Archivio mensile:maggio 2011

Milan l’è on gran Milan

Cara la mia città, che amo alla follia spesso contro ogni logica, fammi un bel regalo per il mio compleanno. Confermami quello che hai dimostrato 15 giorni fa, che sei una città che non si fa comprare, non si fa ingannare, non crede alle bugie, non perdona i colpi bassi, guarda sì al fare e a chi si dà da fare, ma sa valutare 5 anni di operato. Confermami che la maggior parte di te non guarda al proprio orto ma a quello di tutti, spera ancora che le cose possono cambiare, mantenendo il proprio cinismo che non perdona chi la prende in giro, e crede davvero di essere una città internazionale ma con il cuore in mano.

E, da domani, anche un sorriso in faccia.

in attesa…

…dei risultati di queste elezioni cittadine che mi hanno preso come non pensavo mi potesse ancora succedere (e questo è merito di Pisapia), segnalo che ci dev’essere un bug nell’ottimo sito voisietequi (in breve: 20 quesiti ai candidati sindaco sulle loro stesse proposte, rispondi agli stessi quesiti e vedi a chi sei più vicino).

Nella mia famiglia, il/la famigliare (notare la scelta di termine neutro) di centro destra è risultato/a essere vicino al candidato del partito comunista dei lavoratori, il/la famigliare di centro sinistra vicino al candidato di forza nuova, e l’apolitico/a decisamente sopra il candidato di forza nuova (per dire il livello di apoliticità, ha chiesto cosa fosse – prontamente linkato articolo in cui si diceva che il candidato sindaco a Milano era stato indagato per spranghe & co.).

L’unica speranza nel mio microcosmo politico è che il voto disgiunto abbia aiutato Pisapia (ieri sono arrivata a supplicare. Piuttosto, se proprio dovete, almeno che sia Palmeri).

questo weekend

Battiamo la destra divertendoci, oppure cambiamo mestiere.
(Bill Clinton)

 

Che, in effetti, divertirsi si è divertito. Ma la battuta è notevole!

memento per il futuro

"L’educazione dei figli è impresa per adulti disposti ad una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci marito e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove l’affetto necessario.
Il bene dei vostri figli sarà quello che sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna.
Non pretendete dunque di disegnare il loro futuro: siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani di slancio, anche quando sembrerà che si dimentichino di voi; non incoraggiate ingenue fantasie di grandezza, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande non siate voi la zavorra che impedisce di volare.
Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che bisogna decidere e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è più insopportabile una vita vissuta per niente.
Più dei vostri consigli li aiuterà la stima che hanno di voi e la stima che voi avete per loro; più di mille raccomandazioni soffocanti, saranno aiutati dai gesti che videro in casa: gli affetti semplici, certi ed espressi con pudore, la stima vicendevole, il senso della misura, il dominio delle passioni, il gusto per le cose belle e l’arte, la forza anche di sorridere.
E tutti i discorsi sulla carità non mi insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un vagabondo affamato, e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di essere uomo di quando mio padre si fece avanti a prendere le difese di un uomo ingiustamente accusato. I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano trovarsi bene che ti mette a tuo agio e ti incoraggia anche ad uscire di casa, perché ti mette dentro la fiducia di Dio e di vivere bene."

(Sant’Ambrogio, IV sec. d. C., tratto da: "Sette dialoghi con Ambrogio, Vescovo di Milano")