Archivio della categoria: dal ponte

conversazione 3

Per farmi dispetto (vedi conversazione 2) Fede spegne la luce mentre leggo il bugiardino della nuova medicina contro l’emicrania.
– Ma sei antipatico!
– Dormiamo.
– Senti, guardami nel buio.
– Sei bellissima.

Ho riso così tanto che ho ancora le fitte allo stomaco.

10 febbraio 2004

Cremona, domenica, mattina, intorno all’alba (le 9 circa).

Io: – mmmmmmmmmmmmmh…
F.: – sei sveglia?
Io: – da ore…

(passa un po’ di tempo)

Io: – mmmmmmmmmmmmmh…
F.: – buon anniversario!
Io: – oooooooooooooooooooooooooh ti sei ricordato il nostro vecchio anniversario…
F.: – sì e me lo sono ricordato pure prima di te!
Io: – beh ma io stavo dormendo!
F.: – non è vero! Hai detto che eri sveglia da ore!
Io: – …

Potrei dirgli che ‘sveglia’ e ‘lucida’ sono due cose diverse, ma ammettiamolo: mi ha battuto.

postilla a conversazione 2

Mi è stato fatto notare dall’altro soggetto che mi son dimenticata alcuni dettagli:
1) il soggetto voleva che mi vestissi da pecora e saltellassi per la stanza mostrandogli cosa intendevo;
2) dovevo dirglie sattamente quante pecore erano in modo da sapere quando il tutto sarebbe finito (almeno suppongo fosse questa la motivazione).

Così almeno non sembro solo io una cagacazzi 😛

conversazione 2

Ultimamente io spengo la luce prima di Fede (che fa tardi a guardarsi IT crowd o standard nerds o quel che è che per me è troppo difficile).
Ieri no ma cmq non riusciva a dormire.
Io: Conta le pecorelle.
Fede: ???
Io: una pecorella salta lo steccato… due pecorelle saltano lo steccato*… tre pecorelle –
Fede: non c’è il prato verde brillante.

Fede: un elefante – si dondolava – appeso
Io: sopra.
Fede: il filo – di una ragnatela – e trovando- la cosa interessante – andò
Io: mandò.
Fede: a chiamare un altro elefante – Due elefanti – si dondolavano – appesi
Io: sopra
Fede: Lucia dormi.
Io: grazie.

 

* lo so che non funziona così ma avevo sonno.

conversazione 1

Scontro di nasi nel sonno.
Io: Fede…
Fede: Mmm?
Io: Il nome del nostro primo figlio è inevitabile.
Fede: Mmm???
Io: Lo chiameremo Pinocchio.
Fede: …dormi tesoro.

La sposa era bellissima

Modestamente parlando.
Io mi sentivo così, e l’ho visto negli occhi di Fede, e questo è l’importante.
E’ andato tutto bene, sono arrivata quasi prima dello sposo (ore 16.02), non ho capito nulla da quando ho messo il vestito a circa la prima lettura, è caduto il bouquet dall’inginocchiatoio, la fede dal cuscinetto (con il bimbo che diceva ‘non sono stato io!’), ho riso molto, ci siamo divertiti e mi sembra che si siano divertiti tutti, al punto che alla cena ci hanno pure filato poco, ed era quello che volevamo.
Unica nota dolente, il parroco che si è dimenticato che era un rito misto, e ha fatto una predica che volevo morire.
Ma pazienza.
A breve foto e scene da un matrimonio.

Sono molto felice.

22 settembre 2007

Amore, tienimi per mano. Non sarà sempre facile, e io ho un po’ paura, ma se mi tieni per mano e mi guardi negli occhi andrà tutto bene.

Io oggi lo farò, e saprò che andrà tutto bene. Da oggi, per sempre.

Ti amo.

lo devo dire

Il vestito è bello, bello, bellissimo.
Lo so che non è la cosa più importante. Lo so.

Ma è proprio tanto bello.

matrimonio Rottenmeier 5/chi c’è c’è (magari)

ovvero di inviti, partecipazioni & overbooking.

