Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

mercoledì, 4 gennaio 2006

storie | guardate, vissute

In & out – citazioni cinematografiche

Ieri sera davano In & out, che F. non aveva mai visto e che io trovo delizioso (oltre al fatto che tratta in modo non superficiale diversi temi interessanti).
Alla scena in cui lei (Joan Cusak) arriva al bar dopo il matrimonio vestita di tutto punto io dico:
‘Uh adesso c’è una delle frasi che cito di più, anzi no, due!’ *
Lei entra nel bar e dice (in tono decisamente imperativo):
‘Barista! Si può avere da bere???’.
Ah-ehm.
Cinque secondi dopo chiede a Tom Selleck:
‘Vuoi venire a letto con me?’
(risparmio i successivi commenti di F.)

 

* le due frasi erano:
– quando Tom Selleck le dice che ha avuto una brutta giornata e lei risponde ‘Lo dici a ME-EEE?’.
– quando Tom Selleck le dice che è gay e lei gli risponde ‘ma sono tutti gay???? Cos’è, un film di fantascienza??????????’.

mercoledì, 4 gennaio 2006

storie | di me

sì beh…

sfogato il panico, mi rendo conto che forse è UN FILINO egocentrico pensare che l’argomento possa anche solo venir fuori.
Beh ma il blog allora che l’ho aperto a fare? :oD

mercoledì, 4 gennaio 2006

storie | vissute

adunate passate e future

Capodanno da me. Qualche assente di cui si è sentita la mancanza, molti presenti – 22, se c’erano pure gli assenti non ci stavamo – che l’han fatta sentire molto meno; gente che non si conosceva che si è trovata bene insieme, gente timida che sorprendentemente quella sera non lo è stata, gente che ha cucinato, mangiato, bevuto, riso, scherzato, chiacchierato.
Adoro queste serate in cui magicamente va tutto a posto; e la fine dell’anno è solo una scusa per stare assieme.

Ma archiviamo il passato!
Il 29 gennaio vado alla maialata (se non sapete cos’è, peggio per voi. Vabbé, in breve: mangiata in Emilia con un sacco di gente e di cibo. Molto in breve ché tanto riassumere è impossibile, a rendere l’idea manco ci provo).
Dopo una serie di messaggi subliminali (ah ma che bello, come quella dell’anno scorso? Ah ma come ci piacerebbe tanto venire), dico ai miei ‘Vi va di venire?’ ‘Ah beh che bell’idea, se non ti disturbiamo, se c’è posto, se non diamo fastidio…’ (in realtà credo che muoiano dalla curiosità di vedere tutta ‘sta gente che vedo in giro per l’Italia).
Ieri realizzo COSA questo significa.
No perché – senza considerare il dettaglio trascurabile che ci sono alcune cose che gradirei ignorassero per il resto della loro vita – oltre ai miei che non è che sian di destra ma di sicuro non sono di sinistra (ma non dilunghiamoci sulle definizioni) e che mi considerano una specie di figlia degenere politicamente deviata, ci sarà un gruppetto di gente che invece mi considera una specie di dittatrice fascista che in confronto, HA! Hitler era una mammoletta nonché sostenitore dei diritti umani e della libertà di espressione.

Il che potrebbe anche essere divertente. MOLTO divertente. Per tutti tranne che per me suppongo.
Ma di che mi preoccupo, avranno tutti la bocca troppo piena per parlare!

(fugone al caffé)

sabato, 31 dicembre 2005

storie | sentite, vissute

trentun dodici

ieri al countdown zero prendo la macchinina con autoradio a palla (accipicchia quanto mi piace guidare, quanto mi manca guidare!) e mi sorprendo a cantare a squarciagola (vizio di famiglia evidentemente) questa canzone che non avrà fatto certo la storia della musica ma che mi dev’essere rimasta impressa dato che so tutte le parole. Mi sembra appropriata come chiusura dell’anno e riepilogo degli utlimi due e mezzo e la dedico a una persona per cui mi sembra perfetta – come lo è per me.

Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l’anima
fino quasi a renderla un po’ sdrucita

Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l’arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d’aver perduto

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po’ feroci sugli zigomi
forse un po’ più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, né dubbi né incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po’ feroci sugli zigomi
forse un po’ più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
.

