivi, rientro nel circolo vizioso dell’avrei potuto/dovuto e della frustrazione e del non è possibile ci deve essere un modo.

Devo trovare la forza di dire basta e mettere una pietra sopra, altra cosa di cui sono totalmente incapace. Anche perché quando tornerò ad essere di buon umore non ci crederò più.

Cosa voglio nel 2005? Prendere una strada, avere qualche certezza che mi permetta qualche scelta più radicale, e trovare un maggiore equilibrio.

Ma soprattutto che alcune delle persone cui voglio più bene, che hanno sofferto molto o che hanno davanti scelte molto difficili, siano felici. So che suona stupido, ma se io non posso fare davvero niente per loro, non posso aiutarle o parlaci o fare qualcosa, posso almeno sperarlo.

La speranza con quel che segue.

giovedì, 6 gennaio 2005

storie | vissute

via via…

bastiansognando si sospende felicemente per qualche giorno, va ad incontrare persone speciali, vedere cose interessanti, fare cose belle e riposare quando non lavora un po’. Intanto penserà ai sogni per il 2005 e cercherà di limitare le sue aspettative. Ma viste le premesse (cfr 2004) sarà difficile. Forse si accontenterà di un po’ di riposo, di recuperare qualcosa che è mancato, e di qualche certezza in più – ma questo magari anche no, che poi… che noia. Ma è che in questo momento sono ottimista.

L’unica cosa che vorrei recuperare dal 2003 non la dico che poi non succede. Per il resto via così che va bene, diciamoci la verità. Lamentarsi fa pure un  po’ schifo. Per cui che qualcuno glielo ricordi, a ‘sta megalomane di ll, quando se lo dimentica. Unica autorizzazione la stanchezza, che ormai è cronica quindi non conta.

Poi settimana prox il resto che vorrei e i propositi eccetera, che mica bisogna essere puntuali almeno qua.

Buone ferie ai poracci che han lavorato e pure a tutti gli altri che stasera son contenta e non invidiosa :oPPP

lunedì, 3 gennaio 2005

storie | previste

2005

sempre la stessa fonte:

Per guidare il tuo viaggio attraverso il 2005 ho scelto due citazioni. Ti consiglio di copiarle e tenerle nel portafogli o sotto il cuscino per i prossimi dieci mesi. La prima è dal mitologo Joseph Campbell: "Lo scopo della vita è fare in modo che il ritmo del tuo cuore sia lo stesso delluniverso, per accordare la tua natura alla Natura". Il secondo appunto è dellantico saggio cinese Lao Tzu: "Smetti di partire e arriverai. Smetti di cercare e vedrai. Smetti di scappare e sarai trovato". E ora i tuoi compiti a casa, Gemelli: medita su come questi due argomenti possono articolare due approcci diversi allo stesso gioioso lavoro.

Innanzitutto, perché dieci mesi? Probabilmente due servono per capire la prima citazione.
E per conciliare entrambe con la faccenda delle ciambelle.

Tutto quello che voglio io è un 2005 tranquillo e di tutto riposo, le stravaganze e le disquisizioni filosofiche non si potrebbero mica rimandare al 2006?

lunedì, 3 gennaio 2005

storie | vissute

appunti

Sinceramente non ho avuto granché voglia né tempo di scrivere negli ultimi giorni, però qualche cosina me la voglio segnare per non dimenticarmela.

FASE UNO – Santo Natale:
– la confessione venerdì mattina e sentirmi dopo parecchio tempo davvero in pace con Dio.
– il perfeziosimo di mia madre e un paio di riflessioni sullereditarietà.
– la Messa di mezzanotte e sentirmi in pace con Dio e il resto del mondo.
– pensare a quanto davvero mi piaccia diecimila volte di più fare i regali che riceverli.
– parenti parenti parenti. Il tatto di mia zia.
– vincere la cinquina alla tombola insime alla nonna che non si accorge che ho vinto pure io, far segno di non dir nulla e pensare che ventanni fa sarebbe stato lesatto contrario. Anche quindici. Anche dieci.
– vedere la fuga dei cugini, tornare in sala da pranzo e scoprire che i miei parenti son riusciti a trovare un argomento di discussione che mette insieme contemporaneamente politica, religione e informazione. Gli unici al mondo.
– una piccola fitta costante.

FASE DUE – Lavoro:
– la tecnica del faccio finta di essere in ferie e di andare al lavoro solo perché mi piace e non ho altro da fare funziona per tre giorni. Al giovedì, ora della quattrocentesima telefonata di gente in ferie che ti dice ma non starai mica lavorandoooooooo?, non regge più.

FASE TRE: Capodanno&finesettimana:
– la vecchietta alla Posta.
– attacco dansia in macchina ma è solo stanchezza.
– il mio capodanno ideale. Buoni amici, buon cibo, molte chiacchiere, tante risate, miniriunioni tabagiste al freddo che fa tanto setta e ti prepara al 10 gennaio o quandè la scadenza, vedere certi sguardi e commuoverti, un buon anno che speri non sian solo parole, qualcosa che cè e qualcosa che manca, una fantastica partita a tabù e una notevole partita a trivial (in minoranza numerica :oP).
– sentirsi un po egoista perché il mio 2004 è stato strepitoso, e molto impaurita dal 2005.
– un appuntamento sul Naviglio Grande. Perché non han fatto le solite luci? :o(
– giornata degli avanzi in ottima compagnia.
– una notte di parole, pelle, berlucchi e sigarette che spazza via la piccola fitta persistente.
– un buon inizio.
– un pranzo con persone uniche.
– la signora e il foglietto alla Messa.
– dulcis in fundo, La vita è meravigliosa con piantone allinizio e alla fine. Nessun uomo è un fallito se ha degli amici.

E ieri sera vedo che mi hanno simpaticamente mandato i dati in anticipo il 30 dicembre. Dilemma: mi porto il pc a Roma o me ne frego e mi faccio una straccata cosmica dopo? :o|