Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

venerdì, 13 luglio 2007

storie | di me

post egocentrico, vanitoso, narcisista e anche un po’ lagna

Tutta la vita io son stata una bambina/ragazza/donna con una personalità. Quella bella era mia sorella.
Questo non rende il periodo adolescenziale meraviglioso, ma da grande capisci che tra strafiga e cesso ci sono un sacco di vie di mezzo, impari a essere sicura di te e affini il tuo gusto valorizzando i tuoi pregi. In più, se dai più valore in generale alla sostanza, ti rendi conto che vale anche per te 😛
In fondo, sono alta e magra (entrambe le cose senza alcuna fatica da parte mia), non sono piatta, ho delle gambe niente male, adoro i miei piedi e le mie mani, ho gli occhi azzurro/verdi e un naso importante che non è bello ma mi piace molto.
In generale, mi piaccio molto. Ritengo di avere buon gusto, e una certa dose di classe ed eleganza, che non guasta.
So che se mi metto bene faccio la mia figura.
Il che mi permette di NON mettermi bene la maggior parte delle volte, non truccarmi, vestirmi sportiva, e preferire la comodità – considerando che faccio un lavoro estremamente sporchevole e che la manicure decente, sempre per il lavoro, me la posso scordare.

Ma io il 22 settembre non voglio solo fare la mia figura.
Voglio essere BELLISSIMA. Voglio che Fede rimanga senza fiato. Voglio rimanere IO senza fiato. Voglio che l’intero mondo rimanga senza fiato.
[*]

E allora qualcuno mi tiri fuori un parrucchiere che sappia fare il suo lavoro e cioè farmi, con i MIEI capelli, una cavolo di pettinatura naturale ed elegante SENZA fronzoli, lacca e stuccature che non sembri che ci sia stato lì mezza giornata.

Ci vuol tanto?

[*]
(…) E’ per una volta nella vita poter essere bella. Ma bella e basta, bella da non dover fare nient’altro, solo stare lì, sfolgorare.

Come diceva il ragazzino di Stand by me? "Brutto da fermare un orologio?"

Bè "Bella da far fermare un treno in corsa".

Bella, bellissima, perfetta, una dea, bella tutta, nei dettagli, nei particolari: la bocca, il naso, la pelle, gli occhi, i capelli – miliardi e miliardi di capelli, però neanche un pelo, liscia. Belle le unghie, le nocche, i tendini del collo, belle le ossa, i polmoni, il fegato, le analisi del sangue, roba che quando vai a fare una radiografia poi il medico se ne fa fare una copia per potersi masturbare in segreto di nascosto dalle infermiere. Talmente bella da fregartene di essere anche simpatica o intelligente, no, a te chiedono soltanto che tu esista, si accontentano di poterti osservare da lontano, ogni tanto, senza neanche avvicinarsi troppo. Bella, bellissima, sublime, talmente bella da essere anche al di sopra, al di là dei meccanismi del sesso, della seduzione del possesso: no, bella e intoccabile, irraggiungibile, intangibile, siderale, una dea, una vera dea. E nessuno osa avvicinarsi troppo a te, si accontentano di rimirarti da lontano; c’è chi ti lancia fiori, gioielli, altri dei titoli di stato, ma restano comunque una minoranza; e se tu soltanto alzi, ma che dico alzi, se osi far cenno ad un possibile, lievissimo, impercettibile spostamento verso l’alto di una tua arcata sopraccigliare, subito tutti si dileguano: "Oddio no si sta alterando, è colpa nostra, le siamo stati troppo addosso, presto, allontaniamoci, lasciamola respirare, adoriamola da lontano, veneriamola, lei, la nostra dea, la nostra meravigliosa dea".

Per una volta nella vita poter essere bella così. Avvengono i miracoli? Allora per una volta nella vita, una volta sola, e nemmeno per tanto tempo, mi basta poco, giusto il tempo di riposare più che altro, no? Per cercare di recuperare almeno in minima parte tutte le energie che in tutta la mia vita ho dovuto sprecare per cercare di essere carina divertente seducente sexy spiritosa simpatica imprevedibile diversa adorabile forte coraggiosa disponibile unica allegra intelligente complice materna comprensiva preparata informata consapevole brava competente responsabile sportiva sensata sensibile autonoma fedele insostituibile libera onesta affidabile economa sicura catalitica e sessualmente e politicamente corretta.

Basta non ce la faccio più.

