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colonne sonore

Ascoltare la filodiffusione canale 4 porta a esperienze surreali come sentire una vaccata pazzesca come Domani di Valerio Scanu (ma chi è?) o anche In una notte d’estate delle vibrazioni (ma questi son famosi! ma è orrenda! ma perché?) tra Soli di Celentano e quel capolavoro assoluto che è Fields of gold che se vi devo dire di chi è andate a studiare che non si può essere più ignoranti di me.

stringiamci a coorte

A proposito delle ennesime polemiche, risolvibili con la soluzione proposta da la Stampa:

Siamo al punto di partenza. Mameli o Verdi? Il dilemma pare insolubile. Perché allora non ricorrere al più logico, sensato e democristiano dei compromessi? Perché non Mameli e Verdi? Non lo ricorda nessuno, ma il Risorgimento ci ha anche consegnato un Inno che s’intitola «Suona la tromba», parole di Goffredo Mameli, musica di Giuseppe Verdi.

leggo con gusto questo articolo:

C’è un antico inno, nato nell’Italia settentrionale, che glorifica la vittoria della Lega Lombarda. C’è un Presidente di regione a cui non piace, e che ha chiesto di sostituirlo con un coro di ebrei sconfitti ed esiliati.

Mi tolgo lo sfizio di riportare il testo che evidentemente nessun leghista ha mai letto:

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un’Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò

E se avanza un po’ di tempo si può anche indugiare fino alla quarta strofa, per il gusto di cantare che “dall’Alpi a Sicilia / dovunque è Legnano”. Dovunque, capito?

dall’hiphop al geriatrico, senza passare dal via

Un paio di settimane fa esco con Giorgio in carrozzina e decido di ascoltare la radio nell’auricolare del cellulare, che se io canticchio lui si diverte molto. Radio Capital ha su la recentissima e caruccia Meet me halfway di cui so qualche parola, indi per cui mi sento un po’ mamma gggiovane e tttrendy, oltre che molto donna demente che canta da sola.

Lunedì decido di ripetere, pronta a sentirmi sì demente ma anche donna moderna nonché mamma gggiovane e tttrendy, infilo l’auricolare, clicco sulla radio e mi parte Hey Jude.

Hey Jude.

1968.

Non ero ancora nata, ma non mancava poi molto.

E sapevo tutte le parole.

Vediamola così: dopo aver insegnato a mio figlio che ci si incontra a metà strada, sono passata a dirgli di non portare il peso del mondo sulle spalle e che può migliorare le cose (insomma, le canzoni, ma non sottilizziamo). Oltre che, ovviamente, non deve rattristare la sua mamma. Niente male.

And anytime you feel the pain,
Hey Jude refrain,
Don’t carry the world upon your shoulders.
For well you know that it’s a fool,
Who plays it cool,
By making his world a little colder.
Hey Jude don’t let me down,
You have found her now go and get her,
Remember (Hey Jude) to let her into your heart,
Then you can start to make it better.

Mai guardato San Remo

Ma il fatto che il 75% degli italiani fosse a veder vincere uno senza voce e che il secondo posto sia andato alla canzone di Povia – se non bastasse la politica – mi porta a desiderare l’emigrazione sempre più irrefrenabilmente.

De Andrè e la tv? naaaa

Me lo sono guardato quasi tutto, lo specialone con Fazio, e se musicalmente è stato molto bello (Battiato e Capossela in primis), per il resto francamente è stato una palla micidiale.

Forse sarebbe andata meglio se Fabio Fazio e Dori Ghezzi a un certo punto avessero smesso di ringraziarsi a vicenda, non so, magari verso metà dello spettacolo.

Detto questo, direi che è confermato che Volume I, Tutti morimmo a stento e Volume III sono un concentrato assoluto di capolavori.

cerco informazioni

Ma… Guccini è morto? No perché è la seconda volta in due settimane che a blob fanno tutta la puntata (ma due diverse eh!) su di lui con spezzoni vecchissimi e canzoni tristissime eccetera eccetera, tutte e due molto commemorative.

