Archivio della categoria: di biblioteca

miiiii… tocchiamo ferro!

da qui:

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)
Angelina Jolie, attrice dei Gemelli, ha un
tatuaggio sull’ombelico. C’è scritto: "Quod me nutruit me destruit",
che in latino significa "Ciò che mi nutre mi distrugge". Non sono
sicuro di coglierne tutte le implicazioni, ma credo che il tatuaggio
contenga principalmente due messaggi: 1) se ti abitui ad assorbire
esperienze nutrienti, spegnerai la tua sete di avventure che ti
facciano sentire veramente vivo; 2) se diventi dipendente da quello che
ti piace, quello che ti piace t’incasinerà la vita. Che ne pensi?
L’altra notte ho sognato Jolie e nel sogno mi diceva che per i suoi
amici Gemelli è un momento astrologico perfetto per meditare sul
significato del suo tatuaggio.

 

premesso che secondo me o il tatuaggio della Jolie o la versione di Brezny è sbagliata :oP
premesso che sul primo punto sono pure d’accordo,
premesso che il secondo può anche essere preso come un blando avvertimento,

se mi s’incasina la vita adesso che finalmente faccio un lavoro che adoro…
piuttosto di tatuaggio me ne faccio uno. 

vita e pensieri

Volevo scrivere un po’ del nuovo lavoro.
Volevo scrivere un po’ del fatto che oggi è il mio ultimo giorno in T.
Volevo scrivere un po’ del fatto che almeno fino a settembre il mio primo vecchio lavoro non posso mollarlo.
Volevo scrivere un po’ del fatto che luglio e agosto quindi saranno un delirio.
E anche del fatto che probabilmente raggiungerò livelli di stanchezza mai visti prima.

Il fatto è che mi sa che li ho già raggiunti e non so veramente come potrò farcela se aumento ulteriormente il carico.
Non ne posso più.

bibliotecaria gasata

Ok chi vivrà vedrà, meglio essere prudenti, tanto va la gatta al lardo…

posso dirlo? posso dirlo? machissene! ‘sto lavoro è una FIGATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

Innanzitutto sono la responsabile della sala riviste. Suona bene eh?
(che poi ci sia solo io, lì, è un trascurabile ed insignificante dettaglio).
Seriamente, è una buona via di mezzo tra la parte classica di catalogazione e quindi il lavoro d’ufficio, e dall’altra parte il contatto con gli utenti, senza i deliri della sala centrale.

Cose appurate nei primi due giorni:
– beh i dettagli del lavoro no, in quanto il tizio che sostituisco è ai seggi (probabilmente l’unico seggio dove han raggiunto il 99% dato che rientra giovedì). Quindi in pratica non faccio nulla per evitare di far casino.
Però ho già notato che un paio di scaffali vanno risistemati, una o più serie di riviste van spostate e riordinate, altre mandate a rilegare e maccavoli l’ordine cronologico è un’opinione???
– il tizio che sostituisco ha il cognome di un famoso defunto pilota di Formula1, perciò quando mi chiedono se sostituisco S*nna a me verrebbe da rispondere ‘sì, col muletto’ ma non voglio fare brutta impressione da subito quindi resisto.
– ho conosciuto le 40 persone del servizio al pubblico (ce ne sono altre 52 che dipendono dalla biblioteca) e mi ricordo 3 nomi in croce, cmq son passati TUTTI a vedere quella nuova e ad appurare se faccio parte o meno di çl – o meglio, come qualcuno qua lo definisce, la setta. Conversazione: ‘ma sei della setta?’ io: ‘eh?’ ‘ma sì, la setta’ io: ‘scentology?’). Vabbè. Evidentemente ci devono essere due schieramenti ma io me ne tengo fuori. Alla richiesta se facevo parte di qualche associazione religiosa ho risposto che sono un’ex scout. Ho abilmente evitato anche un paio di conversazioni politiche, nonché un’altra sul referendum, che si sa mai, le polemiche le lascerei al 2007.
– son tutti molto gentili, curiosità (inevitabile) a parte, si preoccupano che non vada a mangiare da sola, che non porti i pesi, che non mi perda… sono indecisa se il motivo sia il mio sesso o l’età cmq per ora me la cavo. Anche se sto cominciando a sentirmi taaaanto giovine fanciulla che va guidata negli ardui meandri della vita. No, scherzo, son davvero molto gentili e penso che il motivo sia solo quello.
– Dovuto forse a questo, pare siano tutti molto preoccupati che gli utenti (in particolare i simpatici doçenti – d’ora in poi SD) mi mettano i piedi in testa. Premessa: il regolamento prevede che le riviste non escano dalla sala, per le fotocopie uno mi DEVE lasciare un documento. Rettore compreso. Pare che i SD amino evitare questo trascurabile particolare, se occorre pure con minacce (lei non sa chi sono io) e se le tengano pure per mesi. Pare anche che quelli che amino farlo di più siano quelli del giuridico.

