Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

martedì, 5 aprile 2005

storie | di me

perplessità

In questi giorni, francamente, ho pensato ad altro – altro su cui già troppa gente ha parlato in pubblico e direi anche straparlato – perciò almeno per quanto mi riguarda qui e altrove manterrò il silenzio che amerei aver visto condiviso (naturalmente non in privato, se interessa :oP ).
Ma, per ricollegarmi invece al post precedente, ecco io tutta ‘sta gioia e tripudio ed esultanza che leggo ovunque non la sento proprio. Ok, meglio che l’altro versante, per carità, ma non è che io sia poi tanto contenta che questa gente (proprio QUESTA GENTE nello specifico) abbia ottenuto la cadrega, come si dice dalle mie parti.
La rassegnazione al meno peggio non mi fa dimenticare chi sono queste persone e quanto sono distanti i loro obiettivi dai miei ideali. La sinistra dovrebbe essere ben altra cosa, e se proprio ci si deve accontentare l’esultanza la riservo per quando lo sarà.
Mo’ speriamo in bene, ma le fette di salame sugli occhi aspetto ancora un po’ a metterle: so chi sono e cosa vogliono, quindi non prendiamoci in giro su quello che faranno.
Anche se in realtà spero di essere smentita ;o)

venerdì, 1 aprile 2005

storie | di me

Politicheggiando (ommioddio si salvi chi può)

Parte prima – autobiografia.
Avendo avuto la sorte di crescere in una famiglia che non definirei di destra – anzi – quanto molto più propriamente anticomunista (quando il comunismo in Italia c’era ancora, cioè in pratica quando voleva dire Stalin e Brigate Rosse eccetera eccetera – sulla menata storica e revisionismi vari interrogo la prossima volta), son cresciuta ascoltando e di conseguenza imparando per bene gli strumenti di critica alla sinistra (e sì lo so che non è la stessa cosa ma a casa mia vien vista come diretta discendente o meglio emanazione). Poi una cresce, studia, conosce altre cose, altre idee, altre concezioni, se poi è pure magari un po’ idealista e legge molto e ha una visione del mondo cui aspirare un tantino utopica (una di quelle cose tipo niente guerre, niente violenza di nessun genere, nessuna discriminazione, ma solidarietà, tolleranza, rispetto verso tutti, possibilità aperte a tutti, gli stessi diritti per tutti insomma diciamo la buona vecchia Imagine salvo la parte sulla religione nel senso che ci siano tutte e convivano allegramente), beh se una è un po’ così e non è proprio scema del tutto magari si accorge che le varie correnti centro-destro-moderato-conservatrici non perseguono proprio esattamente le stesse cose.
(nel frattempo ha litigato con tutti i sinistroidi semiviolenti del suo liceo sfondando picchetti e battagliando giuridicamente con chi voleva imporle autogestioni, cosa che forse influirà su una pessima scelta universitaria).
Alla fin della fiera la metterei così. Ideologicamente e teoricamente sto a sinistra (più sul socialismo che sul comunismo – il primo ovviamente non alla Craxi – e il secondo magari lo prendo in considerazione quando in Cina certe simpatiche cose non le fanno più, è più forte di me). Partiticamente proprio da nessuna parte. Fanno schifo tutti quanti.
Fine del riepilogo storico filosofico.

