Di recente qualcuno mi ha detto che se sto male io sparisco. Tempo addietro P. mi disse che non sono capace di chiedere aiuto o di dire che ho bisogno.
Non so se sia vero, io non lo penso. E’ vero però che sparisco. Ho bisogno, forse, del tempo per riflettere e arrivare a delle conclusioni che siano solo mie. O forse mi sono accorta che se non parli (più) di una cosa per gli altri non esiste e mi illudo di credere che se non ne parlo allora non esiste neanche per me.
Non lo so. Sono stanca.
Naturalmente questo non c’entra nulla col mio compleanno ovviamente… no, infatti non c’entra nulla.
Appropriati gli auguri del Centro Pastorale:
"E passa il tempo.
Il tempo suona vigilanza e lavoro: non sono dodici le ore del giorno?
Perciò riprendiamo, mio caro,
il lavoro fino a sera,
dopo ci riposeremo nel seno del Padre;
riprendiamo il nostro apostolato modesto,
traffichiamo per i fratelli
le nostre angosce,
moltiplichiamo i talenti,
Non passi giorno
senza che un amico vicino o lontano
abbia da noi una parola
di perseveranza o d’invito".
(da una lettera di Giovanni Battista Montini – poi Paolo VI – ad un amico, 7 dicembre 1919)
ti capisco: anche io tendo a non parlare subito delle cose quando sto male perché così mi sembra che non ci siano e le posso affrontare con i tempi e i modi miei prima dell’utile e proficuo confronto con gli altri. Ma a volte tutto questo viene scambiata per freddezza e ci sto davvero male, perché invece non è così…
Io credo che sia giusto trovare una propria dimensione, nel casino e nel dolore, per affrontarlo nella maniera piu’ nostra possibile, e non è detto che per tutti sia uguale…
e poi quando ci sei, ci sei così tanto che non credo ti si possa chiedere di più…
ti abbraccio