Archivio della categoria: lette

questo weekend

Battiamo la destra divertendoci, oppure cambiamo mestiere.
(Bill Clinton)

 

Che, in effetti, divertirsi si è divertito. Ma la battuta è notevole!

scoperte

Il buon vecchio mixer o ancor più anticamente tritatutto ora si chiama food processor.

100 più 3

In ‘sti giorni gira su facebook una roba dei 100 libri da leggere, con scelte assurde tipo il codice da Vinci – immagino per confortare chi della lista ne avrà letti due.

Allora siccome non riuscivo a dormire stanotte ho mentalmente fatto la mia lista, che sudando e limando consta di 100 romanzieri (se mettevo poeti e filosofi era finita, ho sconfinato solo nel teatro perché non puoi non mettere Shakespeare) di cui leggere almeno un’opera. Mancano interi paesi e pure un continente ma la mia cultura è quel che è 😛

Io peraltro non li ho mica letti tutti.

In coda i tre miei autori preferiti non compresi in elenco (anche se battono alcuni degli inclusi…).

1 Manzoni
2 Pirandello
3 Svevo
4 Buzzati
5 Calvino
6 Levi
7 Eco
8 Salgari
9 Deledda
10 Sciascia
11 Flaiano
12 Fruttero e Lucentini
13 Maggiani
14 Silone
15 Tomasi di Lampedusa
16 Pasolini
17 Guareschi
18 Baricco
19 Maraini
20 Tolstoj
21 Dostoevskij
22 Goethe
23 Mann
24 Grass
25 Kafka
26 Roth J.
27 Remarque
28 Márai
29 Andrić
30 Hugo
31 Dumas
32 Balzac
33 Proust
34 Flaubert
35 de Saint-Exupéry
36 Verne
37 Zola
38 Camus
39 Simenon
40 Sartre
41 Yourcenar
42 Queneau
43 Pennac
44 Cervantes
45 Borges
46 García Lorca
47 Márquez
48 Paco Ignacio Taibo II
49 Amado
50 Saramago
51 Yasunari Kawabata
52 Yukio Mishima
53 Banana Yoshimoto
54 Murakami Haruki
55 Chaucer
56 Kipling
57 Dickens
58 Hemingway
59 Twain
60 Shaw
61 Steinbeck
62 Faulkner
63 Scott
64 Chesterton
65 Christie
66 Shakespeare
67 Defoe
68 Carroll
69 Fielding
70 Austen
71 Brontë
72 Thackeray
73 Eliot G.
74 Hardy
75 Cronin
76 Woolf
77 Lawrence
78 Orwell
79 James
80 Wodehouse
81 McEwan
82 Conrad
83 Wilde
84 Stevenson
85 Conan Doyle
86 Poe
87 Wells
88 Dick
89 Melville
90 Fitzgerald
91 London
92 Nabokov
93 Joyce
94 Salinger
95 McCarthy
96 Kerouac
97 Vonnegut
98 Roth P.
99 King S.
100 Adams

Tyler A.
Pérez-Reverte
Potok

opinione a latere

Nell’ultima settimana non si è parlato d’altro che di Paola Caruso (chi non sa di che parlo scenda dall’eremo).

Tutta la vicenda mi ha lasciato perplessa, non tanto per la cosa in sé quanto per le opinioni pro, quelle contro, quelle sopra sotto di pancia di testa ma forse distinguiamo (per chi volesse un riassunto e un’opinione equilibrata, ecco il post di panzallaria) e alla fin della fiera non credo di averne una io, salvo che mi piacerebbe sapere perché Andrea Beggi ha cancellato il post e come sempre Matteo Bordone è saccente e antipatico (ma ammetto che il fatto che abbia sputtanato Ozpetek ha giocato un certo ruolo nel mio giudizio globale su di lui).

Ma una cosa mi ha molto infastidito, non sulla vicenda in sé ma un commento en passant fatto da una blogstar (credo lo sia almeno) che peraltro di solito mi piace abbastanza, Guia Soncini. La quale in mezzo a un sacco di cose anche condivisibili dice grosso modo che a quarant’anni se non ce l’hai fatta a fare quello che volevi fare o te la fai andare bene così o vai a fare altro, nella fattispecie apriti una pizzeria.

Eh? Scusa no, aspetta un attimo. Cioè i sogni, le vocazioni, sai quelle cose che adesso fanno un po’ schifo a parlarne ed è pure un po’ imbarazzante usarne le parole, hanno una data di scadenza? Non ci si può più provare? Fine, a quarant’anni kaputt, che insomma, la vita non te l’ha fatto capire che non ci sai fare, non sei capace, e insomma non raccontartela, alla faccia di tutti quelli che hanno sfondato da vecchi, o magari neanche sfondato ma son riusciti a fare quello che gli piaceva o che sentivano il bisogno di fare, che a volte è l’unico modo.

E non per tirare in mezzo nomi grossi, che Paola Caruso non sarà l’Hemingway incompreso de noartri ma avrà diritto porca miseria pure lei a provare in tutti i modi (che io non condivido, ma ha diritto di provarci) a fare la giornalista se è quello che vuole, però insomma io tre anni fa in tempi non sospetti davanti all’autoritratto di Van Gogh a Parigi dissi che a volte ci sono cose e bisogni che non puoi controllare, cose che non puoi fare a meno di fare, è più forte di te, se no col cavolo che sarebbe finito così, che a un certo punto qualcuno gli avrà pur detto di andare a fare il panettiere – e pensandoci lui a quarant’anni manco ci è arrivato.