Per una volta nella vita vorrei essere solo bella.
(Lella Costa, da Magoni).

mercoledì, 11 luglio 2007

storie | dal ponte, vissute

matrimonio Rottenmeier 1/Il matrimonio misto – all’inseguimento del parroco

Come si sa due anni fa la Chiesa ha fatto dei cambiamenti relativi al rito del matrimonio, il più noto è l’eliminazione della frase ‘io prendo te’ con ‘io accolgo te’ (peraltro sono state introdotte altre due formule alternative).
In realtà i cambiamenti più grossi riguardano la formalizzazione delle diverse tipologie di rito, possibili anche prima ma non delineate nei dettagli (a quanto mi risulta).

link

Perciò ora in chiesa sono possibili:
– rito cattolico (tra due cattolici): con o senza messa, a scelta (rito del matrimonio nella celebrazione eucaristica oppure rito del matrimonio nella celebrazione della Parola);
– rito tra un cattolico e un cristiano non cattolico (rito del matrimonio nella celebrazione della Parola);
– rito tra un cattolico e un ateo o agnostico:
– rito tra un cattolico e un credente di altra religione non cristiana.
In questi ultimi due casi c’è un rito ulteriormente semplificato.

Fede sapeva che per me era importante sposarci in Chiesa, perciò abbiamo optato per questo rito misto.
Forti di queste conoscenze, andiamo dal mio parroco prima di Natale per capire che documenti portare ecc.
Dice che non ci sono problemi e che si informa per i dettagli, e alla mia domanda se sarà una cosa molto complicata risponde che sta già studiando il caso di un tizio della parrocchia, cattolico, che vive negli Stati Uniti e che si sposa una ragazza norvegese, protestante, che vive in Kenia.
Perciò, penso io, siamo in una botte di ferro.
Andiamo un altro paio di volte anche per altri motivi tra cui cambiamento e ri-cambiamento di chiesa (oggetto di una futura puntata) e alla fine pare ci voglia solo il mio certificato di battesimo e non quello di Fede in quanto non più cattolico anche se formalmente non si è ‘sbattezzato’.
Andiamo a fare il mio certificato di battesimo.
Facciamo il corso prematrimoniale, e decidiamo di fare il consenso in chiesa e poi in comune al termine del corso. Penultima lezione, Fede fa presente al parroco che lui non è sbattezzato e gli chiede di informarsi se ci sono problemi. Dice che si informerà. Ultima lezione, chiediamo al parroco quando andare per il consenso. Si deve informare.

Alla fine il mio parroco che per carità è tanto carino e gentile e non lo fa per metterci i bastoni tra le ruote, per carità, però è anche un TANTINO svagato, se ne salta fuori che ci vuole anche quello di Fede dato che il certificato di battesimo è dove vengono riportati tutti i sacramenti successivi e quindi serve come prova che lui non sia già sposato in chiesa.
Fede è stato battezzato a Fiorenzuola.
Il consenso è lunedì prossimo.
Noi negli ultimi sette mesi siamo andati a Cremona e/o Piacenza diciottomila volte MA non avevamo intenzione di andarci giusto giusto il prossimo weekend.
Mo’ glielo spediscono e speriamo che arrivi in tempo. Se no andremo a Fiorenzuola.

Non oso pensare alla trafila del Comune.

(to be continued)

venerdì, 29 giugno 2007

storie | dal ponte, vissute

matrimonio Rottenmeier a puntate – prologo

Considerando che i preparativi sono ad ottimo punto, potrebbe sembrare che l’efficienza organizzativa che pare mi contraddistingua abbia funzionato anche stavolta. Ritengo dunque doveroso sfatare questo (falso) mito raccontando i sordidi retroscena di questi mesi. Ovviamente ho pochissimo tempo – come si può immaginare dal crollo progressivo di aggiornamento del blog – e quindi per ora mi accontento di alcuni punti generali.

