Grazie panz (o meglio S. 😛 ) di questa foto di cui non ci siamo proprio accorti, e della didascalia.
mano nella mano verso settembre…
P.S. la carrozzina non è nostra… 😛
Grazie panz (o meglio S. 😛 ) di questa foto di cui non ci siamo proprio accorti, e della didascalia.
mano nella mano verso settembre…
P.S. la carrozzina non è nostra… 😛
… colpa della pubblicità…
When I’m feeling blue, all I have to do
Is take a look at you, then I’m not so blue
When you’re close to me, I can feel your heartbeat
I can hear you breathing near my ear
Wouldn’t you agree, baby you and me got a groovy kind of love
Anytime you want to you can turn me onto
Anything you want to, anytime at all
When I kiss your lips, ooh I start to shiver
Can’t control the quivering inside
Wouldn’t you agree, baby you and me got a groovy kind of love, oh
When I’m feeling blue, all I have to do
Is take a look at you, then I’m not so blue
When I’m in your arms, nothing seems to matter
My whole world could shatter, I don’t care
Wouldn’t you agree, baby you and me got a groovy kind of love
We got a groovy kind of love
We got a groovy kind of love, oh
We got a groovy kind of love
(A groovy kind of love, Phil Collins)
EDIT: non mi ero mai accorta di quanto il testo fosse stucchevole… la musica è così carina…
E diciamolo pure che i nostri anniversari sono un po’ sfigati. L’anno scorso non ho neanche postato, non volevo infierire sulle sfortune dei nostri amici sciatori rimasti bloccati in Francia 😛
Quest’anno l’abbiamo festeggiato il giorno dopo per motivi contingenti.
L’ultimo anniversario da non sposati.
Nell’ultimo anno ho imparato che una delle cose più importanti per una coppia è parlare (l’uovo di Colombo). Non tanto però nel senso di sviscerare i problemi, quanto proprio di chiacchierare.
Ma anche, certo, di affrontare le cose: soprattutto come affrontarle. Come ci si pone come coppia davanti ai problemi, anche quelli tra noi. Non uno contro l’altro, ma insieme.
Ho provato un po’ di volte a spiegare questa sensazione che mi dà Fede e per cui abbiamo superato un paio di crisi: non è tanto che mi capisce (non sempre). Non è solo che sa dove voglio andare a parare quando mi incarto. E’ anche questo, è anche il fatto che Fede reagisce sempre nel modo esatto che ci vuole, facendomi ridere quando seriamente dico una cosa che non ho riconosciuto come citazione di Harry ti presento Sally e mi ha beccato subito, o nel momento più di crisi quando mi dice che forse è ora di ridipingere le pareti e io e lui sappiamo cosa vuol dire e da dove viene. Ma questi sono esempi.
L’altro giorno ho finalmente trovato la parola perfetta per definire questa sensazione, di cui non credo oltretutto che sia consapevole.
Fede mi intuisce. E nessun altro sa farlo come lui. Ed è il motivo per cui il prossimo sarà il primo di moltissimi anniversari da sposati.
E intanto che siam qua a fare lo straordinario sostituendo altra gente girandoci i pollici col pensiero al maledetto arretrato da smaltire, approfittiamone per aggiornare il povero blog e fare il punto della situazione, in ordine di importanza (che poi io devo tenere informate tre testimoni donne, e un uomo – quelle di Fede se la vede lui 😛 – due sorelle, una madre, due wedding consultant, un numero imprecisato di amiche cugine figlie di amici colleghe excolleghe ecc.ecc. Almeno vado di copincolla).
– Rito interreligioso. Non riusciamo a trovare da nessuna parte come si fa, ma siamo ottimisti. In ogni caso, quello che abbiamo appurato è: significato intenso (per noi, ovviamente) e tempi brevi (per tutti). Nel frattempo abbiamo deciso più di metà delle letture (prima, salmo, seconda e un’opzione sul Vangelo).