Non vedo l’ora che mi arrivi uno dei SD che più mi han fatto penare e mi dica lei non sa chi sono io.
‘Oh sì, lo so. APPUNTO’ (immaginare stalattiti di ghiaccio che scendono dalle parole).

Penso proprio che mi divertirò.

un anno da domani…

e con tutto ‘sto casino mi son distratta. Domani inizio in UC. Mi sa che la mia permanenza in rete si ridurrà drasticamente… per fortuna in T. non ci son problemi.

In tutto ciò, è la prima volta in vita mia che mi tremano le mani prima di barrare una scheda.

E se l’anno prossimo con le politiche si arriva a un decimo dell’isteria vista di recente, io emigro e torno giusto per votare il più sconosciuto – o meglio, quello che se ne è stato più zitto.

visita medica preassunzione

e se l’esito è ok lunedì comincio in UC (ma contengo il tripudio finché non lo vedo nero su bainco).

Cmq salvo spiacevoli scoperte dalle analisi del sangue ECG ecc., son sana come un pesce.
le tre fasi interessanti della visita sono state:

– vista: ‘Signorina ci vede benissimo’.
‘Ah ottimo ho ancora i miei 11 decimi?’
‘Ehm veramente non ho controllato, mi son limitato ai 10’.
Ok.

– udito: fischi. Fischi. Fischi. Silenzio mentre lui smanetta. Sempre silenzio. Ancora silenzio. Comincio a preoccuparmi.
‘Signorina, le cuffie son rotte, non è lei che non ci sente’.
‘Ah beh se lo dice lei…’
‘No è che lei sente delle frequenze che sentono praticamente solo i cani e poi non mi sente quelle normali’.
(vi risparmio i commenti dei miei famigliari in merito).

– generica: Domande varie (soprattutto sulla schiena ovvio).
‘Ah stai benissimo’ (sì, dava del tu) ‘tutto a posto’, ecc.
‘Ah ok grazie’.
‘Ah una cosa fumi?’
(mento? non mento?)
‘Sì’.
‘Quante?’
‘…cinque’.
(ehm).
‘bene allora ti arriverà il referto a casa in busta chiusa, cmq tutto a
posto, sei idonea, se poi dalle analisi vien fuori qualcosa di
particolare troverai una mia lettera con le cose da fare da dare al tuo
medico curante’.
‘immagino tipo smettere di fumare…’
(sì sono scema e pure masochista e me le vado a cercare MA:
‘no beh finché son cinque cosa vuoi che sia’.

Ok, adesso che sono
nel delirio no, facciamo che ci penso durante l’estate, e in fondo ci
sto pensando da un po’, cmq, ok, da settembre provo almeno a scendere a
cinque.

… 

Ho detto che ci provo. 

sfoghino prepost

ok poi parlerò del compleanno e di bilanci e dei regali, ma per ora tutto quello cui penso è:

il colloquio-pura-formalità-e-speriamo-che-mi-facciano-un-bel-regalo è diventato ‘le faremo sapere’.

allora cavolo non era sicuro? non avevo accettato IO la LORO proposta? Ho già chiuso con la T., mo’ rimango senza lavoro???
Ma soprattutto: se il lavoro inizia lunedì 6, quando diamine pensano di farmelo sapere?

Ma mortacci loro. 

le stelle non mi rispondono

Ho il colloquio con la direzione del personale lunedì (giorno del mio compleanno, speriamo mi facciano un bel regalo)…

E DOVE CAVOLO è L’OROSCOPO DI BREZNY QUANDO SERVE??? :oP

gioventù

ma io mi domando, ‘sti giovani virgulti che vengono a studiare nella biblioteca della T., lo sanno che difficilmente di qua ci passa il selezionatore delle veline? No perché qui è tutto un gran viavai di fanciulle e fanciulline scosciate scollate truccate (s)pettinate taccate che camminano come Naomi Campell e sbattono le ciglia (a me poi. Che cavolo sbatti le ciglia a me? Mah. Uh magari pensano che sono lesbica! Ma tanto l’accesso a internet glielo concedo lo stesso).