– Sfrutta tutto l’apporto pratico che famiglia e amici possono dare, anche se ti stanno sulle palle (al massimo gli rifili i compiti più noiosi): l’indipendenza è una bella cosa ma anche sopravvivere alla fatica non è da disdegnare.
– Per gli stessi motivi prendi in considerazione qualunque suggerimento/consiglio/indicazione/indirizzo ti venga dato: non si sa mai cosa potrebbe servire anche se ti sembra assurdo – anche solo per farsi un’idea di quello che NON vorrai fare mai e poi mai.
– Sappi che da qualunque esercente qualunque attività collegata a un matrimonio, l’IVA è considerata un optional: scegli i (pochissimi) che ti danno il prezzo compresa IVA (chiedi sempre: sappi che è praticamente scontato che te lo diano senza), probabilmente avrai meno sorprese. Se poi conosci qualcuno che può scaricare l’IVA dei costi di un matrimonio presentamelo.
– Per quanto si cominci in anticipo il tempo non sembrerà mai abbastanza.
– Se pensi che avere 10 mesi di tempo è meglio perché così non ti stressi diluendo le cose, scordatelo: sarai stressato uguale ma per più tempo.
– Ergo decidi prima le priorità se no è finita.
– Qualunque cosa farai scontenterai/offenderai qualcuno, quindi fregatene e fai quello che ti pare (non ci riuscirai completamente, ma provandoci ottieni qualcosa di più).
– Non stupirti di reazioni inconsulte di qualunque genere – tue e altrui.
– Sì ti faranno delle scenate perché non inviti il cugino di 18° grado e/o non hai chiesto a tizio o a caia di farti da testimone nonostante non sappiano neanche che faccia abbia il tuo fidanzato: cerca almeno di non prendertela troppo.
– A proposito, scegli bene i testimoni: lascia perdere le questioni di dovere e sceglili in base a quanto ti conoscono e contano per te. Nessun altro si cuccherà così tanti resoconti particolareggiati, sceneggiate, crisi per stupidaggini e se li hai scelti bene quantomeno non ti faranno sentire cretina – meglio ancora, ti faranno garbatamente tenere presente cosa è davvero importante :)
– D’altra parte, non hai idea di quanta gente diventi pazza all’idea che ti sposi o anche semplicemente ti dia un mano nelle piccole cose e con piccole attenzioni: non sottovalutarlo e siine grato.

Ma la cosa fondamentale perché il tuo rapporto di coppia sopravviva è: trova un impegno fisso settimanale solo per voi due, possibilmente che impedisca la conversazione (non QUELLO, mica programmi anche quello no? No.).
Arrampicata libera, cucina nepalese, clarinetto, ceramica, quello che ti pare, possibilmente che piaccia ad entrambi (probabilmente non sarà la ceramica) che vi faccia stare insieme ma che vi impedisca RIGOROSAMENTE di parlare del matrimonio. Se poi ha anche un lato romantico sei a posto.

(Sì il top è il corso di ballo. Anche un corso di massaggi non è una brutta idea).

 

A breve rivederci con la I puntata: il matrimonio misto – all’inseguimento del parroco.

venerdì, 22 giugno 2007

storie | dal ponte, di me

epifanie

Ieri sera mi han fatto realizzare che il mio sarà l’unico matrimonio della storia in cui la vera star è il testimone dello sposo (che i nostri amici non vedono da secoli).

Adesso studio un piano per neutralizzarlo, ma se si veste di bianco lo uccido 😛

venerdì, 8 giugno 2007

storie | vissute

Roma a ritmo di rock

E anche quest’anno meetup nazionale BC, stavolta a Roma quindi quest’anno ROMANZ 😛
Non solo mi sono divertita un sacco, ma sono stata proprio bene. Roma è Roma e certi amici ormai sono casa.
E sempre più mi rendo conto di quanto la conoscenza virtuale sia fuorviante e non faccia per me: poi vedo le persone in faccia ed è un’altra cosa.
Sotto incollo parole e immagini che esprimono meglio di quanto potrei fare io.
Aggiungo qualche scenetta extra:
– il viaggio di andata con seduta accanto la neoattrice senza posto che mi son trascinata dietro dal bar fino al posto libero accanto a Fede (con suo gran stupore – io non avevo notato la quinta di reggiseno) e che ha raccontato al telefono – e a noi – la sua vita, compreso: cortometraggio dal titolo Una volta al giorno che doveva girare a Milano ma era brutto quindi ha preso il treno per andare a conoscere in giornata un tizio mai visto con cui ha passato due sere al telefono PIù offerta in diretta di copione per serie TV (emozioooone!). Non dimentichiamo la coppia al di là del corridoio, con lui al telefono che dice ‘e al matrimonio, in chiesa voglio la standing ovatioooon!’ Noi anche no).
– due nordici (noi) che devono prendere l’autobus e la nordica si ricorda benissimo che la fermata è in via Cavour, peccato che pensi che via Nazionale sia via Cavour, e dopo aver vagato per viettine per puro caso nella giusta direzione, si fermino a guardare una cartina sulla porta di un centro telefonico estero e ben in tre, gestore compreso con premessa ‘parlate italiano?’, gli diano indicazioni. A occhio si trattava di un africano, un indiano e una sudamericana: avremmo potuto risolvere il problema del traffico mondiale (tanto agli americani non gliene frega niente).

