Perché avremmo una mente se non per fare a modo nostro?
(Fedor Dostoevskij)

giovedì, 24 luglio 2008

storie | di me

problemi femminili

Un’ancor giuovine ma poco truccantesi donna acquista uno smalto rosso bordeaux, non senza provare un brivido per la schiena ricordando che quando da molto molto giuovine le dissero che il rosso (smalto e rossetto) si può usare solo dopo i trent’anni pensò che tanto sarebbe stata vecchia.

Mo’ si chiede come cavolo facciano tutte le altre donne a mettersi lo smalto colorato in maniera decente o almeno senza troppe sbavature sulle unghie dei piedi ma soprattutto su quelle della mano destra, problema che con lo smalto trasparente non si pone.

Uffa.

mercoledì, 23 luglio 2008

storie | di biblioteca, vissute

son soddisfazioni

Il posto in cui lavoro, notoriamente poco aperto ad aspetti estetico-goduriosi, ha attivato una convenzione con le terme di Milano.

Potrei quasi pensare a una compensazione per quello che gli utenti ci fanno passare, se non fosse che la convenzione è usufruibile anche da loro… ma accontentiamoci. Noi non siamo egoisti.

martedì, 22 luglio 2008

storie | vissute

Milla Jovovich non dice le bugie

Il nuovo rossetto de l’Oreal, Infaillible, dovrebbe durare 16 ore.

la pubblicità

Testato il colore sul polso un sabato pomeriggio, è sparito lunedì, dopo ogni possibile tentativo con: struccante professionale della profumeria, sapone, detergente e altri due tipi di struccante.

Sono andata in giro due giorni con uno sfregio sulla mano. E ho pure avuto il coraggio, poi, di metterlo sulle labbra (per completezza d’informazioni: mangiando va via. Quindi ti mangi della roba evidentemente superchimica).

lunedì, 14 luglio 2008

storie | lette, vissute

una lettera aperta a caso non si nega a nessuno

Cara signora Sabina Guzzanti,
di cui non ricordo mai, ahimè, il volto, mi permetta di dire che mi rendo conto che la differenza tra insulti e critiche sia molto sottile e forse non alla portata di tutti, ma sostenere che è espressione di libertà dire ciò che si vuole in qualunque forma, compreso insultare chi esprime la propria opinione, è quantomeno segno di incoerenza.

Schopenhauer nei suoi 38 stratagemmi per ottenere ragione relegava l’insulto all’ultimo posto, praticamente solo nel caso in cui si avesse torto.
Argomentando al contrario, nel mio piccolo, ho sempre pensato che chi ricorresse all’insulto non avesse argomenti di sostanza da addurre, e, comunque, non un granché da dire.

Da persona di sinistra, anche se moderata, non dovrei più stupirmi di quanto i politici e i comici di sinistra (categorie ormai sempre più confondibili) riescano, per restare nel suo stile, a spararsi nelle palle da soli, ma mi conforta leggere che anche persone più autorevoli di me trovano cose del genere un tantino controproducenti.

Con immutata stima.

martedì, 8 luglio 2008

storie | lette

non saranno le vedute degli americani, ma somigliano alle mie

dal Corriere.it:

LETTERA DEL PORTAVOCE del presidente: «uno sfortunato errore»
Gaffe Usa: «Berlusconi? Politico dilettante in un Paese corrotto». Poi Bush si scusa
Nel kit stampa della Casa Bianca «materiale insultante nei confronti del premier e degli italiani»

ROMA – Una gaffe senza precedenti al G8. Tanto che George W. Bush è stato costretto a porgere le sue scuse a Berlusconi e al popolo italiano. Per quale motivo? Per capirlo, basta leggere la biografia del presidente del consiglio pubblicata nel ‘press kit’ che la Casa Bianca ha distribuito ai giornalisti al seguito del presidente americano.

