Archivio della categoria: vissute

ma lasciamola a casa la sportività!

…visto che F. mi ha regalato i biglietti per il Gran Galà di pattinaggio alle Olimpiadi, che per fortuna si svolge a giochi fatti cioè medaglie assegnate quindi non verrò selvaggiamente picchiata da tifosi di altre nazionalità :oDDDDDDD

Non vedo l’oraaaaaaaaaaaaa!!!

sportività, questa sconosciuta

Di sicuro non è sportivo, mentre ti guardi finalmente una gara di coppa del mondo di sci (che le altre non sono mai a casa) e Rocca è arrivato quarto alla prima manche, urlare ai tre dopo ‘Esci!’, ‘Cadi!’, ‘Inforca!’ né rispondere al fratello che ti dice maddaaaaaaaaaaai ‘Ma mica che si facciano male! Diciamo non tanto. Escano solo!’ e men che meno gridare ‘Evvivaaaaaaaaa!!!’ quando il quarto cioè primo alla prima manche, effettivamente, alla terza porta, inforcò.

Di sicuro non è sportivo ma è tanto, tanto, TANTO divertente.

(Mi sembra di essere tornata ai tempi di Tomba e questo ragazzo è pure meno sborone).

viiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Oggi è stata una grande giornata. Caffettino con F. che non pensavo di vedere in questo weekend, commissioni varie, passo dal mio negozio preferito – inizio di corso Vercelli sulla destra, in mezzo ai vetrinoni c’è una botteguccia di giocattoli. Ma mica giocattoli qualsiasi. Carissimi, certo. Vecchi carillion, trenini, bambole vecchio stile, bacheche, un anziano signore dietro il bancone cui non resisto a dire che è il più bel negozio che abbia mai visto e che mi risponde, continuando a tagliare carta da regalo, grazie e passi a trovarci (e non con il tono del venditore). E la bimba deliziosa che aiuta il nonno e che mi dice che le piace tanto stare lì. Un sogno.
Messa, aperitivo in locale nuovo saltato, ma cena confermata con C., compagno di notti brave e grandi scoperte nei miei tempi d’oro. Una bottiglia in due, aggiornamenti recenti, rievocazioni dei vecchi tempi, usciamo e contemporaneamente diciamo che non abbiamo più l’età per le notti brave. E contemporaneamente per strada partiamo con La noootte è piiiiiiiiiiiiiiiiiccola per noi – trooooppo piiiiiccoliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinaaaaaa… E mica c’aveva il cd in macchina il pazzo??? Perciò ci dirigiamo verso casa cantando a squarciagola e con radio a TUTTO volume quella e poi Su vieni quiiiiiiiiiiiiiii Miloooooooooooooooooooooooord i tipi come teeeeeeeeeee si trovan priiiiiiima o pooooooooi coi tipi come meeeeeeeeeeeee… per finire con una grandiosa Il suo teschio è una bandieeeeeeeeeeeeeeeera che vuol dire libertààààààààààààààààààà
Unico piccolo dettaglio: erano le dieci e mezza. E non le due come allora.

Però lo porto alla maialata, di giorno ce la facciamo ancora!

Lallalallà-lallà…

Laura Fedele Trio

Devo dire che dopo una giornata di merda come quella di ieri (prima o poi lo scontro col collega doveva arrivare), dopo aver lavorato da lunedì in poi fino alle 2 di notte per il vecchio lavoro, dopo vari cazzi e mazzi degli ultimi giorni, non è che avessi ‘sta gran voglia di andare a un concerto all’altro capo di Milano, per quanto avessi già sentito e apprezzato dal vivo la cantante.
Però a F. Laura Fedele piace molto e gli avevo detto che andavamo e non c’avevo voglia di lavorare anche ieri sera.
Perciò arriviamo bel belli all’Histoire in viale Lunigiana e alla modica cifra di 10 euro che comprende happy hour (non male) e concerto ci accomodiamo in un locale tendente al fighetto ma – mi dicono – con una cameriera proprio carina.
A farla breve, il concerto inizia con una mezz’ora di ritardo ma vale davvero la pena.
Innanzitutto il contesto: il locale fa angolo a un incrocio ed è tutto vetrate e han messo il trio nell’angolo perciò tu vedi fuori (ma non senti, insonorizzazione perfetta) e quello che vedi è la gente che passa, si ferma, guarda incuriosita (da fuori invece la musica si sente) e sorride. E già adoro queste cose :o)
In più, lei ha una voce da urlo, il contrabbassista è da sballo e il batterista da delirio; il repertorio era molto diverso da quello sentito l’altra volta (reinterpretazione di Nina Simone) e molto particolare: interpretazione e traduzione di brani di Tom Waits (l’album si intitola Pornoshow. Pigliatelo).

Peccato non aver trovato i testi in rete, e neanche il collegamento canzone in italiano/canzone originale, ma mi sbatterò un po’ di più ;o)

Se capita dalle vostre parti, andatevela a sentire che merita davvero.

mail

Ricevo e non essendo interessata pubblico:

ciao

incontro in zona Milano S.Siro ma solo maschi distinti e seri.