– Quattro testimoni a testa: i miei decisi, estremamente significativi per me – e per noi. Dal punto di vista religioso, si contano – se ho capito bene – tutte le sfumature possibili credente praticante/non praticante/non credente. Per colmare le statistiche, tre donne e un uomo, tre bookcorsari e una no, tre milanesi (di cui due semi) e uno no.
– Dove e quando. Udite udite! Se sabato 22 settembre alle 16.30 non avete nulla da fare, passate da Sant’Ambrogio che sarò lì. Sarò quella in bianco.
– Per il dopo, aspettiamo una serie di indicazioni da un posto che ci piace molto, l’unica pecca è che non ha spazio all’aperto ma è in Milano, a due passi dalla metro, ci staremmo tutti (vedi oltre) e ha questa magnifica sala liberty stile Chicago anni ’30 che Fede mo’ vuole a tutti i costi vestirsi da Al Capone con gessato sigaro e tutto (il borsalino glielo regalerò io…). E soprattutto si mangia moooolto bene.
– Gli invitati… ah-ehm. Superano (al momento) i 200. Di persone cui teniamo. Sfronderemo e dovremo rinunciare a un po’ di gente cui ci farebbe piacere, più che altro perché se no manco li vediamo tutti – ecco no, alcuni li abbiamo proprio già esclusi al primo giro 😛 Criteri da adottare: se uno/a non va bene a uno di noi due e all’altro sì, via. In questo Fede mi aiuta un sacco 😀 Poi, se uno/a non si è fatto vivo sua sponte almeno due volte nell’ultimo anno (insomma, diciamo almeno Natale e compleanno!), pour moi idem come sopra.
– Bomboniere decise, attendiamo informazioni.
– Viaggio: mah. Boh. Pare piova ovunque. Uff.
– Fiori vestito scarpe carabattole varie… vedremo.
Non siamo tanto indietro! Sempre se mia madre non la smette con la storia di fare il megacorredo. Aiuto.
Lunedì abbiamo iniziato il corso di lisssio. Che poi abbiamo scoperto ci son dentro pure i caraibici e i latinoamericani ma vabbè.
Appunti:
– Merengue: uno due tre quattro cinque sei sette otto. Passettini. Sculettando.
– Valzer lento che si chiamava inglese ma ai tedeschi non piaceva quindi ora si dice lento: fai un quadrato coi piedi.
– Cha-cha-cha: lento lento veloce veloce veloce. Perfetto per tenere il tempo Juve-Juve-vaffanculo 😛
– Tango: Lento lento veloce veloce-lento lento veloce veloce-lento ecc. Bellerrimo.
E ce la caviamo alla grande.
Stai per addormentarti e la spallina della camicia da notte ti graffia. Dici: ‘Ahi!’
Il tuo fidanzato ti chiede che c’è.
Gli rispondi che qualcosa ti ha graffiato.
Lui con tono serissimo dice: ‘Sarà stato il mio topolino Giorgio’.
…
La conversazione è proseguita con: perché hai un topolino? (è arrivato qui); perché si chiama Giorgio? (l’han chiamato così i suoi genitori); dove sta? (sotto il tavolino); perché il topolino sta sotto il tavolino? (perché gli piace); e perché mai dovrebbe graffiarmi??? (perché ha le unghiette, mica fa apposta). Il tutto inframmezzato da risate a crepapelle e singulti di riso puro.
Quando vivremo assieme non dormirò più (e già dovevo saperlo, dai tempi della barzelletta dell’alce e dell’istrice).
E’ l’ultimo Natale che passo in famiglia. Nella vecchia famiglia intendo.
L’anno prossimo lo passerò con un uomo che:
° mi ruba metà dei regali di Natale (tutti i miei amici o quasi ci han fatto il regalo di coppia… ieri me ne sono uscita con M. con: ‘La prossima volta lo dico dopo Natale!’ M.: ‘Lo risposi?’ ops. 😀 )
° mi dice cose tipo:
– ci vediamo dopo.