Vita
Lucio Dalla & Gianni Morandi
M. Lavezzi – Mogol

(1988)

venerdì, 30 dicembre 2005

storie | npm

nota per me 5

Impara a fregartene di essere educata e corretta con chi non lo è e ti tratta a pesci in faccia da mo’. Oltre che andarci di mezzo altre persone, rischi pure di prenderti dell’idiota, e quando è troppo è troppo.

venerdì, 30 dicembre 2005

storie | vissute

vecchiolini in vacanza – prologo

Le vacanze dei vecchiolini cominciano molto prima della partenza. I vecchiolini, causa ferie inaspettate della componente femminile, decidono innanzitutto di andare in vacanza.
Requisiti indispensabili della meta da scegliere:
– no troppe ore volo.
– no troppe ore fuso orario.
– caldo.
– niente da vedere cioè: no posto bellissimo culturalmente che se no poi non si resiste e non ci si riposa.
Immediata scoperta: se vuoi partire a dicembre prendi se puoi le ferie da lunedì o martedì o mercoledì o giovedì (con ritorno di conseguenza) che di sabato o domenica non c’è nulla. Peccato che le ferie inaspettate della vecchiolina non prevedano questa possibilità, se no mandando a monte i requisiti c’erano le Maldive a 800 euro (porc!).
Alternativa finale: Canarie (mare freddissimo, niente bagno) o Sharm el Sheikh (mare meno freddo, ma cmq bagno con la muta – così ci dicono tutti). In più la vecchiolina a Sharm c’è già stata due volte e sa che quello che veramente merita è il mare, di cui peraltro lei pessima nuotatrice si è innamorata. Alla fine: Sharm cmq che in ogni caso ci fa più caldo. E poi possiamo scialare col budget. All inclusive da sabato a sabato compresi, 4 piscine di cui una con le onde artificiali e una riscaldata (lo dico subito: mai usate).
Prenotazione effettuata il giovedì.
Passaporto ritirato il venerdì.
Partenza il sabato tardo pomeriggio.
Il vecchiolino previdente chiede alla biglietteria di Malpensa Express se la navetta pullman c’è anche di notte, visto che torniamo alle 4.30 del mattino, e gli dicono di sì.
I vecchiolini pigliano il trenino, poi arrivano all’aeroporto terminal 1, prendono la navettina e arrivano all’aeroportino terminal 2. All’aeroportino terminal 2 non trovano il check-in ma poi sì, chiedono i posti non sull’ala, acquistano 4 stecche di sigarette al duty free a 23 euro e quindi prendono l’aeroplanino, ovviamente hanno i posti sull’ala ma cmq riescono a vedere qualcosa quando sorvolano il Cairo di notte (che è uno spettacolo che la vecchiolina ricordava bene). Isole di luce nel deserto buio. I vecchiolini atterrano (la vecchiolina apprezza molto la compagnia e gli sforzi del vecchiolino nei momenti decollo/atterraggio visto che ha paura dopo un volo traumatico Egypt Air tornando proprio da Sharm qualche anno prima: l’aereo per sbaglio stava atterrando a Bologna su una pista con un altro aereo e la vecchiolina che già pregava – sul serio – si è salvata solo grazie a un’impennata del pilota – che cmq resta un imbecille).
I vecchiolini infine arrivano al villaggio, camera vista mare, cena fredda in frigo, unica pecca: le tende sono di voile e ci sono solo due pannelli laterali pesanti, quindi la vecchiolina sa che si sveglierà sempre presto.
I vecchiolini contenti vanno a nanna.

(continua)

giovedì, 29 dicembre 2005

storie | previste

2006

da Internazionale:


Gemelli (21 maggio – 20 giugno)
Molti Gemelli corrispondono alla descrizione di una categoria di persone che la rivista Wired chiama "yeppies", o "young experimenting perfection seekers" (giovani che sperimentano per cercare la perfezione). Sopraffatti dall’abbondanza di opportunità in conflitto tra loro, sono irrequieti e insaziabili. Trattano la vita come "un giro dei negozi per confrontare i prezzi, e si rifiutano di scegliere per paura di lasciarsi sfuggire un’offerta migliore". Anche se questo atteggiamento è piuttosto normale per quelli della tua tribù, sospetto che nel 2006 non funzionerà bene come in passato. È per questo che t’invito ad assumere un atteggiamento completamente diverso: tollera l’imperfezione, rispetta i limiti, apprezza il valore della pace mentale, e cerca di essere più disposto a concentrarti su due o tre possibilità anziché su 17.

e se uno/a lo fa già da due anni? :oDDD
Preferisco i compiti a casa:
Compiti a casa. Cerca di indovinare che persona sarai, e cosa farai il 1 gennaio, 2016.

mercoledì, 28 dicembre 2005

storie | vissute

in ordine sparso

25/12 – notte. Mio papà che tornando dalla Messa di mezzanotte e tenendo l’altro braccio di un sacchetto insieme a me facendolo oscillare canta a gola spiegata ‘Voglio vivere cosììììììììììììììììììììì… col sole in fronteeeeeeeeeeeeeeeeeeee’ (all’una e mezzo. Di notte. Nevischiava pure).