 

E’ che mi dispiacerebbe, e molto, ma non trovo quest’informazione, quindi sono contenta che sia vivo, ma allora non capisco tanto il senso.

 

l’opera ti frega

se ti basta sentire le prime note di Amami Alfredo per singhiozzare come una bambina, Pretty Woman è deleterio (e ti fa perdere il finale di ben due serie televisive).

(se qualcuno ha visto gli ultimi 5 minuti di Ghost Whisperer e CSI New York mi dica cosa succede, grazie).

dancing sulle punte

Tutto comincia col fatto che settimana prossima è il mio compleanno e che ieri sera dovevo andare a vedere Pirati dei Caraibi 3 con le mie sorelle (annuale seratona cinema in compagnia).

Conversazione tra me e Fede lunedì:
Fede: – Cara mettiti elegante mercoledì
Io: – Beh ok se faccio a tempo prima del cinema, è prima delle 7, ma perché mettermi elegante per il cinema?
Fede: – …
Io: – …
Fede: – E se non andassimo al cinema?
Io: – Beh se sei stanco ok, però devo avvisare le mie sorelle che poi non riesco mai a far le cose con loro.
Fede: – Lo san già.
Io: – ???????????????????

e quindi ieri sera senza dirmi fino all’ultimo dove andavamo mi ha portato alla Scala a vedere La bella addormentata nel bosco, e io non avevo mai visto un balletto*.

Per chiarire: a) mi fa una sorpresa b) pensa a un regalo romantico tutto da solo (ho controllato) c) mi porta a vedere un balletto, cioè, un bal-let-to, o meglio UN BALLETTO, spauracchio di qualunque uomo modello base o meno da quando hanno inventato la danza! E non solo: la sera in cui c’è la finale di Coppa Campioni con una squadra italiana – anche se non è la sua!
Ma dov’è il trucco?!?

 

 

* riassunto per i posteri: nessuno dei due diventerà un fanatico del balletto e sono dei delinquenti a vendere certi posti in teoria stupendi (prima – PRIMA! – fila di palchi ma essendo laterali ed essendo noi sui secondi sgabelli ti vedevi solo l’angolo destro del palco – ma il mio cavaliere al primo intervallo si è fatto dare due posti in platea 😛 ), ma la musica era meravigliosa, i costumi e le scene incredibili, il corpo di ballo perfetto, i primi due ballerini un po’ meno e forse un po’ freddini ma bravi, e cmq… la Scala gente, la Scala. Non c’è niente come la Scala. Non c’è niente come andare con un vero cavaliere alla Scala (parliamone: quest’uomo gira intorno alle grate per non farmi incastrare coi tacchi!).
E, modestamente parlando, col tubino nero Dolce & Gabbana e il tacco 12, più ciondoli e orecchini di vetro rosso scuro, trucco e pettinatura raccolta ottocento, facevo la mia gran, gran figura.

discodance

Mi si chiedono aggiornamenti sul matrimonio ma al momento nun ce la fo, abbiate pazienza :)

Invece venerdì sono andata a ballare in disco (al Rolling Stone) dopo secoli. Bella serata, bel compleanno, bella compagnia.

Solo due veloci note di costume:
– la serata era: revival ’70 ’80 ’90. ’90. Novanta? NOVANTA? Io andavo a ballare negli anni ’90! Il revival era ’70 e ’80! Oddio. L’età avanza.
– nella fase anni ’90 ho cominciato a pensare che o la musica negli anni ’90 faceva schifo (ma non mi sembra proprio tutta) o i miei gusti e quelli del DJ erano un po’ diversi (e i suoi facevano anche parecchio cagare).

Voglio dire.
Sono sopravvissuta per 10 anni riuscendo felice ad evitare nella mia beata ignoranza la canzone che mi ha pietrificato in mezzo alla pista, con gli occhi di fuori e la mascella penzolante. Ma davvero, davvero, DAVVERO qualcuno ha rifatto Geordie di De André in versione techno/dance??? De André? Geordie? Saltellando su ‘IMPICCHERANNO’?????

Se eravate lì e a un certo punto avete visto una statua di sale, ero io.

(mi si dice siano stati gli Eiffel65 – no comment). Poveri noi.