– mi passi a prendere?
– ti prendo e ti porto via…
– ah ok (sorrido)
– ma poi ti posso tenere o ti devo restituire?
– per ora sì, ma da settembre no…
– sembra una minaccia.
– …
però:
° fa la battaglia di cuscini da solo (sembra facile!)
° quando stavo andando a prendere due copie del fumetto BC mi ha detto che non serve più avere una copia per uno.
° mi fa ridere un sacco (provate a guardare uno che fa la battaglia di cuscini da solo).
° ha una piega del collo dove il mio naso sta alla perfezione (non dico che lo sposo solo per quello ma quasi*).
Buoni Natali col naso a tutti
* avviso alle single – evitate di andare a piazzare il naso nel collo degli aitanti ragazzi che conoscete: potrebbe essere controproducente.
Solo a me può capitare che il mio fidanzato in vena di stupidera mi impesti i commenti del post precedente con richiami anonimi alla canzone del cammello e dromedario, e la sera il concerto di Magoni e Spinetti a tema musica sacra si chiuda proprio con quella (sì i due deficienti che ridevano come pazzi in decima fila eravamo noi).
Per cui al matrimonio avremo, su 5 canzoni, una che non sapevamo essere dedicata all’eroina e non alla donna amata, e una che parla di animali più o meno gobbuti.
A proposito, bel concerto, ma col repertorio che hanno qualche canzone in più a tema la potevano trovare, invece di altre che non c’entravano nulla… per essere proprio critici, poi, le canzoni natalizie loro così originali le han fatte in maniera proprio pedissequa, con effetto un po’ freddino. Detto questo, lei con quella voce può cantare qualsiasi cosa e io ringrazio e basta.
Nel corso di un romantico (e studioso) weekend con nevicata incorporata, abbiamo compiuto questi importanti passi:
– acquisto dei portatovaglioli.
– scelta quasi completa delle canzoni che balleremo: Che coss’è l’amor e Una giornata senza pretese di Capossela, Amandoti dei CCCP cantata dalla Nannini, I dubbi dell’amore cantata dalla Mannoia, e una che dobbiamo ancora decidere tra quelle interpretate da Petra Magoni.
Si sta mica con le mani in mano qui, eh!
E’ una giornata
senza pretese
non ci succede una volta al mese
stiamo qua
abbracciati
ad aspettare la sera….
Punto primo: si prega di non vestirsi di nero che capisco che metà della popolazione femminile sia immersa in profondo cordoglio ma non c’è bisogno di mettersi in gramaglie;
Punto secondo: l’applauso in chiesa si può evitare, grazie.
Detto questo, ecco la situazione attuale.
Cose decise:
– i nostri figli faranno nuoto da subito;
– il tema dei tavoli (che non è detto che ci siano dei tavoli ma non è importante).
Cose in fase di decisione:
– la separazione dei bagni (non dei beni: dei bagni).
Riassumendo: la nuvoletta, che, bisogna dirlo, è parecchio resistente e galleggia allegramente anche con qualche colpettino – se barcolla non molla* – deve aver distrutto il mio spirito organizzativo (temo temporaneamente) e ci ha reso molto romanticosi. Astenersi prossimamente diabetici e cinici.
* Attenziò
Concentraziò
Ritmo e
Vitalità
Devo dare di gas
voglio energia
metto carbone e follia
se mi rilasso, collasso
mi manca l’aria e l’allegria perciò…
Attenziò…
Odio il pigiama e vedo rosso
se la terra mi chiama non posso
restare chiuso fra quattro mura
ho premura di vivere perciò…
Attenziò…
Sto fermo un giro non passo dal via
piuttosto non gioco e vado via
fuori dal vaso fuori di testa
ho sempre un piede sul motore
Attenziò…
(bandabardò)
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