Premessa uno: non sarà mai e poi mai possibile fare contenti tutti.
Premessa due: pare sia il principale motivo di litigio tra fidanzati.
Conclusione uno: è vero.
Conclusione due: principale no, ma il rischio si corre.

Ma andiamo con ordine.
Durante le vacanze di Natale ci mettiamo allegramente a buttare giù una lista e intanto cominciamo a sentire qualche posto.
Alla fine di aprile (più o meno) la lista ha raggiunto le 230 persone, abbiamo sentito risposte tipo:
– sì oggi è il 6 gennaio ma il 22 settembre abbiamo già un’opzione ma non ce l’hanno ancora confermata quindi se mettete voi l’opzione e confermate entro il 15 (gennaio) vi diamo il posto.
– parlate di settembre 2010?
– se un posto non è prenotato per un anno e mezzo/due c’è un motivo.
– sì siamo ancora chiusi, apriremo a maggio, ma il 22 settembre siamo già prenotati.
e posto quindi ne abbiamo trovato solo:
– uno a un’ora da Milano (favoloso ma all’aperto in mezzo ai campi, loro stessi ci dicono che non se la sentono perché il 22 settembre sarebbe troppo freddo e umido)
– uno a un’ora da Milano meno bello ma si mangia benissimo.
Il problema è che sono lontani e molti dei nostri amici e parenti vengono da fuori.
Io e Fede ci guardiamo negli occhi. La chiesa è saltata, ci sposiamo nella mia parrocchia. Quindi cambiamo radicalmente impostazione, chiediamo il permesso al parroco e organizziamo un aperitivo (sulle partecipazioni divenuto cocktail grazie al nostro preziosissimo arbiter elegantiarum che ha detto che l’ape fa proprio troppo milanese) fuori dalla chiesa, così riusciamo anche a salutare tutti con calma e gestito dagli scout di mia sorella che così fanno pure autofinanziamento, e decidiamo di tagliare pesantemente sugli invitati alla cena, potendo così organizzarla in un posto in Milano sopra una fermata di metropolitana dove non solo si mangia benissimo e c’è un pergolato favoloso (incrociamo le dita) ma sono gli unici che ci han detto prezzo con IVA e si son comportati più che gentilmente e onestamente in tutta l’organizzazione (eggià, perché non solo per qualsiasi cosa relativa a un matrimonio pare che l’IVA sia un optional, ma ti trattano pure come se ti facessero un favore già solo per averti parlato).
Per cui, tutti quelli di cui non ci fregava nulla ma dovevamo invitare (amici dei genitori, parenti lontani, colleghi vari ecc.) -> cocktail, il problema ovviamente è per chi VOLEVAMO invitare alla cena: un criterio si impone.
Mumble. Eliminati ancora un po’ di parenti, si presenta lo spinoso problema amici. Ognuno sfronda i suoi personali. Rimangono i bcers. Alla fine abbiamo risolto con: invitiamo alla cena solo quelli con cui abbiamo entrambi dei rapporti, con un’unica eccezione per parte (che non verrà svelata neanche sotto tortura), tutti gli altri cmq almeno il brindisi insieme lo si fa.

A questo punto, superato il primo scoglio con qualche dispiacere per ciascuno di noi ma senza litigare (troppo), scopriamo che esistono almeno due diverse concezioni delle partecipazioni (esclusi i casi di cui sopra ovviamente).
A casa mia funziona che si manda a tutti. Dalla maestra delle elementari che incroci per strada ogni tanto al più lontano parente remoto, perché è una comunicazione: ti rendo partecipe di questa informazione (una volta si metteva sui giornali :/).
Altrove funziona che partecipazione = mi fai il regalo. Il che è imbarazzante perché non è nostra intenzione.
Ok ammetto che qui ho ceduto ai miei che insistevano e abbiamo fatto come usa da me (dopo aver controllato sul galateo).
Unica litigata: una partecipazione che ho insistito per mandare e Fede non voleva. Ma se tutti dev’essere, tutti sia. Anche se, alla fine, aveva ragione lui.