Vorrei finalmente imparare cosa significa tutta la prima strofa dell’Inno alla gioia, che so solo in tedesco.
Archivio della categoria: di me
4/365 – talenti
Vorrei saper fare il retro perfetto a punto croce.
3/365 – vertigini
Lanciarmi con il paracadute con il mio amico C. come ci eravamo ripromessi all’università.
2/365 – San Pietroburgo
Mollatemi all’Ermitage e ripassate a prendermi dopo una settimana.
1/365 – coffee
L’idea è di postare una volta al giorno da qui ai 40 anni una cosa che vorrei imparare/fare/vedere nella mia vita, e tra un anno vedere se sono riuscita a farne qualcuna.
La prima è che mi piacerebbe tanto imparare a fare il caffè con la macchina del bar. Macchiato schiumato.
sogni
Io sono una che non ricorda i suoi sogni. Mai. Eccezioni: entrambe le gravidanze e una sola volta antecedente (immagini confuse ma dal significato molto chiaro). Quelli delle gravidanze sono diversi: totalmente assurdi, li ricordo con grande vividezza e ricchezza di dettagli. Poi svaniscono anche loro, infatti non ricordo più quelli della prima né il primo della seconda.
Quindi almeno mi segno quello dell’altro giorno. Gli interpreti di sogni sono avvisati: il significato recondito mi è decisamente sfuggito.
Devo andare a trovare Luca Sofri. Entro in questo palazzo (più o meno nella via dove credo che abiti veramente che è dietro dove abitavo e abiterò), aspetto la portinaia, non arriva, salgo una scala ma è la scaletta che porta nella camera dei bambini della portinaia.
Scendo e trovo la portinaia che mi indica l’ascensore, salgo al 12° piano.
esco dall’ascensore e mi trovo all’incrocio di 4 corridoi enormi in stile neoclassico (sembra più un palazzo istituzionale tipo Parlamento che d’abitazione). Di fianco a ogni porta (meglio portone) c’è un ‘cartellino’ con il nome ma in realtà sono cartelli enormi e pure a specchio per cui quando leggi il nome in realtà non corrisponde a quella porta lì (qui c’è un errore delle leggi della fisica ma è un sogno, non ci posso far nulla). Non so bene che fare quindi apro la porta che dà sulle scale e in quel momento dalle scale stanno salendo un tizio che nel sogno conosco benissimo (ma in realtà non ho idea di chi sia, la sensazione è stata stranissima) e dietro Luca Sofri, che apre la porta in cima alle scale.
Poi siamo in un salotto e io gli propongo una rubrica sul Post riguardante maternità pre e post partum, possibilmente un po’ più originale del genere Raznovic e gli dico che comunque io scrivo in un italiano più corretto e per inciso sottolineo che sul post ci scrivono poche donne e che se insomma io non vado bene potrebbe farla scrivere a Francesca Sanzo che è più nota e molto brava.
Fine.
Forse voglio solo cambiare lavoro o sono esasperata dalle banalità sulla maternità.
Voto per la seconda.
2012
Iniziamo con delle belle ferie cui attaccare la maternità, e il primo giorno passa via con marito al lavoro, bimbo all’asilo, pc acceso, un bel film alla mattina e un’ottima amica da vedere al pomeriggio, più pranzo sul divano guardando cazzate che fa tanto gggiovane senza impegni (o almeno lo faceva negli anni ’90).
Dulcis in fundo, ecografia che il nuovo bimbo è sano (e grosso, nonostante la dieta. QUINDI, NON è colpa mia accidenti).
Da domani giuro che mi rendo utile*.
* cose da fare:
– ripulire il decrepito pc in modo che Fede ci possa installare robe strane
– finire di caricare tutti i libri in anobii, poi studiarsi un po’ di social reading network e decidere se spostare tutto altrove tipo goodreads
– confrontare e decidere le ultime cose sulla nuova cucina
– sistemare tutti i contatti gmail così l’android fa meno casino e metterci anche indiriss e info varie (sì lo so sono maniaca)
– sistemare il calendario di google così l’android fa meno casino eccetera
– leggere e organizzare le oltre 500 mail non lette + 200 autolink + 150 task che sono lì da quest’estate
– NON pensare al lavoro (seee)
non che il primo se ne stesse tranquillo…
… ma questo ieri è stato definito dal dottore ‘uno scatenato’.
+2
Mio figlio compie due anni e io son senza parole. Davvero.
In compenso lui ne ha un sacco.
politicamente pigra
oggi in coda a pranzo con una delle mie colleghe preferite, donna in gamba ed intelligente di cui ho molta stima, vien fuori per caso parlando di Benigni-Ruby-vicessitudini recenti che lei è berlusconiana. Io un po’ ho obiettato, poi ho lasciato perdere, atteggiamento che ormai tengo in tutte le discussioni religiose non tra amici e che sto estendendo a quelle politiche. Mi è venuta rabbia però, perché è vero che è difficile e faticoso ma lei è donna intelligente e magari veniva fuori una conversazione interessante (dagli accenni e premesse però la cosa era in salita). Più probabilmente una litigata, che siamo due che non le mandano mica a dire.
Vabbè, cambiato argomento, pace e amen. Tornando dal pranzo però le ho detto che magari in futuro le riservo una serata Giorgio free e parliamo di politica e religione e tutto ciò che vuole, ma necessito di alcol io, ormai, per ‘ste cose.
Fatica.
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