25/12 – giorno. Sentire di avere testa e cuore da tutt’altra parte.

26/12 – tutto. Capire il vero sigificato dell’essere larva.

27/12 – mattina. Incontrare l’amica ‘inglese’ e vedere quanto è felice e rendermi conto di quanto mi manca.

27/12 – pomeriggio. Andare a Torino e recarmi con S. dal mitico Tony, psicoparrucchiere (esempio di dialogo: ‘Allora ti ho fatta bionda perché me l’hai chiesto…’ ‘Ah perché tu che colore mi avresti fatto?’ ‘Non lo so, non ti conosco abbastanza per dirlo’), spendendo la metà che a Milano ed essendo molto più soddisfatta (e poi andare dal parrucchiere con un’amica è una figata cosmica).

27/12 – sera. Chiacchiere con amici che fanno un lavoro che gli piace. E si vede.

28/12 – mattina. Fare il viaggio TO-MI con un’amica. E’ bello quando ti rendi conto che non è necessario parlare :o)

28/12 – mattina. Arrivo sotto la neve!

Continuamente: un countdown. Meno due.

domenica, 25 dicembre 2005

storie | di me

Santo Natale

Volevo fare un bel post natalizio, che poi tutti sanno che a me il Natale piace tanto e mi rende tanto felice. E’ un momento per me molto ricco di significato, molto importante, e cerco sempre di non vivere l’ambaradan casino-consumistico ma di farlo in maniera molto più intima.
Però vedo tanta gente che lo odia. O che vede solo i lati negativi. O che lo vive come una festa materiale. O lo irride.
Conosco amici e persone care per cui questo giorno non ha un significato, o che l’hanno perso, o che lo stanno perdendo.
O per cui sarà un giorno triste.

Per cui mi limito ad augurare a tutti che oggi ci sia, semplicemente, un momento di pura gioia. O almeno un sorriso.
Auguri.

sabato, 24 dicembre 2005

storie | vissute

Vigilia

La vigilia a casa mia non si festeggia. Ognuno fa un po’ quello che gli rimane da fare – pacchetti consegne ecc. – poi si mangia qualcosa di semplice e prima o dopo magari giochiamo a carte o a Trivial o si vede un film tutti e sei assieme.

Il film è sempre uno dei soliti: o La vita è meravigliosa (capolavoro assoluto con regolare caragnata quando James Stewart torna a casa e arriva tutta la gente e finale clou ‘Nessuno è solo se ha degli amici’) o questo che l’avrò visto almeno venti volte – e sto arrotondando per difetto – e ha momenti davvero melensi e stucchevoli in cui sparerei al ragazzino, ma ogni benedetta volta che da dietro l’albero vien fuori la mamma del piccolo lord io comincio a caragnare stile fontana.

Poi la parte migliore del Natale: Santa Messa tutti assieme, cosa che non capita mai; io e i fratelli che andiamo mezz’ora prima a prendere i posti mentre i miei sistemano tutti i regali, ritorno a casa, controllo che Gesù Bambino sia arrivato e ci sia la statuina nel Presepe, e mitico ‘cenino’.
Il cenino è il VERO pranzo di Natale per me. Solo noi sei che pasteggiamo a spumante che lo champagne ci piace meno e mangiamo tutte le cose sfiziose fatte da mia mamma tipo il paté o introvabili tipo il marbré che ormai trovi solo da Peck o in Montenapoleone alla modica cifra che si può immaginare. Panettone finale che quello che si avanza si mette via per San Biagio e nel mezzo discussione classica, SEMPRE LA STESSA da almeno vent’anni (cioè da quando si è capito che non è PROPRIO Gesù Bambino che porta i regali anche se sono in suo onore): mio papà vuole che apriamo almeno qualche regalo e io e mezza famiglia arroccata sul no! Si aprono il 25! Finora abbiamo vinto noi.
Quest’anno la vedo più dura. Ai posteri…