Parte seconda – effetti collaterali.
Il piccolo problema conseguente a quanto sopra è che si riesce fantasticamente a non essere mai d’accordo con nessuno.
La differenza è che mentre a destra è facile – non son d’accordo sulla sostanza ma posso trovar buona qualche idea pratica, a discutere in linea di principio si va via in scioltezza – a sinistra è un casino. Innanzitutto perché ‘sinistra’ raccoglie cose ben diverse tra loro. Però mettiamo anche che abbiano in comune tutti quei bei valori di cui sopra. Ora qualcuno mi dica in Italia chi fa almeno finta di ricordarseli. Cmq. Il punto è che se io sono di sinistra perché voglio e/o condivido a, b, c allora chi si candida per la sinistra per quanto mi riguarda deve dire che cercherà di fare a, b, c sennò che cavolo lo voto a fare? Per cui se non fanno quello che secondo me dovrebbero fare, a me viene stranamente spontaneo dirlo. Dicesi: critica costruttiva.
E il mio problema grazie alla parte uno è che son cresciuta in una buona palestra in questo senso e quindi, avendone oltretutto assimilato per  anni gli strumenti, mi viene naturale come respirare – certe abitudini son dure a morire.
Esempio: mi domando come mai si organizzi una manifestazione contro la pena di morte solo quando se ne sta per eseguire una negli Stati Uniti e mai quando succede nelle altre parti del mondo (o in maniera molto più blanda). Ecco per dare un’idea.
E così sorpresa sorpresa la stragrande maggioranza della gente che mi sente/legge discutere su questi argomenti fa questa stupefacente (o meglio mi stupiva tempo fa, adesso ci ho fatto il callo) associazione: critichi la sinistra – ergo sei berlusconiana.
Il che finora non mi ha mai preoccupato. Se uno è così superficiale è un problema suo.
Ma adesso mi sono stufata. Mamma mia quanto dev’essere riposante avere la certezza di sapere tutto, di avere la verità in tasca, parlare solo con quelli con cui si va d’accordo, dandosi grandi pacche sulle spalle e dicendosi a vicenda quanto si è bravi buoni intelligenti e superiori e spalleggiandosi a vicenda facendo fronte comune per principio – l’ha detto il mio amico con cui son sempre d’accordo perciò è giusto per forza – e pretendendo dagli altri un rispetto e un ascolto che non si è diposti a concedere, pretendendo un trattamento diverso da quello che si è disposti a riservare a chi la pensa in maniera diversa. E pensando di potersi permettere qualsiasi cosa, insultare gli altri, usare toni offensivi, dire cose che non stanno né in cielo né in terra perché è ‘la passione politica’ ma quando qualcun altro si scalda non può.
Io sinceramente, davvero, li invidio. Sono stanca, a dispetto del nome che mi son data per questo blog, di essere curiosa, di cercare il confronto perché magari si impara qualcosa, di fare domande, di correre sempre il rischio di litigare, di fare anche l’avvocato del diavolo per capire meglio.
Ecco si vede che son proprio stanca di capire. Via, accettare acriticamente qualsiasi cosa purché sia antiberlusconi, non criticare la sinistra e non permettere agli altri di farlo è più facile, questa è la verità.
Non farsi domande, men che meno farle agli altri se non sei sicura che la risposta ti piaccia.

Naaa fare la trinariciuta assoluta no. Facciamo che d’ora in poi ne parlo con quelle due/tre persone che non sono (quasi) mai d’accordo con me ma sanno ascoltare ed esporre le loro ragioni e si scaldano sì, ma quindi lo puoi fare anche tu. E poi, le volte che mi dicono che ho ragione, ha ben più valore.

mercoledì, 30 marzo 2005

storie | previste

in effetti…

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)
Il mio amico Thomas, dei Gemelli, farà presto una grande festa di laurea per la fine del corso a cui è iscritto dal 1993. Tutti questi anni da matricola si spiegano in parte con il fatto che gli piace fare lo studente. Ma un’altra ragione del suo ritardo è che ha avuto delle difficoltà a passare un esame fondamentale. Stavolta però il suo professore gli ha detto che probabilmente ci riuscirà. Questo completamento imminente somiglia a quello che sta accadendo nella tua vita. Anche se non sei iscritto a nessuna scuola, stai per completare un corso che hai frequentato per tantissimo tempo.

