Diciamolo subito: un po’ bisogna crederci.
Aggiungiamo anche che la nostra filosofia riguardo a un consumo equosolidale e rispettoso dell’ambiente è tendenzialmente improntato al buonsenso: si fa tutto quel che si può senza dannarsi che oltretutto rischia di essere controproducente, ma ricordandosi che anche nel nostro piccolo fare qualcosa è più che niente e ogni piccola cosa sommata alle altre può fare la differenza (quindi non vado più a comprare il detersivo a consumo a 3 euro al litro al Natura sì sotto casa che solo a entrarci comunque devi fare un mutuo – d’altra parte fatto in casa sembra che non lavi ma per fortuna ora vendono il detersivo a consumo pure al simply-sma dietro casa a 0,75 euro al litro e anche con questa ce l’abbiamo fatta).
Detto questo, partiamo dall’inizio, e cioè dal fatto che diverse persone che conosciamo (almeno 3 famiglie) usavano i panolini lavabili e ci hanno convinto che valeva la pena provare.
I vantaggi prospettati erano riassumibili in: salvaguardia dell’ambiente; risparmio; minore aggressività alla pelle del bambino.
Le filosofie erano diverse, noi comunque abbiamo deciso di provare anche perché tutti ci han detto che non era poi così tanto sbattimento in più.
Contrariamente a quasi tutti abbiamo deciso di cominciare da subito con quelli da neonati, dato che con Fede in ferie sarebbe stato più facile prenderci la mano e il kit non costava così tanto (rispetto a un uso inevitabilmente limitato nel tempo) da dissuaderci, quindi dietro preciso consiglio abbiamo acquistato questo kit di prefold composti da mutandine impermeabili, inserto in cotone non sbiancato (che mi frega che lo sia?) e fogli raccogli pupù. Abbiamo poi aggiunto – comprando in farmacia – due paia di mutandine impermeabili della popolini (decisamente inferiori, pessima chiusura) e successivamente acquistato i fogli raccoglipupù della popolini (decisamente superiori quelli in scatola pretagliati al rotolo da strappare).
Diciamocelo: sono questi ultimi che fanno la differenza.
Il risparmio è indubbio, la salvaguardia dell’ambiente pure, e il culetto di Giorgio non si è mai arrossato, quindi questo era tutto vero; sul poco sbattimento mica tanto. In particolare, il problema più grosso con questo modello è che devi preparare il pannolino assemblando i pezzi, e per farlo devi avere un piano d’appoggio ulteriore (fattore che già crea alcune difficoltà se sei in giro, che magari manco trovi dove appoggiare il bambino, figurati il pannolino), magari mentre il bambino scalcia sul fasciatoio, che non è il massimo (in definitiva, ma in linea con la nostra filosofia di cui sopra, spesso se andavamo in giro ci portavamo gli usa e getta e ciao). Se in più comunque ogni volta devi sciacquare via tutta la cacca ti passa la voglia. Il foglietto in questo è d’aiuto: tu lo prendi con tutto il contenuto, lo butti nel water (è cotone biodegradabile) e sciacqui solo le fuoriuscite, se ci sono. Poi ammetto che io non sono una molto schizzinosa quindi altre persone potrebbero avere una soglia dello schifo più bassa, ma in definitiva tra prendere l’usa e getta e buttarlo nella spazzatura e prendere il lavabile e sbatterlo in lavatrice non vedo gran differenza.
Per ovviare alla scomodità dell’assemblaggio siamo ora passati per la taglia successiva (per questo modello anzi unica) al tutto in uno e siamo nella fase in cui usiamo ancora un po’ quelli vecchi e un po’ quelli nuovi: ma o il nostro bambino è un idrante cammuffato o ci dev’essere qualcosa che non va dato che nessuno tiene più bene, anzi molto poco. Sono in dubbio se aggiungere un kit modello vecchio taglia superiore. E’ che alla fine sono 4 taglie…
Più avanti aggiornamenti… se non ci annega.
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