Il che dimostra in effetti che Guia Soncini ha ragione nel piccolo – accontentati e sii felice – o almeno sopravvivi, ma nel grande, cavoli non so se vorrei vivere in un mondo senza Van Gogh.

indovina con chi sto

«La mafia italiana risulterebbe essere la sesta al mondo, ma guarda caso è quella più conosciuta, perchè c’è stato un supporto promozionale che l’ha portata ad essere un elemento molto negativo di giudizio per il nostro paese. Ricordiamoci le otto serie della Piovra programmate dalle tv di 160 paesi nel mondo e tutta la letteratura in proposito, Gomorra e il resto…»
(Silvio Berlusconi, 16 aprile 2010)

«Ci sono state polemiche anche su Roberto Saviano. Sempre lui. Ma non è lui che ha scoperto la lotta alla camorra, non è lui il solo che l’ha denunciata, ci sono registi e giornalisti come lui… e che sono morti. Lui invece è ancora protetto, superprotetto» «Però non se ne può più di sentire che lui è l’eroe. Qualcuno gli ha pure offerto la cittadinanza onoraria… di che cosa? Non si capisce. Ha scritto libri sulla camorra e l’ha fatto tanta altra gente, senza andare sulle prime pagine, senza fare tanto clamore. Senza rompere… Senza disturbare la riflessione della gente. Un Paese come il nostro è contro la mafia, non c’è bisogno che ci sia Roberto Saviano»
(Emilio Fede, 10 maggio 2010)

«Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene»
(Paolo Borsellino)

e morite. Se no non vale. E, mi raccomando, non disturbate.

al lavoro subito (braccia rubate all’agricoltura)

cito da qui:

Ha seguito le polemiche per le sue dichiarazioni sul fatto di potersi permettere un rientro così rapido, a differenza di altre donne meno fortunate?
La gravidanza è una cosa unica, è proprio come dicono. Uno stato di beatitudine che dà una forza incredibile, che non conoscevo. Ti senti più forte di prima. Anch’io, come la D’Amico, ho più facilità di altre donne a tornare subito a lavorare senza trascurare mia figlia. Ma non vuol dire non essere una buona mamma, dovrebbero farlo tutte.

Cioè lei può tornare al lavoro senza trascurare la figlia cioè in pratica farlo da casa con la figlia accanto: e quelle che non possono lavorare da casa?

Però le donne normali che lavorano dopo il parto sono costrette a stare a casa.
Lo giudico un privilegio.

ma va a cagher.

Un privilegio? Non è un diritto?
Una donna normale deve certo dotarsi di una buona dose di ottimismo, per lei è più difficile, lo so; so che è complicato conciliare il lavoro con la maternità, ma penso che siano poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi. Bisogna accettare di fare sacrifici.

senza vergogna. 5 (4 con il bambino) mesi sono il minimo indispensabile solo per assestarti, poi la maggior parte di noi donne normali non può permettersi neanche di stare a casa con l’aspettativa al 30% e torna al lavoro, con sensi di colpa eccetera. E quando crescerà, grazie ai simpatici tagli che sta propinando cara la mia ministra, dovremo aver messo via soldi (quindi lavorato a tempo pieno e oltre) per permetterci di supplire con altre risorse alle ore che non ci saranno più a scuola, sempre che non ci si trovi costretti per dare un’educazione decente a rivolgersi alle private, in un circolo vizioso assurdo, ma tanto a lei che glie frega che:

Emma andrà alla scuola pubblica?
Andrà in una buona scuola, pubblica o paritaria non importa.

eccerto.

Lo spettacolo ovvero il calzino spaiato

Ordunque, come molti sanno la mia carissima amica Francesca Sanzo ha un delizioso blog da cui è stato tratto un altrettanto delizioso spettacolo teatrale che io personalmente mi sono gustata in anteprima a Bologna l’anno scorso (pre-nascita di Giorgio: specifico così sapete che è più che godibile anche da non mamme 😛 ).
Ora, rimaneggiato, arriva a Milano: l’8 maggio al teatro Verga.
Lo spettacolo, come il blog, tratta di maternità, ma non solo, di uomini, ma non solo: parla soprattutto di come affrontare la vita con ironia ed è spesso spassoso.

Ulteriori info e dettagli qui:

clicca per le info

non perdetevelo, ci si vede lì 😉

corsi e ricorsi

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la  condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt’al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po’ ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Elsa Morante, su Benito Mussolini, 1945

no tav e l’informazione nel nostro Paese

Ora, se ci sono amianto e uranio questi hanno ragione. Ma ragione o no, è indecente e scandaloso come la notizia è gestita dagli organi di informazione. Motivo per cui, ecco un po’ di link e video.

Naturalmente non si sa dove siamo finiti non dico la sinistra, che vabbè, basta vedere il primo video per aver la conferma se ce ne fosse bisogno che la politica è tutt’i stess come dicono dalle mie parti, ma i verdi, i no global, e pure le associazioni dei consumatori, toh.

http://www.notav.info/

 

Ma soprattutto, io voglio vivere e far vivere mio figlio in un Paese dove io gli insegno che la polizia serve per difendere i suoi diritti, e poi fa questo? E nessuno dice un cazzo?

Mi alzo in piedi! Intercettatemi!

Non ho molto da aggiungere a questo: sulla vicenda io sono sempre dell’idea che fino alla condanna esiste il principio di non colpevolezza, e più in generale che tra privacy e indagini preferisco tutelare queste ultime e mi intercettino quanto gli pare, ma mi si lasci ribadire:

«ma se uno mette il telefono sotto controllo per due anni si alzi in piedi chi pensa che non possa uscire qualcosa di scandaloso» (Silvio Berlusconi, 11/02/2010, fonte Corriere.it)

Io! Io! Mi vedete? Sono qui! In piedi! Ho anche la mano alzata! Niente di illegale, e del resto non mi vergogno.

Scommettiamo che se le contiamo sono un sacco (aspettiamo quelli che stanno ancora vomitando)?