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stravolgimenti in vista

se va tutto bene (?!) da giugno non avrò un lavoro che adoro.

Ma due.

ok la scadenza per il riposo è solo rimandata di un po’. Ce la posso fare.

Nel frattempo, l’oroscopo mi rincuora o almeno rincuora metà di me:

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

È tempo di concedere un’amnistia a quel lato di
te a cui non vuoi molto bene. Perdona quel poveraccio. Prendilo per
mano e portalo a cena fuori e poi al cinema. Con molto tatto offrigli
un’occasione di rimediare alle sue sciocchezze. E poi leggi con
sentimento questo proclama tratto da una commedia di Theodore Rubin:
“Devo imparare a voler bene allo stupido che è in me: quello che è
troppo sensibile, che parla troppo, corre troppi rischi, qualche volta
vince e troppo spesso perde, che non ha autocontrollo, che ama e odia,
fa male e si fa male, promette e non mantiene le promesse, ride e
piange. Solo lui mi protegge da quel tiranno autoritario e sempre
troppo equilibrato che vive in me e che, se non fosse per il mio lato
stupido, mi ruberebbe la vitalità, l’umiltà e la dignità”.

è che il tatto decisamente non è il mio forte.

ah la fama…

ormai è assodato, miss bibliotecaria c’est moi 😛

(vedere p. 55 del Corriere di Milano di domenica 8)

e sembra pure che stia lavorando!

ognuno ha un prezzo

vediamo… baratto il rispetto di un impegno in cambio di un lavoro che sulla carta è meglio (meglio retribuito, meglio garantito, più sicuro, con più prospettive) o no?

Merda. 

il magico mondo dell’arte

Volevo scrivere del weekend ma gli eventi incalzano e mi sopraffanno (ma lo farò). Cmq.

Da quando lavoro alla T. mi ritrovo catapultata nel magico mondo dell’arte moderna e del design – chi mi conosce sa che non capisco nulla né dell’una né dell’altro, e che la prima non mi piace manco granché – nonché delle kermesse/incontri/anteprime/presentazioni chiccofighette correlate. Molto istruttivo.

Bene. E’ da giorni che si discute del famigerato ‘Ricciolo di donna’ da installare in occasione del Miart.

Da installare, ovviamente, davanti alla T. dove lavoro io.

(Nel frattempo han costruito nell’ingresso una roba enorme che credo dovrebbe rappresentare una vela – credo, non so bene. Cmq tutto questo è molto divertente, vedi il pre il durante e il post).

Bene, oggi l’hanno installato. L’ho visto quasi in anteprima. In un angolino. Se non lo cerchi non lo trovi (in pratica bisogna girare attorno alla palla – ooops, il nido! – davanti all’ingresso della T.).

Detto tra noi, a me – esteticamente – piace. Non me lo terrei in casa, però è carino. Davvero!

Link di info:

Corriere
Corriere
Intervista all’autore

un lavoro normale no eh?

sono in biblioteca. Nella biblioteca in cui lavoro. In T.

Stasera c’è l’inaugurazione del locale all’aperto. Tra parentesi, ci vado.

Il locale all’aperto è nel pezzo di giardino su cui danno le finestre della biblioteca.

Stanno facendo le prove delle casse.

Le casse sono orientate verso le finestre.

Le casse lanciano dei bassi che fanno tremare la scrivania.

Posso inoltre vagamente intuire che la colonna sonora della serata sarà Vasco. 

Tutto Vasco.

SOLO Vasco.

 

Stasera esco alle 20.30.
Saprò a memoria tutta la produzione musicale di Vasco. O almeno la parte che sentirò prima di diventare sorda.
Praticamente sono l’unica bibliotecaria al mondo a lavorare in una discoteca.

lavoro & diplomazia

beh ormai lavoro lì in T. da una decina di giorni e in pratica mi ritrovo a gestire la sezione bibliotecaria. Non male, molto responsabilizzante ed anche entusiasmante ma anche parecchio delirante (ante ante ante…). L’ambiente è bellissimo sia come struttura che come persone.

Ma la diplomazia com’è ormai noto non rientra nelle mie corde. E devo avere anche qualche decisa carenza nelle PR.

Esempio 1: entra giovin signora con aria decisa assieme a signore un po’ più anziano cui squilla il cellulare. Occhiataccia della bibliotecaria (io). O meglio: occhiata con sopracciglio alzato del genere ‘orsù, siamo in una biblioteca!’. Lui fa un gesto di scusa, e risponde. Lei si avvicina, mi chiede chi sono e mi dice che è la resposabile delle mostre e lui è xy (l’architetto superipermegafamoso la cui mostra è appena stata inaugurata). Ora, vero che al poveraccio probabilmente gli han detto vieni giù a vedere la nuova biblioteca e non ha pensato di spegnere il cellulare, vero anche che io mica gli son saltata addosso strepitando SILENZIO!, la tipa ha un tantino troppo insistito sui chi io esattamente fossi – mancava solo il CF. Della serie ‘mi ricorderò di te’. Lo rifarei ma cmq non è stato il massimo.
Esempio 2: entra presidente della T. con tipa al seguito. Saluto e torno a lavorare. Poi scopro lei essere una della Premiata Ditta e io manco l’ho guardata… :oP
Esempio 3: dire al responsabile (che per fortuna è un giovane ragazzo molto simpatico): ‘ma chi è che ha fatto il database mettendo per 4.000 (quattromila) titoli l’autore con NOME COGNOME?’ (immaginare tono del tipo: ‘ma chi è quel perfetto idiota???’). Risposta: ‘ehm… io.’

insonnia & riassunti

we di Pasqua con montaggio mobili, sensi di colpa risolti – più o meno, riflessioni varie, vino chiacchiere cibo bei film lacrime discussioni confessioni confidenze coccole.
Primo giorno di lavoro passato a non far nulla dato che il responsabile non c’era e non poteva dirmi quali erano le cose da catalogare, in compenso dopo 5 minuti sul file ho sballato il pc e cancellato il database (deja vu? vabbè c’è un back up di due giorni prima – sì lo so è già successo. Vabbé.).

E cmq. Sì ho le mie cose.
E sarà per questo, ma oggi ho scoperto alcune cose davvero interessanti.

miss biblioteca again

e scussate se son modesta :oP

ma una borsa di studio di un anno in Triennale con poteri assoluti (vabbé, non proprio…) sulla biblioteca non è male :oDDD

mo’  vado che devo firmare il contratto!