Elenco di link alle foto.

Capolavoro di G. (su che canzone ci sono arrivata pure io):

Quella banda ha fatto il MUNZ
con fatica e con destrezza
da due anni han cominciato
e adesso e’ gia’ passato
è un MUNZ carino, e pure un po’ cretino
preparato in latitanza,
con tantissima pazienza

e’ un evento nazionale
italiani belli e brutti
eravamo li’ alla quercia ed abbiamo riso tutti
e quella banda ha fatto il MUNZ
per chi l’ha visto e per chi non c’era
e per chi quel giorno li
inseguiva una sua chimera.

Non svegliatevi oh,
non ancora
e non fermateci no, no
per favore no.

Quella banda che fa il MUNZ
cambia faccia all’occorrenza
da quando il trasformismo è diventato un’esigenza
li abbiam visti in crinoline, come brutte ballerine
li abbiam visti recitare, inventare e gareggiare
li abbiam visti su quel palco
col cervello che fumava
ma loro ce l’han fatta, il MUNZ era li’ che andava

è un MUNZ carino soltanto un po’ cretino
il programma si e’ distorto ma a nessuno ha fatto torto
sembra solo libri e cibo, rhum chinotto e qualche torta
ma in fondo viene a dirti che la tua anima non è morta

Non svegliatevi oh,
non ancora
e non fermateci no
per favore no.

Quella banda che fa il MUNZ
la ringrazio caldamente
mi ha tirato su il morale
e non e’ roba da niente
è un MUNZ carino soltanto un po’ cretino
un momento di speranza, un momento di demenza
mi e’ piaciuto proprio tanto, ho rivisto quasi tutti
tralasciando per un giorno le difficolta’ ed i lutti
e quella banda ha fatto il MUNZ
per chi l’ha visto e per chi non c’era
e per chi quel giorno li inseguiva una sua chimera.

Non svegliatevi oh,
non ancora
e non fermateci no
per favore no.

ehilà
ehilàààà

ed era solo l'inizio...
ed era solo l’inizio…

ah-ehm
ah-ehm

un eroe
un eroe

dei geni
dei geni

come dire di no?
come dire di no?

dulcis in fundo vero, verissimo uomo
dulcis in fundo
vero, verissimo uomo

lunedì, 28 maggio 2007

storie | vissute

una tira l’altra

Io, ragazza di città, sabato ho raccolto ciliegie.

Non mi divertivo così da quando avevo 4 anni e ho trovato un porcino.

giovedì, 24 maggio 2007

storie | dal ponte, sentite, vissute

dancing sulle punte

Tutto comincia col fatto che settimana prossima è il mio compleanno e che ieri sera dovevo andare a vedere Pirati dei Caraibi 3 con le mie sorelle (annuale seratona cinema in compagnia).

Conversazione tra me e Fede lunedì:
Fede: – Cara mettiti elegante mercoledì
Io: – Beh ok se faccio a tempo prima del cinema, è prima delle 7, ma perché mettermi elegante per il cinema?
Fede: – …
Io: – …
Fede: – E se non andassimo al cinema?
Io: – Beh se sei stanco ok, però devo avvisare le mie sorelle che poi non riesco mai a far le cose con loro.
Fede: – Lo san già.
Io: – ???????????????????

e quindi ieri sera senza dirmi fino all’ultimo dove andavamo mi ha portato alla Scala a vedere La bella addormentata nel bosco, e io non avevo mai visto un balletto*.

Per chiarire: a) mi fa una sorpresa b) pensa a un regalo romantico tutto da solo (ho controllato) c) mi porta a vedere un balletto, cioè, un bal-let-to, o meglio UN BALLETTO, spauracchio di qualunque uomo modello base o meno da quando hanno inventato la danza! E non solo: la sera in cui c’è la finale di Coppa Campioni con una squadra italiana – anche se non è la sua!
Ma dov’è il trucco?!?