LA BIOGRAFIA – «Il premier italiano è stato uno dei più controversi leader nella storia di un paese conosciuto per corruzione governativa e vizio – si legge nel profilo -. Principalmente un uomo d’affari con massicce proprietà e grande influenza nei media internazionali. Berlusconi era considerato da molti un dilettante in politica che ha conquistato la sua importante carica solo grazie alla sua notevole influenza sui media nazionali finché non ha perso il posto nel 2006». La biografia pubblicata sul ‘press kit’ non si ferma qui: «Odiato da molti ma rispettato da tutti almeno per la sua ‘bella figura’ (in italiano nel testo) e la pura forza della sua volontà – afferma la biografia – Berlusconi ha trasformato il suo senso degli affari e la sua influenza in un impero personale che ha prodotto il governo italiano di più lunga durata assoluta e la sua posizione di persona più ricca del paese». La biografia di Berlusconi, che cita anche il fatto che da ragazzo «guadagnava i soldi organizzando spettacoli di marionette per cui faceva pagare il biglietto di ingresso», ricorda che il futuro premier italiano mentre studiava legge a Milano «si era messo a vendere aspirapolvere, a lavorare come cantante sulle navi da crociera, a fare ritratti fotografici e i compiti degli altri studenti in cambio di soldi». La Casa Bianca avrebbe prelevato la biografia di Berlusconi dalla ‘Encyclopedia of World Biography’ che risulta aggiornata al mese scorso.

LE SCUSE – In serata, il portavoce della Casa Bianca, Tony Fratto, ha inviato una lettera nella quale si scusa a nome della Casa Bianca: «Scrivo – si legge nella lettera – in relazione a certi documenti di background che sono stati distribuiti ai giornalisti in viaggio sull’Air Force One per il vertice del G8 che si tiene in Giappone. Una biografia non ufficiale del primo ministro italiano Berlusconi, inclusa nel materiale stampa, utilizza un linguaggio insultante sia nei confronti del primo ministro Berlusconi che del popolo italiano. I sentimenti espressi nella biografia non rappresentano le vedute del presidente Bush, del governo americano e degli americani. Ci scusiamo con l’Italia e con il primo ministro per questo errore davvero sfortunato. Come tutti coloro che hanno seguito il presidente Bush, il presidente ha per il premier Berlusconi e per tutti gli italiani la più alta stima e riguardo».

lunedì, 30 giugno 2008

storie | di biblioteca

un esempio (seguito)

Incredibilmente, la cosa non è finita lì.

La mattina dopo, la SS è nuovamente lì e mentre sta tirando fuori i libri dalla borsa per entrare passa un altro SS al cellulare.

Io: – Per favore, esca.
SS: – Lui però non lo manda via.
Io: – Era la prima volta e lui non mi ha detto di stare calma.
SS: – A me l’ha detto subito.
Io: – Non è vero, prima le ho detto di uscire.
SS: – Sì invece. E non faccia il suo lavoro così aggressiva.
Io: – Non è il mio lavoro inseguire studenti che non sanno rispettare tre normalissime regole di biblioteca. Come le ho già detto, se ha problemi vada in direzione. (repetita…)
SS: – Io non sono studente, sono avvocato.
Io: – Meglio ancora, dovrebbe sapere che le leggi vanno rispettate.
SS: – Che esagerazione.
Io: – Le regole sono scritte dappertutto, e anche il mio cuginetto di 7 anni sa che non si parla in biblioteca.
SS: – Lei dovrebbe stare molto attenta a continuare a comportarsi così. Cambi atteggiamento o vedrà.
Io: – Non credo proprio. E mi lasci il tesserino entrando.

 

Queste scene mi capitano dalle 20 alle 50 volte a settimana.

giovedì, 26 giugno 2008

storie | di biblioteca

un esempio

legenda: SS = stupido simpatico studente

Scena: area d’ingresso della biblioteca, che, incredibilmente, fa parte della biblioteca. Non si può, quindi, parlare al cellulare, dato che il regolamento della biblioteca prevede che, essendo una biblioteca, il cellulare vada spento, ed essendo – appunto incredibilmente – l’ingresso della biblioteca parte della biblioteca, anche lì non si può parlare al cellulare, pena l’allontanamento. Io tendo a farli uscire salvo non sia la ventesima volta che glielo dico, perché sono buona.

