Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

martedì, 8 febbraio 2005

storie | degli altri, varie

immaginazione

Se siete in una zona non proprio bellissima, anche se è pieno giorno, e vedete sfrecciare via una macchina inseguita da uno che corre sventolando una busta e che poi si ferma, la apre ed è piena di biglietti da 500 euro (credo, non li ho mai visti. Ma son quelli viola, e quelli da 200 son verdi, mi pare), voi che cosa pensereste?

domenica, 6 febbraio 2005

storie | vissute

in breve

Finesettimana perfetto. Sole (e conseguente colorito! :oP), dormite, letture (3 libri) e soprattutto coccole.

Ecco, forse avrei fatto meglio a non dare di stomaco prima della fine della cena di compleanno del festeggiato, ma in definitiva nessuno è perfetto. Insomma. Forse un giorno mi vergognerò un po’ meno.

Resoconto più lungo rimandato a tempi migliori!

giovedì, 3 febbraio 2005

storie | di biblioteca, di me

non ci posso credereeeee…

L’esperto informatico mi chiama e mi dice che per una ‘svista’ ha cancellato il database. A parte che sul momento non sono neanche riuscita a realizzare la cosa, il panico mi ha paralizzato, poi mi ha chiesto come mai il back up risale al 21 e insomma mi son ricordata che ci sono i back up e quindi non sono finiti nel cesso 10 mesi di lavoro, cmq per farla breve ora la colpa è nostra che non abbiamo fatto il back up più di frequente e lui è il salvatore della patria che ha fatto per caso un back up martedì – cazxzo ma hai cancellato un databeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeis!!!

In ogni caso anche solo 2 giorni di lavoro sono un casino perché i pochi libri catalogati e persi sono finiti in mezzo agli altri novemila e chi si ricorda più quali sono, per non parlare di quelli che abbiamo spostato di collana.

Cmq il fatto è che da quando ho riattaccato io sto ridendo come una pazza. O il programma spensieratezza funziona alla grande o ho frainteso qualcosa ed equivale al fatto di sentirsi perennemente ubriaca.

Cmq funziona.

giovedì, 3 febbraio 2005

storie | di biblioteca, di me

programma spensieratezza

il che è un controsenso ma che ci posso fare, più di tanto non posso.

Ergo dopo aver saputo che da mercoledì prossimo sarò in rçs a spuntare libri, non si sa bene con che contratto e in fondo lavoro gratis dal primo gennaio ma vabbé, ok, la tipa è incasinata e tanto lo so che me lo fa, ma cmq, innanzitutto farò un part-time di 5 mezze giornate e non 6 e poi ho messo in chiaro che lultima settimana di febbraio sono in ferie (yessssssssssssss! D. non puoi esimerti ora), insomma, appurato questo vado col programma spensieratezza.

Perciò mo esco dallaltro ufficio (ed è presto, ma oh in fondo son loro che non mi hanno ancora mandato i dati, e facciamo che glieli ricordo domani così prima di lunedì non me li mandano e quindi son fatti loro) poi vado a prendere il biglietto del treno per il finesettimana (non vedo lora) e infine non ho deciso io cosa si fa stasera.

E per tutto il finesettimana non penserò a NULLA, leggerò qualcosa di divertente, che non sia un ring o un libro che mi sono imposta di leggere, dormirò e mangerò e fumerò e berrò un sacco di cioccolata calda e mi rilasserò un sacco e mi godrò un sacco di coccole.

Ma tutto questo mica lo programmo, eh, succederà e basta!

giovedì, 3 febbraio 2005

storie | previste

ormai è una mania

mi sa che me lo incollerò tutte le settimane. Capissi quando esce quello nuovo sarebbe un aiuto…

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

Jack Boulware chiese una volta a Bill Hicks – comico discusso e ormai scomparso – cosa trovava divertente. "La commedia migliore, rispose Hicks, è quella che fa ridere la gente per cose di cui non ha mai riso", racconta Boulware sul San Francisco Chronicle. Quest’idea dovrebbe servirti d’ispirazione nelle prossime settimane, Gemelli. Non m’interessa come ci riuscirai, ma dovrai sbellicarti per argomenti che hai sempre preso molto sul serio. Magari potresti affittare dei dvd di comici famosi per la loro capacità d’infrangere tabù. Cerca sul web delle barzellette sulle tue vacche sacre. Prenditi di sorpresa e fatti il solletico proprio mentre pensi, sofferente, a quello che ti fa più paura.

Molto interessante. Praticamente son tornata a quando ero così depressa all’università da farmi le boccacce allo specchio la mattina per ridere da sola.

E poi ridere fa bene. E com’era? Una risata li seppellirà? che poi non mi ricordo mai da dove è la cit.
Facciamo che domani sento cosa mi dicono e poi mando almeno il cervello in vacanza per una settimana – che già un po’ ci è andato da solo.
Sarò totalmente spensierata per una settimana e arriverò in ritardo e non organizzerò nulla e vedrò solo film divertenti e metterò in pausa ‘sto libro che sto leggendo che mi deprime e mi piglierò su qualcos’altro, e se succede qualche altro casino amen, non è un problema mio.