Se tu sei cosi chiamami e ci mettiamo d’ accordo.

333 9254767 (POSSO RISPONDERE SOLO LA MATTINA DALLE 9 ALLE 12)

no anonimo

Pamela

p.s.: il mio regalino….diciamo 200 €…

(non sono una professionista e purtroppo non ho altre  foto per il momento)



Da: xxx@fastwebnet.it [mailto:xxx@fastwebnet.it]
Inviato: martedì 6 dicembre 2005 13.41
A: bakeca-dkua8101@bakeca.it
Cc: xxx@fastwebnet.it
Oggetto: Re: Ti accolgo nella mia 7a naturale (Bakeca.it)

ciao ti vorrei conoscere!!!

Allora. Chi cavolo entra nella mia posta e manda ‘ste mail????????????????

(Maschio distinto e serio????)

(200 eurooooooooooooooooooooooooooooo???)

In & out – citazioni cinematografiche

Ieri sera davano In & out, che F. non aveva mai visto e che io trovo delizioso (oltre al fatto che tratta in modo non superficiale diversi temi interessanti).
Alla scena in cui lei (Joan Cusak) arriva al bar dopo il matrimonio vestita di tutto punto io dico:
‘Uh adesso c’è una delle frasi che cito di più, anzi no, due!’ *
Lei entra nel bar e dice (in tono decisamente imperativo):
‘Barista! Si può avere da bere???’.
Ah-ehm.
Cinque secondi dopo chiede a Tom Selleck:
‘Vuoi venire a letto con me?’
(risparmio i successivi commenti di F.)

 

* le due frasi erano:
– quando Tom Selleck le dice che ha avuto una brutta giornata e lei risponde ‘Lo dici a ME-EEE?’.
– quando Tom Selleck le dice che è gay e lei gli risponde ‘ma sono tutti gay???? Cos’è, un film di fantascienza??????????’.

adunate passate e future

Capodanno da me. Qualche assente di cui si è sentita la mancanza, molti presenti – 22, se c’erano pure gli assenti non ci stavamo – che l’han fatta sentire molto meno; gente che non si conosceva che si è trovata bene insieme, gente timida che sorprendentemente quella sera non lo è stata, gente che ha cucinato, mangiato, bevuto, riso, scherzato, chiacchierato.
Adoro queste serate in cui magicamente va tutto a posto; e la fine dell’anno è solo una scusa per stare assieme.

Ma archiviamo il passato!
Il 29 gennaio vado alla maialata (se non sapete cos’è, peggio per voi. Vabbé, in breve: mangiata in Emilia con un sacco di gente e di cibo. Molto in breve ché tanto riassumere è impossibile, a rendere l’idea manco ci provo).
Dopo una serie di messaggi subliminali (ah ma che bello, come quella dell’anno scorso? Ah ma come ci piacerebbe tanto venire), dico ai miei ‘Vi va di venire?’ ‘Ah beh che bell’idea, se non ti disturbiamo, se c’è posto, se non diamo fastidio…’ (in realtà credo che muoiano dalla curiosità di vedere tutta ‘sta gente che vedo in giro per l’Italia).
Ieri realizzo COSA questo significa.
No perché – senza considerare il dettaglio trascurabile che ci sono alcune cose che gradirei ignorassero per il resto della loro vita – oltre ai miei che non è che sian di destra ma di sicuro non sono di sinistra (ma non dilunghiamoci sulle definizioni) e che mi considerano una specie di figlia degenere politicamente deviata, ci sarà un gruppetto di gente che invece mi considera una specie di dittatrice fascista che in confronto, HA! Hitler era una mammoletta nonché sostenitore dei diritti umani e della libertà di espressione.

Il che potrebbe anche essere divertente. MOLTO divertente. Per tutti tranne che per me suppongo.
Ma di che mi preoccupo, avranno tutti la bocca troppo piena per parlare!

(fugone al caffé)

trentun dodici

ieri al countdown zero prendo la macchinina con autoradio a palla (accipicchia quanto mi piace guidare, quanto mi manca guidare!) e mi sorprendo a cantare a squarciagola (vizio di famiglia evidentemente) questa canzone che non avrà fatto certo la storia della musica ma che mi dev’essere rimasta impressa dato che so tutte le parole. Mi sembra appropriata come chiusura dell’anno e riepilogo degli utlimi due e mezzo e la dedico a una persona per cui mi sembra perfetta – come lo è per me.

Vita in te ci credo
le nebbie si diradano
e oramai ti vedo
non è stato facile
uscire da un passato che mi ha lavato l’anima
fino quasi a renderla un po’ sdrucita

Vita io ti credo
tu così purissima
da non sapere il modo
l’arte di difendermi
e cosi ho vissuto quasi rotolandomi
per non dover ammettere d’aver perduto

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite
e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po’ feroci sugli zigomi
forse un po’ più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
Vita io ti credo
dopo che ho guardato a lungo, adesso io mi siedo
non ci son rivincite, né dubbi né incertezze
ora il fondo è limpido, ora ascolto immobile le tue carezze

Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano
ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto
e rinasce un fiore sopra un fatto brutto
siamo angeli con le rughe un po’ feroci sugli zigomi
forse un po’ più stanchi ma più liberi
urgenti di un amore, che raggiunge chi lo vuole respirare
.

