Archivio della categoria: vissute

un lavoro normale no eh?

sono in biblioteca. Nella biblioteca in cui lavoro. In T.

Stasera c’è l’inaugurazione del locale all’aperto. Tra parentesi, ci vado.

Il locale all’aperto è nel pezzo di giardino su cui danno le finestre della biblioteca.

Stanno facendo le prove delle casse.

Le casse sono orientate verso le finestre.

Le casse lanciano dei bassi che fanno tremare la scrivania.

Posso inoltre vagamente intuire che la colonna sonora della serata sarà Vasco. 

Tutto Vasco.

SOLO Vasco.

 

Stasera esco alle 20.30.
Saprò a memoria tutta la produzione musicale di Vasco. O almeno la parte che sentirò prima di diventare sorda.
Praticamente sono l’unica bibliotecaria al mondo a lavorare in una discoteca.

musica dentro

è quasi mezzanotte, sono stanca morta, ho lavorato abbastanza e chiacchierato un po’, spengo il pc e fumo l’ultima sigaretta.

In quel momento arrivano i miei. Dal concerto che gli abbiamo regalato per Natale, Vanoni-Paoli (ah.. la vecchia cavalleria senza la freddezza dell’ordine alfabetico… ora io lo pretenderei, ma una volta forse si facevano meno – falsi – problemi ed era solo gentilezza…).

Di colpo ci ritroviamo tutti e sei in cucina, mia sorella La. era già a letto, mia sorella Li. arriva dopo poco, mio fratello Lo. attacca il telefono, e improvvisiamo una bis-cena (per me, la prima per qualcuno) spostando le tazze della colazione, si tira fuori un salame e del pane, passato di verdura (s)congelato per due, pane e burro per riempire che 4 fette di salame a testa son troppe e ‘vi vengono i brufoli’ e già che ci siamo il famoso spumante che è in frigo da un mese per festeggiare il mio ‘nuovo’ lavoro che tutti insieme non ci siamo mai.

E intanto di parla del concerto. Prima domanda, ovvia, ‘ma le fanno le canzoni vecchie vero?’ (io). Eccerto, che son le canzoni che ci sentivamo in macchina insieme a De André, cassetta da 120 per quest’ultimo con registrati su i 3 LP storici (Volume I – Tutti morimmo a stento – Volume II, cassate delle parolacce – grazie alla manopola del volume – in Via del campo e Carlo Martello, e in toto Il gorilla, che poi ci siam sentite io e mia sorella di nascosto senza capirci niente), e in inevitabile alternanza cassetta Vanoni-Paoli, una canzone per uno.

Della serie che a 12 anni già preferisci Il cielo in una stanza a Sapore di sale, oh, mica robe da poco. Che poi è l’unica canzone (Il cielo in una stanza) che canto senza stonare – troppo. Versione Vanoni, per la precisione.

E tutti e due i miei contenti, che i biglietti glieli abbiam regalati perché l’altra volta che Paoli ha cantato a Milano, io sarò stata al liceo, mio padre ci rimase malissimo di non averlo saputo (‘ma come, perché non me l’avete detto?’, noi, ovvio) e disse che quando mai gli ricapitava di sentire un cantante dei suoi tempi vivo (e tant’è che poi forse per questo ha portato me e La. a sentire De André nell’ultimo concerto, che mia sorella Li. ancora si mangia le mani). Infatti ha detto che l’unica cosa negativa è che li guardi (oltretutto gli avevamo preso i posti belli e li han messi pure una fila più avanti, quindi in sesta, li vedevi proprio bene) e pensi che son passati 30/35 anni e insomma ti fa un po’ effetto.
E mia mamma che dice che all’Albergo a ore si è messa a piangere.
Epperò questi settantenni ancora che voce che c’hanno, e che peccato che non han fatto Quattro amici al bar (che non è una delle canzoni classiche ma rientra d’ufficio), però han fatto qualcosa di ciascuno dei loro amici che son scomparsi e quindi De André (ma non ho capito quale canzone, parlava di viole, devo cercarla ma secondo me è La canzone dell’amore perduto), Bindi (La musica è finita, una delle mie preferite in assoluto, la cantava la Vanoni) e Tenco, naturalmente, con Lontano lontano. Il gruppo genovese.