E martedì mi faccio raccontare di nuovo la barzelletta delle acciughe :oDDD

mercoledì, 2 febbraio 2005

storie | di biblioteca, di me

mah

a volte faccio cose senza riflettere. Non seguendo l’istinto, o l’ispirazione, le faccio e basta, cocciutamente, seguendo, ecco, la sensazione, e penso dopo.

Non va bene.

Domani mi dicono del lavoro e se mi comporto così va a finir male.

Uffa. Non mi piaccio quando non mi piaccio.

lunedì, 31 gennaio 2005

storie | vissute

addio al nubilato spericolato

ok lo sapevo da settimane che sabato scorso cera questo impegno, e mia sorella nei giorni precedenti me lo ricordava costantemente – ma io continuavo a dimenticarmene, e la festeggiata in questione, amica di mia sorella, non mi sta neanche antipatica anche se è un tipo un po fighetto per i miei gusti.
Premetto che se mai farò un addio al nubilato anchio farei una serata a ballare con tutti i miei amici, maschi e femmine, quindi ero anche bendisposta verso il tipo di serata.
Daltra parte avevo detto a mia sorella che avrei deciso allultimo vista la stanchezza però era anche vero che era un po che non andavo a una serata un po mondana e insomma alla fine ho deciso di andarci principalmente perché:
1) organizzava mia sorella che è ancora più organizzatrice di me quindi mi fido;
2) il locale era quello dove lavora il mio amico dj quindi potevo contare su buona musica;
3) una tipa doveva partire domenica alle 6 del mattino quindi non avrebbe fatto tardi e mi avrebbe dato un passaggio.

QUESTO è stato il mio errore. Altrimenti mi sarei prenotata il mio bravo radiobus a mezzanotte e sarei tornata a casa bella tranquilla.

Invece, dopo una cena non male (a parte la torta, pessima) arricchita da chiacchiere divertenti, speteguless sulla tavolata a fianco dove letà media era 12 anni, insomma, vabbè, diciamo massimo 17 e ste ragazzine erano vestite in un modo da sbellicarsi (della serie mi metto il vestito secssssi però poi passo la serata a tirarmi giù la gonna che mi sento in imbarazzo, mi facevano pure tenerezza salvo il fatto che quando avevo la loro età quelli che avevano più di 10 anni meno di me andavano alle elementari e non nei locali per cui mi sentivo tanto vecchia), e a malignare sulla metà del gruppo cafona allaltro capo del tavolo – di quelle robe per cui avvabbè a te non ti conosco per cui ci mettiamo TUTTI vicini anche se non cè posto piuttosto che metterci in un paio vicino a voi e lasciamo mezzo tavolo vuoto e già che ci siamo vi voltiamo pure le spalle e pure invitiamo degli altri nostri amici che chissenefrega se è un addio al nubilato e magari la festeggiata vorrebbe farlo coi suoi amici – comunque, dopo la cena, allalba di mezzanotte chiedo educatamente alla tipa a che ora pensa di andare, e quando mi dice alluna, no problem, saluto, esco e chiamo un taxi.

PROVO a chiamare un taxi. Niente. Al radiobus mi ridono in faccia. A quel punto decido di aspettare la tipa, però alluna, non stando davvero più in piedi me ne vo.

Ancora niente taxi. Il radiobus manco ci provo. Da dire che la zona non è proprio centrale né tantomeno piena di gente. Chiamo pure amico nottambulo che gentilmente mi dice che lui è allaltro capo della città ma sta venendo nella mia direzione quindi quando è in zona mi chiama.

Nel frattempo mi dirigo verso i tram, anche perché allangolo a fianco al mio cè una simpatica ragazza in stivali bianchi che è alta e grossa il doppio di me e mi guarda in cagnesco, e non vorrei pensasse che son lì a farle concorrenza.

Finalmente arriva il tram, poi laltro e me ne vo a casa.

Tardi. Che palle.

lunedì, 31 gennaio 2005

storie | di me

autorassicurazioni

alla fine però non ho tutti i torti, se quando non organizzo io o quantomeno non sono indipendente dagli altri le cose vanno a putt#ne e chi si ritrova nella mérde cest moi!

mercoledì, 26 gennaio 2005

storie | di me

elaborazione 1

Devo ridefinire le mie priorità. Nella mia testa (e nel mio cuore) le ho ben chiare, nella pratica mi perdo.

Però ci sono cose che non posso più sacrificare o correre il rischio di perdere non si sa bene per che cosa. E alcune senza quasi rendermene conto. Pensavo di essere riuscita cmq a mantenere un limite ma lo scorso finesettimana lho superato.

E adesso basta.