(attenzione: questo post parla di genitorialità)
La scorsa settimana io e Fede siamo andati al cinema dopo secoli, a vedere ‘La mafia uccide solo d’estate’ (consigliatissimo).
Oggi a scuola il menu, in ricordo di Capaci (che è avvenuta il 23 ma non ci formalizziamo), prevede prodotti di Libera Terra, e dopo consultazione con le maestre io e Fede abbiamo deciso che Giorgio è abbastanza grande per almeno un accenno. Questa la conversazione.
– Giorgio, oggi a scuola mangerete un menu speciale. Devi sapere che tanti anni fa in Sicilia c’era un eroe che combatteva dei cattivi per mandarli in prigione. E a un certo punto loro l’hanno ucciso.
– quindi ha perso?
– no, perché così tante persone che non lo sapevano hanno capito che i cattivi erano cattivi, e si sono messi a combattere anche loro.
– e hanno vinto?
– … non ancora, ma hanno tolto ai mafiosi – così si chiamano i cattivi – tantissimi terreni e oggi voi mangerete le cose che sono state coltivate su questi terreni.
– ma i cattivi sono solo in Sicilia?
– no, anche fuori.
– anche da noi?
– sì, anche da noi.
– anche in Inghilterra?
– sì, anche in Inghilterra.
– ah. Ma si possono vincere?
– certo tesoro, e per farlo dobbiamo ricordarci di questi eroi che li hanno combattuti.
– e come si chiamava questo eroe?
– Giovanni Falcone, e poi c’era anche un altro eroe suo amico, Paolo Borsellino.
– va bene.
Giorgio era molto colpito perché avevo gli occhi lucidi, mentre lo raccontavo. E non solo perché mi commuove sempre, pensarci, a tutto quel coraggio e forza, ma perché sono consapevole che questo è stato un momento importante, come genitore. Il passaggio da lavati i denti – non mettere le dita nel naso – non si parla con la bocca piena a un piano educativo diverso, difficile e complesso che costituisce una responsabilità immane, l’inizio di un cammino con i miei figli che ritengo fondamentale per le persone che saranno da adulti e su cui mi sento molto, molto impreparata.
Mi preparerò.
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