+1

Un anno fa ero in stato confusionale, non capivo granché.

Però, ecco, ero certa che quel famoso colpo di fulmine che fiumi di letteratura dicono ti colpisca non appena posi gli occhi su tuo figlio a me non era capitato. Vero è che io ci metto un po’, per innamorarmi di Fede un anno circa, e poi in una nota scritta in piccolo in un libro ho letto che mica a tutte le donne succede così, quindi avevo fatto finta di niente e con nonchalance avevo cominciato a conoscere mio figlio. Mio figlio. Solo per abituarmi a queste due parole ci ho messo un po’.

Prima è arrivato l’istinto di protezione. Anche di possesso, non neghiamolo (questa è una di quelle verità che fa brutto ammettere, sempre in una visione idilliaca della madre santificata e del salvifico istinto materno, in stile catto-letterario), e per dirla tutta pure di rivalsa: tutta ‘sta fatica, sarò in credito di qualcosa o no?

No. La risposta è no. L’ho capito dopo il primo di molti sorrisi, carezze, spaventi, coccole.
Quando per la prima volta mi ha abbracciato, mettendomi il braccino intorno al collo e poggiandomi la testa sulla spalla, ho capito che ero persa. E che nulla che posso fare ricambierà ciò che ho.

(la letteratura ti frega sempre, questa è la verità)
 

2 opinioni su “+1

  1. fede

    ero certa che quel famoso colpo di fulmine […] a me non era capitato.

     

    Sbagliavi. Lo vidi nel momento in cui ti diedero in braccio quel cosino bluastro e grinzoso che ti era capitato il colpo di fulmine, anche se forse non te ne rendevi ancora conto.

    Replica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *