storie | vissute
Da ieri il comandante De Falco è un eroe per alcuni (la maggioranza) o uno che voleva pararsi i fondelli visto che la telefonata era registrata (per alcuni). Le solite esagerazioni.
A me è piaciuto. Ma mica perché ha fatto il cazziatone a un incompetente (cosa opportuna) o perché ha preso in mano la situazione (cosa doverosa). Solo perché ha seguito, ribadito e cercato di far eseguire la procedura e le regole, che in Italia quasi tutti ignorano regolarmente – salvo urlare allo scandalo quando a causa di questo vengono fuori casini.
Per cui, caro collega bibliotecario che non chiedi i tesserini (per cui se succede qualcosa non si sa quanta gente c’è dentro), cara zia/nonno/amico/tassista che dai un passaggio a mamma con bambino senza seggiolino dicendo che tanto sono solo 200 metri (che potrebbero essere i 200 metri sbagliati e non quelli giusti), cara signora che mi chiedi di sganciare il mio passeggino dalla postazione di sicurezza sull’autobus per farci stare anche il tuo (che a una frenata brusca poi non si ribalta solo il tuo), ecco, cari voi, lo sapete cosa siete? Siete tutti tanti Schettino in piccolo, e scommetto che ora lo state demonizzando e non date del rompicoglioni a De Falco come invece lo date a tutti quelli che vi ripetono fino alla noia che le regole per la sicurezza ci sono per un motivo.
Quindi, caro comandante De Falco, grazie di aver fatto semplicemente il suo dovere, a nome di tutti i pochi cocciuti rompicoglioni italiani, che da oggi sì, hanno il loro eroe.
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