La figliuola di Ricordati di me gli fa un baffo, solo che mi sa che han sbagliato posto. Qua se gli va bene possono cuccare, nell’ordine:
– altri studentelli che di solito stanno incollati a internet e manco le vedono, e se le vedono arrossiscono – e tanto queste non li filano manco di striscio;
– architetto sessantenne che tanto vita mondana non fa quindi manco ti fa fare le giuste conoscenze;
– addetto alla sicurezza: età media quarant’anni, altezza massima m 1,55 (che se qualcuno si mette a sfasciare pezzi di design voglio vedere come lo fermano), vita mondana anche meno dell’architetto che almeno a qualche mostra ci andrà;
– addetto al bookshop.
Apriamo una parentesi sugli addetti al bookshop. La media è decisamente apprezzabile. Alti, belli, alla moda, curati, raffinati, quando ne è sceso uno l’altra settimana ancora un po’ non capivo cosa mi chiedeva, ero ancora persa nella visione di questo Apollo che elegantemente veleggiava sugli scalini.
Ecco, solo che sono tantotanto ma tanto curati raffinati sensibili carini… forse un pochino effemminati…

Insomma gioie questi puntano gli stessi architetti che puntate voi. E anche fossi un uomo, non ci sarebbe storia.

Rassegnatevi e mettetevi il golfino che qua ci fa un freddo boia e io ne ho le scatole piene di sentir starnutire e tossire a maggio :oP 

bien

… avevo solo bisogno di metabolizzare la cosa :o)

Grazie dei commenti al post precedente, seguirò sicuramente il consiglio di Iorek (mazza ferrata esclusa)…!

Nel
frattempo ho realizzato che da settembre, dopo due anni esatti, avrò un
lavoro dal quale uscirò alle 6 (e che non posso proprio materialmente
portarmi a casa…), non lavorerò la sera, non lavorerò la notte, non
lavorerò i weekend… fatico a crederci.

YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEAH! 

non voglio crescere più

(T. Waits, K. Brennan, E. Ruggeri)

E così oggi ho confermato.
Per cui dal 6 giugno alla prossima primavera sono in biblioteca
dell’UC, non so ancora se in emeroteca (sperem) o al bibliopoint
(evvabbè, potrebbe essere divertente…), sostituzione maternità, mi
pagano 4 volte tanto, prospettive di assunzione ottime (e quando mi
ricapita…). E fino alla fine di luglio faccio tutte le chiusure e un
sabato su due in T. che non avevo cuore di lasciarli nella m. nel
periodo più critico e poi così non lascio il lavoro a metà che è una
cosa che odio ma posso finire di impostare il tutto.

Yeeeeeeee. Yeee. Ye.

Non sembro entusiasta? Boh. Mi aspettavo una sensazione di appagamento, se non di gioia.

Nada. Mi sento soffocare. Anzi, la sensazione di panico sembra montare in piena. Lo
so che è un’occasione d’oro e che ho quasi trentun anni e che non posso
andare avanti a fare collaborazioni per sempre e qui poi sono a posto,
ma tutto questo invece di farmi fare salti di gioia gaudio e tripudio
mi terrorizza. Come se chiudessi altre ennemila porte di cose che
potrei fare e vedere e conoscere.

Ma non è neanche questo. E’ che
mi sembra di aver tirato le fila, e che ora la mia vita entrerà in un
binario definito, e in fondo perché non posso essere come tutti ed
essere contenta e appagata di quello che vogliono tutti gli altri, un
lavoro semi-sicuro (ché tanto sicuro non esiste più), una famiglia
senza grossi problemi, una relazione felice, una personalità con cui
convivo più o meno bene, un sacco di amici con cui confidarmi e
divertirmi, parecchi interessi… cosa voglio di più? (non Anna,
grazie).

Non lo so. Ed è questo che mi spaventa.

Voglio scappare, tirarmi le coperte sulla testa e svegliarmi l’anno prossimo. Miliardaria e nullafacente, se possibile.

No eh?