Gente, a Milano hanno aggiunto due date, io il 19 o il 20 ci vado.

Io lavoro al bar
di un albergo a ore
porto su il caffè
a chi fa l’amore
tirarirarì coppie sempre uguali
tirarirarà manco con gli occhiali

(questa mi sa che l’ho cannata ma è tardi per cercarla).

intervista Vanoni-Paoli

misteri della scienza

L’altra notte son stata malissimo. Era un sacco che non mi capitava
di star male e non ci sono abituata ma cmq è stata una cosa strana. Da
allora non so ben spiegare come mi sento, un po’ come se
contemporaneamente fossi ubriaca (mi gira la testa) e avessi i postumi
della sbronza (nausea e mal di testa). Non è bello, nonnò, proprio per
niente. Ho pure avuto una specie di blackout. Forse sto proprio
raggiungendo il limite? Mah. Tanto ora devo fare le analisi per vedere
se sono l’unica trentenne al mondo a soffrire di ipertensione, io che
svenivo per la pressione bassa. Vabbé. Ovviamente sono andata cmq al
lavoro.

La cosa più preoccupante è che ho avuto degli incubi, l’unico che mi
ricordo (ed è già tanto, mai una volta…) è oltremodo inquietante:
Costui
quella notte scriveva sul forum che Margherita Hack sarebbe morta e la
mattina dopo sulla stampa risultava che era vero ma che era successo
DOPO che postasse. Da allora diventava il Brezny de noiartri.

Aiuto.

 

P.S. se avete suggerimenti farmacologici sapete dove trovarmi :oPPPPPPPPPPPPP 

insonnia & riassunti

we di Pasqua con montaggio mobili, sensi di colpa risolti – più o meno, riflessioni varie, vino chiacchiere cibo bei film lacrime discussioni confessioni confidenze coccole.
Primo giorno di lavoro passato a non far nulla dato che il responsabile non c’era e non poteva dirmi quali erano le cose da catalogare, in compenso dopo 5 minuti sul file ho sballato il pc e cancellato il database (deja vu? vabbè c’è un back up di due giorni prima – sì lo so è già successo. Vabbé.).

E cmq. Sì ho le mie cose.
E sarà per questo, ma oggi ho scoperto alcune cose davvero interessanti.

persone

Premessa: ieri ho appurato che tra 10 giorni sono senza lavoro. Cioè forse magari vedremo può darsi ma non è detto che eventualmente ad aprile salti fuori qualcosa alla Fondazione ma mica è sicuro, quindi finito RçS arrivederci e tanti saluti; l’altro progetto che mi ero trovata in università e che doveva partire a dicembre è stato spostato per la quinta volta a maggio e sinceramente non so quanto farci conto, per cui insomma meno male che non ho mollato il vecchio e se proprio devo trovare il lato positivo almeno a fine marzo ho il tempo per una vacanza, ma francamente preferivo altrimenti. E’ che proprio non me l’aspettavo.

Per cui dopo un giorno di ansia preincontro e uno di incazzatura/depressione/nervosismo, oggi mi metto a mandare il cv in giro.
Tra cui all’amica sconosciuta di una ragazza con cui ho chiacchierato virtualmente e che ho conosciuto di persona solo ieri sera.
E questa (l’amica) invece che dirmi bene grazie ti faccio sapere – come sarebbe stato più che normale – mi manda mail di consigli suggerimenti indicazioni e segnalazioni ulteriori nonché alla fine numero di telefono e mi propone un aperitivo per parlarne. Senza che io le avessi chiesto nulla che mi sentivo pure in imbarazzo a romperle le palle.

Ci sono ancora persone gentili e disponibili. Ci sono ancora persone gentili e disponibili con perfetti sconosciuti.

Questo mi restituisce un po’ della fiducia nelle persone che ultimamente stavo perdendo.
E, autocitandomi, non finirò mai di supirmi. Bene. Di solito mi stupivo quando la gente si rivela peggiore di quello che è. Bello tornare a questo.