… quello di mandare affanculo la gente?

mercoledì, 30 marzo 2005

storie | di biblioteca, vissute

insonnia & riassunti

we di Pasqua con montaggio mobili, sensi di colpa risolti – più o meno, riflessioni varie, vino chiacchiere cibo bei film lacrime discussioni confessioni confidenze coccole.
Primo giorno di lavoro passato a non far nulla dato che il responsabile non c’era e non poteva dirmi quali erano le cose da catalogare, in compenso dopo 5 minuti sul file ho sballato il pc e cancellato il database (deja vu? vabbè c’è un back up di due giorni prima – sì lo so è già successo. Vabbé.).

E cmq. Sì ho le mie cose.
E sarà per questo, ma oggi ho scoperto alcune cose davvero interessanti.

giovedì, 24 marzo 2005

storie | di biblioteca, di me

miss biblioteca again

e scussate se son modesta :oP

ma una borsa di studio di un anno in Triennale con poteri assoluti (vabbé, non proprio…) sulla biblioteca non è male :oDDD

mo’  vado che devo firmare il contratto!

martedì, 22 marzo 2005

storie | di biblioteca, di me

non ci credo ma…

… il primo invito della vita è MOLTO interessante.

Se va in porto Brezny diventa il mio mito personale.

Nel frattempo, incrociamo le dita :oD

venerdì, 18 marzo 2005

storie | di me

chiarimento

Per le persone che me l’han chiesto e quelle che me lo chiederanno: NO, io non credo che l’oroscopo si riferisse al MUNZ di bookcrossing. Non nego di averlo pensato ma nego risolutamente che sarà così! :oDDD

giovedì, 17 marzo 2005

storie | di biblioteca, previste

devo proprio?

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

Certo, puoi scegliere dignorare gli inviti che la vita ti offrirà nelle prossime settimane. Avere il libero arbitrio significa che puoi sempre rifiutare di seguire la corrente del cosmo. Ma se tu volessi davvero intrecciare le fila di un destino migliore nella fabbrica della tua monotona routine, dovresti riflettere su come agire da leader. Qual è il modo per dare energia a un gruppo o a unorganizzazione di cui fai parte? Sei pronto a prendere liniziativa in una delle tue relazioni più strette, guidandola verso una fase nuova? Avrai la volontà di raccogliere tutte le tue forze per fronteggiare lipnotico tran tran quotidiano, sforzando la tua immaginazione fino a vedere il quadro completo?
(solito oroscopo di Internazionale)

NO.

Allora, son due giorni che cerco di controllare gli attacchi dansia o panico o depressione o mettiamola come vogliamo, e lo so che la stragrande maggioranza dellumanità sta messa mooooolto peggio di me e che in fondo è solo lavoro anzi non-lavoro, però ho sacrificato tanto negli ultimi due anni, davvero tanto e, forse, troppo; troppe cose non ci sono più e mi mancano, a troppe cose cui tenevo ho dovuto rinunciare, troppe cose ho rimandato fino a non farle più, perciò ACCIDENTI non ho NESSUNA intenzione di essere razionale, e la monotona routine non la vedo da non so quanto ed è lultima cosa che voglio ma mi sono anche rotta di prendere ANCORA liniziativa e usare ANCORA limmaginazione e lo so che non è logico visto che potrei in effetti finalmente stare un po tranquilla a godermi il tran tran ma non voglio, non così, ma perché lo decido io e allora potrei appunto prendere liniziativa ma sono stufaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Oh. Respiro. Ok.

E adesso vediamo sti inviti della vita, va. Tanto ormai il mio mantra è sperem in ben.

martedì, 15 marzo 2005

storie | npm

nota per me 1

non organizzare mai più un addio al nubilato. MAI. PIU’.
(seguirà post).

(P. se leggi sappi che non è colpa tua se non per il fatto che sei la sposa :oP).

e con questo inauguro una categoria di cui sono debitrice a lui, dal blog imperdibile la cui surrealità è comprensibile, per chi non lo conosce, possibilmente con elevato tasso alcolico.