SS: – Pronto?
Io: – esca, per favore.
SS: (alza gli occhi al cielo) – non sto parlando.
Io: – Sì invece.
SS: – Eh stia calma! (esce)

SS rientra.
Io: – per favore, prenda i suoi libri, il tesserino ed esca.
SS: – Perché???
Io: – perché stava parlando al cellulare in biblioteca.
SS: – Ma io non ero in biblioteca! Ero qui!
Io: – anche qui è biblioteca. Non si può tenere il cellulare. C’è scritto sulla porta.
SS: – Eh beh ma lei potrebbe anche non fare il suo lavoro in questo modo.
Io: – Il mio lavoro non è inseguire gli studenti che non rispettano 3 normalissime regole di biblioteca. Prenda il tesserino per favore ed esca.
SS: – ma io non ho lasciato il tesserino.
Io: – due su tre! per caso ha anche la borsa dentro?
SS: – no.
Io: – peccato. Niente en plein.

lunedì, 23 giugno 2008

storie | vissute

da squalo a balena senza passare dal via

ovvero cronaca e disavventure di una vacanza sub sob.

La prima sera (venerdì) Fede si taglia la barba. Questo ha comportato che nei 3 giorni successivi io gridassi oddiooooooooooooooo e/o ridacchiassi ogni volta che mi cadeva l’occhio sulla sua faccia (suppongo non sia bello far così prima di, diciamo, vent’anni di matrimonio ma era più forte di me).
La seconda sera (sabato), dopo essere giunti a destinazione ed esserci aggregati al gruppo sub per la cena, scopriamo trattarsi di gruppo di affezionati nostalgici che umoristicamente autoironizzano a suon di suoneria di faccetta nera (ok esagero un po’, ma non tanto). Io e Fede, ancora traumatizzati dalle dichiarazioni rilasciate il giorno prima dal nostro amato presidente del consiglio (soldati nelle strade e pm cattivi cattivi cattivi), alla domanda ‘ma voi siete di quelli contenti del risultato delle elezioni?’ non riusciamo a far altro che rispondere con un gelido ‘no’ che uccide la conversazione.
La terza sera (domenica) parlo per un quarto d’ora con una ragazza che periodicamente si rilegge libri quali Delitto e castigo e la Recherce (ogni due anni. Io non credo riuscirò a farlo mai nella mia vita) distruggendo uno dei pochi punti fermi della mia autostima.
Lunedì inizia il corso di sub: teoria e piscina.
Martedì io termino il corso di sub: l’occasione migliore per superare la mia fobia degli occhi aperti sott’acqua non è mentre cerchi di fare l’esercizio per sciogliere i crampi con la bombola che continua a rovesciarti sulla schiena (e oltretutto fuori, appropriatamente, diluvia). Attacco di panico, attacco di incazzatura per l’attacco di panico, riemergo e abbandono, che se non riesco a farlo in due metri d’acqua dolce dubito molto di farlo in 18 metri e passa di acqua salata, buia e mossa dal vento (e indubitabilmente infestata di squali assassini). Fede prosegue indomito.
I giorni successivi si riassumono in: Fede prosegue indomito E io mi rilasso prendendo un po’ di sole.
La settimana si chiude con brevetto di sub per Fede con immersione a 18 metri mentre io prendo il sole sulla barca e faccio il bagnetto, più me che guido sulla Cisa con piccolo attacco di panico (i viadotti della Cisa hanno il guard-rail alto 20 cm), più l’Italia che esce dagli Europei, più la bilancia stamattina che mi dice che ho messo su altri 4 kg e come prova non entro più nelle gonne dell’anno scorso (quando pesavo 14 kg in meno). E guardandomi allo specchio ho visto che ho ben due collane di venere, di colpo, la mia pelle ha ceduto di colpo!

Però sono un po’ abbronzata.