 

 

* riassunto per i posteri: nessuno dei due diventerà un fanatico del balletto e sono dei delinquenti a vendere certi posti in teoria stupendi (prima – PRIMA! – fila di palchi ma essendo laterali ed essendo noi sui secondi sgabelli ti vedevi solo l’angolo destro del palco – ma il mio cavaliere al primo intervallo si è fatto dare due posti in platea 😛 ), ma la musica era meravigliosa, i costumi e le scene incredibili, il corpo di ballo perfetto, i primi due ballerini un po’ meno e forse un po’ freddini ma bravi, e cmq… la Scala gente, la Scala. Non c’è niente come la Scala. Non c’è niente come andare con un vero cavaliere alla Scala (parliamone: quest’uomo gira intorno alle grate per non farmi incastrare coi tacchi!).
E, modestamente parlando, col tubino nero Dolce & Gabbana e il tacco 12, più ciondoli e orecchini di vetro rosso scuro, trucco e pettinatura raccolta ottocento, facevo la mia gran, gran figura.

mercoledì, 23 maggio 2007

storie | vissute

23 maggio 1992-2007

15 anni fa ero con la mia classe su un aereo che tornava dalla Sicilia, felicemente ignara della preoccupazione dei genitori e degli amici che sapevano cos’era successo sulla strada per l’aereoporto di Palermo, anche se noi partivamo da Catania.
L’anno scorso ci sono passata.
Il Corriere dice che nessuno fa caso a quella targa.
Roberto Alajmo in ‘Palermo è una cipolla’ dice che in tutte le macchine che passano di lì scende istintivamente il silenzio.
A me si è chiusa la gola e ogni volta che ci penso – troppo raramente – mi viene il magone. Come ora.

Ma tanto la mafia non c’è più, no?

lunedì, 21 maggio 2007

storie | sentite, vissute

discodance

Mi si chiedono aggiornamenti sul matrimonio ma al momento nun ce la fo, abbiate pazienza :)

Invece venerdì sono andata a ballare in disco (al Rolling Stone) dopo secoli. Bella serata, bel compleanno, bella compagnia.

Solo due veloci note di costume:
– la serata era: revival ’70 ’80 ’90. ’90. Novanta? NOVANTA? Io andavo a ballare negli anni ’90! Il revival era ’70 e ’80! Oddio. L’età avanza.
– nella fase anni ’90 ho cominciato a pensare che o la musica negli anni ’90 faceva schifo (ma non mi sembra proprio tutta) o i miei gusti e quelli del DJ erano un po’ diversi (e i suoi facevano anche parecchio cagare).

Voglio dire.
Sono sopravvissuta per 10 anni riuscendo felice ad evitare nella mia beata ignoranza la canzone che mi ha pietrificato in mezzo alla pista, con gli occhi di fuori e la mascella penzolante. Ma davvero, davvero, DAVVERO qualcuno ha rifatto Geordie di De André in versione techno/dance??? De André? Geordie? Saltellando su ‘IMPICCHERANNO’?????

Se eravate lì e a un certo punto avete visto una statua di sale, ero io.

(mi si dice siano stati gli Eiffel65 – no comment). Poveri noi.

 

venerdì, 18 maggio 2007

storie | lette, vissute

femminismo (?!)

Presa da smania acquisto mobili compro Casa facile che ha in allegato la guida per chi va a vivere da solo in affitto (leggi: prezzi bassi), con anche consigli per pulire e ridipingere casa in 48 ore ecc.
A parte che i prezzi bassi sì, ci sono (Ikea ovviamente), ma sono uno per tipo, gli altri sono da miliardari (e allora che vai in affitto a fare e/o che mi compro la guida a fare, che se c’ho soldi pago l’architetto e se non li ho faccio prima a comprare il catalogo Ikea), dopo un po’ che leggo noto una cosa strana.
La rivista è rivolta esclusivamente al femminile (se sei una cuoca provetta prendi questa cucina, se sei stanca fai così ecc.).
Bisogna dedurre che le riviste di arredamento le comprano solo le donne? O meglio ancora che vanno a vivere in affitto solo le donne? O che se ci vanno anche gli uomini (i fatti sono fatti), l’arredamento lo scelgono rigorosamente madri/sorelle/fidanzate/amiche che oltretutto gli puliscono e ridipingono casa? E se ci va una coppia la scelta spetta esclusivamente a lei – e pulizia con rimbiancatura pure?
E se ci va una coppia gay (l’attualità non è un’opinione)? Che fanno? La rivista suppone evidentemente che non abbiano sufficiente gusto per far da sé ma ci vuole assolutamente un parere femminile, con buona pace di Dolce&Gabbana.

(e vi risparmio – dalla rivista madre – l’orrido riattamento di un appartamento di una coppia, rifatto sul genere casa delle bambole con pizzi e nastri e colori dominanti rosa e lilla. Lui dev’essere scappato urlante).