Vita
Lucio Dalla & Gianni Morandi
M. Lavezzi – Mogol

(1988)

vecchiolini in vacanza – prologo

Le vacanze dei vecchiolini cominciano molto prima della partenza. I vecchiolini, causa ferie inaspettate della componente femminile, decidono innanzitutto di andare in vacanza.
Requisiti indispensabili della meta da scegliere:
– no troppe ore volo.
– no troppe ore fuso orario.
– caldo.
– niente da vedere cioè: no posto bellissimo culturalmente che se no poi non si resiste e non ci si riposa.
Immediata scoperta: se vuoi partire a dicembre prendi se puoi le ferie da lunedì o martedì o mercoledì o giovedì (con ritorno di conseguenza) che di sabato o domenica non c’è nulla. Peccato che le ferie inaspettate della vecchiolina non prevedano questa possibilità, se no mandando a monte i requisiti c’erano le Maldive a 800 euro (porc!).
Alternativa finale: Canarie (mare freddissimo, niente bagno) o Sharm el Sheikh (mare meno freddo, ma cmq bagno con la muta – così ci dicono tutti). In più la vecchiolina a Sharm c’è già stata due volte e sa che quello che veramente merita è il mare, di cui peraltro lei pessima nuotatrice si è innamorata. Alla fine: Sharm cmq che in ogni caso ci fa più caldo. E poi possiamo scialare col budget. All inclusive da sabato a sabato compresi, 4 piscine di cui una con le onde artificiali e una riscaldata (lo dico subito: mai usate).
Prenotazione effettuata il giovedì.
Passaporto ritirato il venerdì.
Partenza il sabato tardo pomeriggio.
Il vecchiolino previdente chiede alla biglietteria di Malpensa Express se la navetta pullman c’è anche di notte, visto che torniamo alle 4.30 del mattino, e gli dicono di sì.
I vecchiolini pigliano il trenino, poi arrivano all’aeroporto terminal 1, prendono la navettina e arrivano all’aeroportino terminal 2. All’aeroportino terminal 2 non trovano il check-in ma poi sì, chiedono i posti non sull’ala, acquistano 4 stecche di sigarette al duty free a 23 euro e quindi prendono l’aeroplanino, ovviamente hanno i posti sull’ala ma cmq riescono a vedere qualcosa quando sorvolano il Cairo di notte (che è uno spettacolo che la vecchiolina ricordava bene). Isole di luce nel deserto buio. I vecchiolini atterrano (la vecchiolina apprezza molto la compagnia e gli sforzi del vecchiolino nei momenti decollo/atterraggio visto che ha paura dopo un volo traumatico Egypt Air tornando proprio da Sharm qualche anno prima: l’aereo per sbaglio stava atterrando a Bologna su una pista con un altro aereo e la vecchiolina che già pregava – sul serio – si è salvata solo grazie a un’impennata del pilota – che cmq resta un imbecille).
I vecchiolini infine arrivano al villaggio, camera vista mare, cena fredda in frigo, unica pecca: le tende sono di voile e ci sono solo due pannelli laterali pesanti, quindi la vecchiolina sa che si sveglierà sempre presto.
I vecchiolini contenti vanno a nanna.

(continua)

in ordine sparso

25/12 – notte. Mio papà che tornando dalla Messa di mezzanotte e tenendo l’altro braccio di un sacchetto insieme a me facendolo oscillare canta a gola spiegata ‘Voglio vivere cosììììììììììììììììììììì… col sole in fronteeeeeeeeeeeeeeeeeeee’ (all’una e mezzo. Di notte. Nevischiava pure).

25/12 – giorno. Sentire di avere testa e cuore da tutt’altra parte.

26/12 – tutto. Capire il vero sigificato dell’essere larva.

27/12 – mattina. Incontrare l’amica ‘inglese’ e vedere quanto è felice e rendermi conto di quanto mi manca.

27/12 – pomeriggio. Andare a Torino e recarmi con S. dal mitico Tony, psicoparrucchiere (esempio di dialogo: ‘Allora ti ho fatta bionda perché me l’hai chiesto…’ ‘Ah perché tu che colore mi avresti fatto?’ ‘Non lo so, non ti conosco abbastanza per dirlo’), spendendo la metà che a Milano ed essendo molto più soddisfatta (e poi andare dal parrucchiere con un’amica è una figata cosmica).

27/12 – sera. Chiacchiere con amici che fanno un lavoro che gli piace. E si vede.

28/12 – mattina. Fare il viaggio TO-MI con un’amica. E’ bello quando ti rendi conto che non è necessario parlare :o)

28/12 – mattina. Arrivo sotto la neve!

Continuamente: un countdown. Meno due.