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letterale

Una delle due volte che ho beccato la scolaresca, ho sentito questa conversazione:

Mamma di bambino non presente: – oh cari, siete in gita?
Bambini: – sì!
Mamma: – andate all’arena?
Bambini: – sì!
Mamma: – oh che bello, anche mio figlio c’è andato, voi che sport fate?
Bambini: – Noi corriamo!
Mamma: – Ah correte! E basta? (con tono ‘noooo non correte e bastaaaaa’)
Bambini: – Nooooo!
Bambino: – …poi se sudiamo ci asciughiamo!

Io mi sono capottata.

conversazione 5

stiamo guardando love bugs.
Lei ha preparato il cibo per le cene dei prossimi tre mesi pianificate con anticipo, cucinando il tutto alle 8 del mattino di sabato (ha ha): lasagne, ecc.
Fede comincia a picchiarmi sul ginocchio col dito.
Pic. Pic. Pic.
Io: – sì beh, hai visto che cucina che ha lei?
Lui: – Lei se la merita.

D’ora in poi si mangia fuori!

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ma guarda te se ogni volta ci vuol ‘sto patema!

analisi antropologica sui mezzi pubblici

I mezzi sono lo specchio del paese. Da quando ho beccato quella che si è fatta spiegare tutto il tfr dall’autista un anno e passa fa, orecchio qualunque conversazione mi capiti a tiro.
Non so, volete sapere della situazione scolastica, del livello di insegnamento e del grado di educazione delle future generazioni? Basta cuccarvi due scolaresche delle elementari per due mattine di fila sul tram: notevolmente interrazziali, casinare alquanto, nessuna delle insegnanti fa una piega salvo qualche casuale urlata isterica a random; naturalmente i ragazzini sono tutti seduti e nessuna delle insegnanti si sogna di dire di cedere il posto alle persone anziane in piedi. Surreali le spiegazioni storico-artistiche. Bambini battono insegnanti 1 a 0.

Lo stato della lingua, il dialetto è morto oppure no? Eccovi la sciura in perfetto milanese (altro che tizio del grande fratello). Non sentivo dire prestinaio da 10 anni.

Il rispetto per gli altri, la cafoneria, pensare di avere più diritti? Basta scendere dall’autobus, attraversare sulle strisce e farsi quasi investire dal ciclista deficiente che evita per un pelo la signora anziana e si fa cazziare dalla sottoscritta.

Detto questo, dovrebbe esserci l’obbligo del silenzio fino alle 9 del mattino. Ecco.

sarà una lunga giornata

studente: – allora signora Lucia, è contenta?
io: – NO.
studente: – la mia stima per lei è immutata.

io taccio che voglio tenermi il posto di lavoro va’.

[paese di merda è il mio mantra da ieri sera]

conversazione 4

Zappingando (io) finiamo su un film ignoto in cui c’è coso, Duchovny, il tipo di X-Files insomma.

Duchovny (parlando della tipa con cui sta): mah non so se sposarla. Non mi fa ridere.
Io: Io ti faccio ridere?
Fede: Sì. Cioè: no! Intendevo…
Io: MI sa che è una di quelle domande per cui non c’è una risposta giusta…

blogaction

Condivido il testo e la mia parte idealista pensa anche che potrà servire. Se non altro, come sfogo.

 

Ai partiti politici, ai politici italiani, agli organi di informazione, alla cittadinanza tutta

Questa lettera nasce da uno sforzo collettivo di cittadini italiani della Rete, che si sono confrontati in maniera concreta e proficua usando i mezzi offerti dal social network e partendo da un approccio comune e condiviso, al di là dell’appartenenza politica di ciascuno, per agire attivamente nell’attuale contesto politico e socioculturale.

Vogliamo richiamare l’attenzione di chi ci governa, degli organi d’informazione e delle istituzioni verso quelli che dovrebbero essere i principali obiettivi di una politica civile, etica e basata sul bene comune.

  • La tutela dei valori costituzionali del nostro Paese: laicità dello Stato; diritto al lavoro e alla sicurezza sul lavoro; diritto di scelta per la propria salute e tutela della stessa, per tutti; informazione libera, pluralista e basata sulle interazioni.
  • L’adempimento del mandato elettorale per il quale si viene eletti e del quale i cittadini elettori sono costantemente giudici. Tale adempimento dovrebbe rappresentare una condizione minima, senza la quale “fare politica” diventa semplicemente un modo per raggiungere obiettivi personali e di potere.
  • La risoluzione di emergenze sociali, tra cui (ne citiamo solo alcune): impatto ambientale dei rifiuti; sistema della Sanità; aiuti alle famiglie e tutela della maternità, attraverso sussidi e asili nido in numero sufficiente; sistema dell’Istruzione e della scuola e scollamento tra questo e il mondo del lavoro; precarietà diffusa e formalizzazione del salario minimo legale.
  • L’attuazione di riforme politiche non più procrastinabili, quali: l’immediata risoluzione del conflitto d’interessi; una seria riforma del sistema elettorale che impedisca le nomine dall’alto dei parlamentari attraverso l’indicazione della propria preferenza sulla scheda; la decisione sulla non eleggibilità di cittadini, se condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

Crediamo che fare politica, nel senso etimologico e più nobile del termine, comporti soprattutto fornire un esempio etico, culturale e di serietà ai cittadini che si governano, e che costituisca un ruolo da non sperperare in inutili e volgari liti, dichiarazioni razziste, aggressioni fisiche; questi comportamenti impoveriscono tutti, sia in un contesto interno alla nazione, sia rispetto all’immagine che essa deve offrire al resto del mondo.

Dal momento che Voi siete chiamati a rappresentarci, dovreste porvi come portavoce di coloro che vivono la realtà quotidiana e trasmettono le sue problematiche concrete.

Pretendiamo che la politica torni a essere un servizio alla collettività e che nel fare questo rispetti alcuni precisi standard di correttezza, buona educazione civica, coerenza e chiarezza.

Noi non siamo solo numeri.
Non vogliamo assistere impotenti alla banalizzazione delle parole che non si trasformano in fatti coerenti e responsabili.
Noi siamo quelli che votano. Quelli che scelgono. Quelli che criticano. Quelli che domandano. Quelli che giudicano.

Noi siamo coloro a cui dovete rispondere del Vostro operato, ogni giorno, in qualsiasi momento.
Attueremo un controllo serrato sulle azioni della prossima legislatura e daremo ampio risalto sui nostri blog di ciò che di buono e di cattivo verrà fatto.

Siamo in grado di criticare l’informazione, di valutare l’attuazione del programma elettorale, di giudicare sui fatti e non sulle promesse e sulle favole.

mementa

Non devo discutere di politica con mio padre. Non devo discutere di politica con mio padre. Non devo discutere di politica con mio padre.

Hm… discutere? :/

Non devo neanche vagamente accennare nulla di remotamente relativo alla politica e/o argomenti lontanamente correlati con mio padre.
Molto meglio.

l’opera ti frega

se ti basta sentire le prime note di Amami Alfredo per singhiozzare come una bambina, Pretty Woman è deleterio (e ti fa perdere il finale di ben due serie televisive).

(se qualcuno ha visto gli ultimi 5 minuti di Ghost Whisperer e CSI New York mi dica cosa succede, grazie).