Oggi è una bella giornata. E le cose non possono andare così male.

nessuna festa, grazie

Se su San Valentino ho avuto una lieve defaillance (molto momentanea), oggi sono fermissima: non è una festa. E’ una cosa triste. Per cui eviterò gli estremismi da entrambe le parti – come sempre, gli estremismi non fan per me, e certi che ho sentito son veramente ridicoli.

Però vi do un consiglio. Fate questo test. E’ intelligente, documentato, non banale e non superficiale. Cosa rara in questo genere. E forse imparerete qualcosa di nuovo, come è capitato a me :o)

neve

Qua ha nevicato quasi sul serio (insomma, la nevicata dell 85 era unaltra cosa).

E pure valsa la pena di farsi un discreto pezzo a piedi carica come un mulo che i tram erano bloccati. Un paesaggio da fiaba, sembra quasi una tormenta nei canaloni formati dalle case in via Larga o il paese della regina dei ghiacci quando guardi gli alberi o ancora i Natali da bambina… e la gente che sorride ed è più gentile.

La palla di neve a sorpresa nel collo mi ha entusiasmato meno ;o), ma terminare una deliziosa serata (per una deliziosa occasione…) a battaglia di palle di neve è stata una degna conclusione :oD

Tutti troppo beneducati però, le battaglie senza esclusione di colpi sono unaltra cosa!!! Poi io passo sempre per la cattiva e così mi sono trattenuta ;oP

Voglio fare un pupazzo di neveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

Fiorella Mannoia bis

Ieri sera follia e con decisione dellultimo momento son tornata a sentire Fiorella Mannoia, stavolta in un teatro (Smeraldo).

Rispetto allaltra volta, oltre ovviamente al fatto che si sentiva mooooooolto meglio – non che ci volesse granché! – ho poco da dire (compresa la faccenda dei bis alla fine, ma che nervi) salvo che la voce non era al meglio, sfiatava un po sulle note alte ma pazienza; quello che sembrava tanto spontaneo la prima volta a risentirlo pari pari lascia un po lamaro in bocca anche se capisco che a rifarlo 3 volte a settimana è già tanto che sembri ancora naturale; ma soprattutto, non essendo distratta dai nuovi pezzi ho potuto apprezzare meglio le interpretazioni – e reinterpretazioni – dei brani. Per cui se ridimensiono il mio apprezzamento per la sua versione di Che cossè lamor di Capossela (troppo maschile il testo, troppo poco incisiva linterpretazione), aumento decisamente quello per Boogie e Messico e nuvole tra i pezzi nuovi nonché per le nuove versioni di alcuni pezzi classici: mentre Il cielo dIrlanda versione lenta è TROPPO lenta, Sally lha interpretata da urlo – soprattutto nel punto in cui fa:

perché la vita è un brivido che vola via
è tutto un equilibrio sopra la follia
sopra la follia…

… e ho sentito distintamente un brivido per la schiena.
E cmq non è che capiti tanto facilmente di sentire il meglio di Conte, Fossati, Ruggeri, eccetera eccetera in ununica serata.

Indimenticabili:
cantare a squarciagola Quello che le donne non dicono con P.
qualcun altro che riconosce una delle tue canzoni preferite (Piccola serenata diurna) prima di me.
una mano che stringe la mia su

e nella tua mano
cè la voglia di tenere quella mano nella mia

un weekend a rate

Post scritto a rate che il simpatico norton mi litiga con firefox e meno male che c’è txt (però è valsa la pena di sentirsi dire da A. di essere miss nerd per aver risolto la cosa :oP) .

Un weekend iniziato e continuato a base di chiacchiere sui libri, da quanto non mi capitava… ben due serate di fila! E in più cibo e buon vino e ottima compagnia e qualche sigaretta (ebbene sì esiste un locale con area fumatori e pure ben aereato).

