Archivio della categoria: di me

disastri

Eccoci qua. Sono rientrata, ho già trecentomila cose da fare, e ci ho messo solo tre giorni a uscirmene con ‘sono stanca’.
Però ho già imparato una cosa:
° Evitare in queste condizioni di affrontare una delle cose che voglio imparare nella mia vita*.
Debellare elettrodomestici già è un’impresa disperata… così si rischia di non mettere abbastanza acchiappacolore e ritrovarsi maglietta preferita E maglietta nuova ex bianche di un fantastico rosa (spero) uniforme. E tutto a causa di un paio di slip rossi nuovi.

Sono un disastro :o(

* Già che ci sono tolgo la bicicletta che al MUNZ ho imparato (olèèè) – insomma più o meno – e lo sostituisco con: saper usare la macchina del caffè da bar. Così.

nius

Da domani sera ferie. Sottotono, tranquille, per tre quarti non so neanche esattamente che farò. Di sicuro mi riposo: da novembre, ho deciso, mi riscrivo a giurisprudenza. Mi mancano solo 6 esami – ok, uno è biennale quindi 7, ok son quasi tutti enormi, però vediamo il lato positivo, la tesi ce l’ho già. Da gennaio potrò cominciare a smaltirli. E da novembre a stare a stecchetto: le tasse si basano sul nucleo famigliare e devo riscattare i due anni persi.
Agosto me lo concedo, da settembre mi faccio i conti. E comincio a studiare.

Aiuto.

mulinelli

Di recente qualcuno mi ha detto che se sto male io sparisco. Tempo addietro P. mi disse che non sono capace di chiedere aiuto o di dire che ho bisogno.
Non so se sia vero, io non lo penso. E’ vero però che sparisco. Ho bisogno, forse, del tempo per riflettere e arrivare a delle conclusioni che siano solo mie. O forse mi sono accorta che se non parli (più) di una cosa per gli altri non esiste e mi illudo di credere che se non ne parlo allora non esiste neanche per me.
Non lo so. Sono stanca.
Naturalmente questo non c’entra nulla col mio compleanno ovviamente… no, infatti non c’entra nulla.

Appropriati gli auguri del Centro Pastorale:
"E passa il tempo.
Il tempo suona vigilanza e lavoro: non sono dodici le ore del giorno?
Perciò riprendiamo, mio caro,
il lavoro fino a sera,
dopo ci riposeremo nel seno del Padre;
riprendiamo il nostro apostolato modesto,
traffichiamo per i fratelli
le nostre angosce,
moltiplichiamo i talenti,
Non passi giorno
senza che un amico vicino o lontano
abbia da noi una parola
di perseveranza o d’invito".
(da una lettera di Giovanni Battista Montini – poi Paolo VI – ad un amico, 7 dicembre 1919)

scoperte

Ieri sera ho festeggiato, ovviamente – anche se la serata era organizzata da prima :o)
E a un certo punto S. ha detto qualcosa tipo: ‘eh i compleanni in famiglia sono così’.
E di colpo ho realizzato che, per quanto voglia bene alla mia famiglia, ne esiste un’altra che non mi sono ritrovata ma che ho scelto. Parenti stretti, parenti meno stretti, parenti stretti che vivono lontano sparsi per il mondo, altri persi di vista e anche se mi mancano la vita va così, parenti con cui sono cresciuta e altri con cui sembra – anche se li ho conosciuti bene più di recente, altri ancora da pochissimo ma che se fosse mia sorella ad aspettare un bambino non potrei essere più emozionata di così, parenti che bisticciano su quale programma usare per i feed, parenti che senti tutti i giorni e altri con cui comunichi virtualmente – o entrambe le cose, altri ancora non li senti da un pezzo ma rispuntano e quando lo fanno sembra che ti sei visto ieri…

Beh io vengo da una famiglia numerosa, mi sa che era inevitabile che anche quella d’elezione lo fosse :oP

fischi (per fiaschi)

La verità è che quanto postato ieri sono delle cavolate. Non c’entrano le sindromi e la cosa dura da un bel po’, sono fischi di pentola a pressione che ogni tanto non riesco a tenere sotto il coperchio. Sono nervosa per un sacco di cose e mi innervosisco più di quanto dovrei o sono solita fare. Cose in cui le decicioni non dipendono da me o meglio io dipendo da decisioni altri, situazione inevitabile ma che lo stesso non sopporto. Ho pensieri ricorrenti che non riesco a razionalizzare o almeno interiorizzare, brutti sogni che stranamente ricordo, considerazioni che non riesco ad esprimere e condividere. Mi sento spesso impotente, che forse è la sensazione che più odio. Faccio cazzate senza pensare e ci finiscono di mezzo altri, mentre bastava pensarci prima. Sono distratta e imprecisa, cosa che non è da me, ho la netta impressione di deludere e aver deluso delle persone cui tengo, e sempre più ho questa sensazione di essere fuori fase, fuori posto, di dire e fare le cose sbagliate abituale per me fino a qualche anno fa ma non nell’ultimo paio d’anni. E di aver perso la sintonia con persone con cui davo per scontato di averla.
Non riesco a non sentirmi in colpa per molte decisioni che ho preso; mi ha fatto riflettere una mail di M. di un paio di giorni fa che parlava di decisioni prese solo in conformità alle proprie esigenze. Beh lo facciamo tutti, è inutile stare a raccontarsi balle. Per ciascuno chi viene prima è sé stesso, e la differenza sta solo in chi se ne rende conto e cerca di limitare questo aspetto e chi no oppure se ne frega. Pensavo anche a come io prenda le mie decisioni partendo sempre dal presupposto che le cose vadano bene perché tanto se devono andar male lo faranno ugualmente e tanto vale provarci e affrontare le cose quando e se avvengono; e questo per me è ottimismo. Ma se in questo rientra aspettarsi che le persone siano sempre lì quando vuoi tu o quando riesci a liberarti o che siano come pensi che siano, mi sa che ho sbagliato qualcosa. Sono triste e ferita e stanca e bisognosa di conferme e lo so che poi mi passa ma è sempre più faticoso e non riesco a buttare tutto alle spalle e non sentirmi in colpa e far finta che vada tutto bene.
Anche se poi va tutto bene, alla fine, e sto bene eccetera però poi la pressione ciclicamente riprende e che palle, forse in fondo basta sfogarsi un po’ e allentarla.
E cmq le sigarette alle erbe senza nicotina fanno veramente schifo.

ma che novità!

sono stanca, stanchissima, anzi stancherrima.
Lavoro sempre di più, sposto mobili post ennesimo allagamento casa, non dormo abbastanza.

Ok. La verità è che non ho più l’età per fare le tre del mattino a ballare :oP/
(e considerando che mi sono resa conto giovedì che tre quarti della gente non aveva ricevuto la mail, mi è andata bene che fossero presenti l o r o – e altri senza blog 😉 ).

zum zum zum

uffaaaa avrei un sacco di cose da scrivere (sono ancora lì con le vacanze dei vecchiolini a metà!) ma non ho tempo.
In realtà il vero motivo è che da giorni ho in mente una canzone da bambini, completamente priva di senso, e che non mi esce di testa.

 

Il mondo è una patatina
Tina era la mia nonna
i nonni sono vecchi
i vecchi sono pesanti
santi come sambuchi
i buchi vanno turati
Turati era un socialista
lista è una cosa nera
nera è una cosa triste
triste è la mia canzone
zone d’allevamento
mento se dico fole
fole son le bugie
hanno le gambe corte
Orte è vicino a Roma
Roma è città del mondo – il mondo è una patatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiina…

 

QUALCUNO MI AIUTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!