ma se quello che io dico da anni lo dice uno più famoso vale di più? :oP
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un altro articolo
me li tengo per promemoria.
Stavola scovato grazie a lui.
Dal sito dei carcerati di San Vittore, un articolo di Alan Dershowitz da la Stampa, Torino, 20 luglio 2005:
Il giorno dopo l’orrendo attentato di Londra, il G8 ha annunciato una concessione di 3 miliardi di dollari all’Autorità Palestinese. Il valore simbolico di questo collegamento andrà perso per molti occidentali, ma manda chiaramente un forte messaggio ai terroristi e ai terroristi potenziali: il terrorismo funziona. Non è stato stanziato nessun prestito per i tibetani, che sono stati occupati ben più brutalmente e per un periodo ben più lungo dei palestinesi.
I tibetani però non hanno mai usato il terrorismo.
L’autorità palestinese e i suoi leader sono i padrini del terrorismo internazionale.
Se non fosse per l’uso del terrorismo, la causa palestinese sarebbe oggi considerata per quello che è: l’ennesima, sacrosanta causa per i diritti umani.
Ma siccome i capi palestinesi hanno sempre usato il terrorismo (dagli Anni Venti in poi) come tattica privilegiata, la loro causa ha ottenuto riconoscimento in tutto il mondo.
La causa principale del terrorismo non è l’occupazione, l’umiliazione o la disperazione.
Se fosse così, i tibetani sarebbero i maggiori terroristi.
La prima causa del terrorismo è che funziona. Il terrorismo continuerà finché i terroristi potenziali crederanno di trarre benefici da questa tattica.
a mezzogiorno un minuto di silenzio
Dal Corriere della sera del 18 luglio, In silenzio per Bagdad di Magdi Allam:
Il 95% delle vittime del terrorismo è composto da iracheni, di cui tre quarti civili. Il 90% cade per mano di Al Qaeda.
Com’è possibile che questa carneficina di innocenti possa essere considerata una "legittima resistenza popolare"?
articolo di Vargas Llosa sul Che
Così il Che è diventato il logo del capitalismo.
La parte più interessante dell’articolo è l’ultima. Bel mito, davvero. Dalle 200 alle duemila esecuzioni.
«In caso di dubbio, uccidete», era la direttiva del Che.
‘procedere in modo rivoluzionario significava essere implacabili’.
Alla faccia del giovine idealista contrario alla violenza come ce l’han spacciato finora.
Che tristezza.
vuoto pneumatico
per leggere un concentrato di ogni banalità possibile e inimmaginabile: http://www.corriere.it/vivimilano/mondo_di_camila.shtml
e dire che al liceo la figliola era tanto anticonformista…
che le diano uno spazio su vivimilano è una cosa che urla vendetta al cielo.
5 stroncature fulminee
In icq con un altro soggetto insonne, abbiamo partorito un’idea malata.
Gente, sfogatevi, toglietevi il peso dallo stomaco, dite quello che non avete mai osato dire: stroncate 5 libri/autori famosi e osannati che a voi proprio non van giù.
Niente giustificazioni, scuse, imbarazzi: fateli fuori.
Ecco i miei:
Eco: spocchioso e noioso*.
Benni: sopravvalutato e discontinuo.
De Carlo: irritante. Meglio: mi dà sui nervi. Meglio: non lo posso leggere.
Allende: una copiona.
Patricia Cornwell: ripetitiva e telenovelica.
*unica eccezione: Il nome della rosa (spocchioso ma non noioso).
Aspetto le vostre mannaie…
P.S. che nessuno che li ama si senta offeso. De gustibus eccetera. Se li amate, recensiteli…
Ed ecco il parere dell’altra mente:
Insonne? Ma se tento da mezz’ora di staccare e tu mi trattieni! 😀 😛
1) cominciamo coi mostri sacri: Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto. L’ha letto tutto il 5% di chi se ne vanta, posso metterci la mano sul fuoco. Ah, la storia delle madeleines è così famosa solo perché sta a pagina 29.