Proseguito con una chiacchierata  con una persona che ho visto finalmente tranquilla e felice come dovrebbe perciò posso smettere di preoccuparmi ;o)

E terminato allo stadio su cui tutto quello che ho da dire è che spero non diano dei soldi a quello che organizza le uscite dei tifosi, perché se c’è gente così deficiente da pensare che una partita sia tutto nella vita al punto da SPUTARE sui tifosi dell’altra squadra (che già sono pure un po’ incavolati che gli avete rubato una partita…) la rissa magari ci scappa visto che si esce poi dagli stessi cancelli. Ma ti pare che uno mi deve sputare addosso perché ha vinto una partita? Ma non c’hai una vita? Voglio dire, anch’io tifo, e abbastanza appassionatamente, e se vince la mia squadra son contenta, e se perde ok mi spiace ma vabbè, mica mi cambia l’esistenza. Ero pure contenta perché pur avendo perso abbiamo giocato una partita che valeva la pena guardare – e cmq il derby è sempre uno spettacolo che merita (e tanto lo dovevo sapere che andava male, che la coreografia della curva dell’Inter è crollata dopo due secondi due…!). Sinceramente non potevo credere che qualcuno mi avesse sputato addosso perché sono della squadra avversaria. E se perdeva lui che faceva? Veniva col fucile? Che schifo.

Paolo Conte

Premesso che non è che abbia sta conoscenza approfondita di Paolo Conte.
Premesso anzi che, detto proprio francamente, ho sempre pensato fosse noioso da morire e se ci sono andata è stato per (far) compagnia – e un po anche per curiosità ma non mi sarei presa il biglietto solo per quello.
Premesso infine che mi dava tanto lidea di musica delite che se non la capisci sei un povero idiota e ogni persona intelligente/colta/di buon gusto ama Paolo Conte alla follia e se tu no allora non lo sei – concetto che ho sempre odiato epperciò siccome son banale faccio la snob al contrario :oP
Premesso che un po ho cambiato idea sulle due premesse precedenti ascoltando Fiorella Mannoia cantare Boogie e Via con me.

Premesso tutto questo, il concerto del 20 allo Smeraldo mi è piaciuto da morire.
Avevamo anche dei buoni posti anche se non buoni come pensavo (però poi allintervallo ho visto Renzo Arbore due file avanti a noi e quindi se non è riuscito lui ad averli migliori difficile che ci riuscissi io) ma si sentiva molto bene e soprattutto erano molto centrali quindi sembrava di essere avvolti dalla musica.
Che in effetti è decisamente avvolgente. Ammetto anche che alla fine della prima parte stavo abbioccando – no, cioè, volevo dire, ascoltavo la musica ad occhi chiusi… Scherzi a parte, è in effetti una musica da ascoltare ad occhi chiusi, però se sei a un concerto ti godi anche il resto (e non era poco) – cmq rimango della mia idea che non ad un concerto dopo quattro canzoni un po simili ti spari.
Per farla breve, dal vivo è unaltra cosa. La voce è ancora più roca e fumosa (Dio che voglia di fumare che mi faceva venire…) e fa tanto night francese fumoso e buio a tarda notte (considerato che non ne ho mai visto uno, i luoghi comuni fanno un bel servizio a volte). Purtroppo non posso dire che canzoni mi son piaciute di più perché non le conoscevo e F. non si ricordava un titolo che fosse uno :o) però mi ricordo che una ripeteva bambula (sì con la u) e poi lattacco di una canzone meravigliosa (o forse era la stessa?) che diceva pressappoco se mi dici che non mi ami non ci credo / ma se non mi ami è un peccato – da brivido.
Orchestra da svenimento, eccezionale, luci dosate alla perfezione, lui che sembra che se la tiri e poi ti accorgi che al primo applauso sbatte le palpebre e arrossisce ed è TIMIDO! (fisicamente mi ricorda mio zio P.).

I testi… ecco i testi. Forse perché era dal vivo, sembravano un susseguirsi di immagini dipinte da questa voce che tuttora mi fa venire la pelle doca, poetiche, suggestive, che svaniscono luna nellaltra o si staccano bruscamente, che ti ricordano qualcosa, evocative è la parola giusta, forse.

Cmq non ci si capice un tubo e secondo me son senza senso. Belle però, eh. Senza il minimo senso ma belle. Però belle, giuro, mi son piaciute!