2) Banana Yoshimoto, kitchen escluso: un caso di un’autrice che azzecca (botta di culo?) un libro e poi gira attorno alla stessa idea. Ideale per chi non si stufa nel vedere 20 sale piene di ninfee di monet
3) De Carlo: prima due di due, poi di noi tre… Fosse riuscito a spillar soldi alla Fiat avrebbe scritto anche 4×4, ne sono certo. Le cose più belle dei suoi libri sono le copertine, e ho detto tutto.
4) Bret Easton Ellis: un esordio interessante, Meno di zero, e poi il vuoto spinto… Fino ad arrivare a glamorama, elenco degli status symbol di uno yuppie pazzoide. Meglio un giro per le vetrine del centro a cercar vestiti, almeno si prende aria.
5) Antonia S. Byatt: signora mia, siamo ben consci che lei ha un vocabolario estremamente variegato, ma non può mettere 5 paroloni per pagina, l’effetto naftalina è in agguato! Sull’effetto noia e verbosità invece cosa dire? Yawnnnn.
facce di bronzo
La Cina su Tienanmen: "repressione giusta"
La Cina ha difeso ieri la repressione della protesta di piazza Tienanmen nel 1989, il giorno dopo la morte dell
E come no.
strane coincidenze
I due libri più belli che ho letto quest
Il primo è un intreccio di storie più o meno parallele (oserei dire perpendicolari) anche abbastanza strampalate (e i personaggi pure. Ma devo confessarlo: io AMO Scatola di Fagioli), alcune più interessanti di altre (la più affascinante per me è stata quella del ristorante I&I) che rendono l
Due critiche: si vede proprio che l
Seconda, assolutamente personale: adesso, per carità, non voglio dire eh, ognuno scrive quello che gli pare, però accipicchia, gli ebrei fan bella figura, i mussulmani pure, gli atei anche, i seguaci di Astarte seppure ex oggetti inanimati idem, gli unici pessimi brutti e cattivi e anche tendenzialmente foruncolosi nonché sessuomani repressi (insomma chi più ne ha più ne metta) sono i cristiani!!! O quanto meno l
Davvero strano il confronto. Se li avete letti, ditemi che sensazioni han lasciato a voi. Ho l
libri (non) da tram
Ci sono libri da tram e libri non da tram.
E tra questi, oltre, scontatamente, ai rilegati (!), ci sono quei libri che ti prendono alla gola. Che ti fanno bruciare gli occhi e ringraziare di esserti portata gli occhiali da sole. Che ti fanno venire il magone. E rabbia. E ti fanno inca22are e ti fanno venire voglia di urlare e alzarti e andare lì e prendere la gente per il collo e scuoterla e gridarle addosso con tutto il fiato che hai in corpo. E subito dopo ti fan desiderare di essere da sola senza nessuno intorno e non parlare con nessuno per almeno un mese e andare lì solo per stare in silenzio e dedicare un pensiero, che è tutto quello che puoi fare, a chi non c’è più per colpa della stupidità e della smania di potere di altri che non si sa a che titolo facciano parte della specie umana. E sentirti impotente ma così impotente che torni a voler picchiare pugni e testa contro un muro.
(che se poi sei un minimo minimo espressiva quelli del tram scendono e chiamano la polizia).
Leggete ‘Sulla pelle viva’ di Tina Merlin. Ma non in tram, se potete evitarlo.
‘Tokyo Station’ di Martin Cruz Smith
Martin Cruz Smith è uno scrittore di classe, e la definizione di thriller che comunemente si attribuisce ai suoi libri è assolutamente riduttiva. Eccezionale nel delineare luoghi e periodi (l
Il Giappone alla vigilia dell
Note negative: il finale è un po
Un bell
******** la scheda su bol – la scheda su internet bookshop
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