Archivi giornalieri: 18 febbraio 2009

l’uomo del giorno per me è Chris Dodd (chi?)

Non che io non abbia capito i rischi della cosa e le conseguenze controproducenti, ma eccheccazzo, quando ce vo’ ce v’!

Dalla newsletter del sole24ore:

Wall Street sotto tiro. Norma inserita in extremis dal Congresso nonostante l’opposizione di Obama
Negli Usa stangata sui bonus

Marco Valsania
NEW YORK
La sorpresa di San Valentino, nel piano di rilancio dell’economia da 787 miliardi di dollari approvato dal Congresso, è nascosta tra spese per autostrade e sgravi fiscali per le famiglie. Un piccolo emendamento sfuggito ai più e inserito all’ultimo minuto da Chris Dodd, 64enne senatore democratico del Connecticut e presidente della Commissione bancaria. Ma per le banche è stato un regalo tutt’altro che gradito: d’ora in poi, recita, un’ampia fascia di top executive delle società che ricevono aiuti pubblici non potrà ottenere bonus in contanti, ma solo in azioni da incassare dopo il saldo di ogni debito con il governo. Simili premi non potranno comunque superare un terzo dei loro compensi annuali. E il provvedimento avrà valore retroattivo per le oltre 350 società, da gruppi bancari ad assicurazioni e case automobilistiche, già soccorse dallo scorso ottobre.
L’emendamento, che può colpire i cinque principali dirigenti e i venti executive più pagati, è l’ultima misura della rabbia politica e popolare suscitata dalle super-paghe dei re di Wall Street, oggi umiliati per le loro débâcle nel corso di audizioni parlamentari invece che celebrati sui mercati per le loro prodezze.
Il provvedimento è anche uno smacco per Obama: la Casa Bianca ha lavorato senza successo per cancellarlo, anche se il Presidente, si è appreso, firmerà martedì a Denver il piano di stimoli. Il timore è che il Congresso si sia spinto troppo in là, che scoraggi le istituzioni finanziarie dal ricorrere a fondi federali anche quando ne hanno bisogno e spinga chi ha già ottenuto aiuti a restituirli troppo in fretta. Una tendenza già affiorata di recente, con una ventina di gruppi che ha rinunciato a capitali pubblici nonostante ne avesse diritto pur di evitare "ingerenze" federali. Questa fuga minaccerebbe di indebolire un pilastro tanto cruciale quanto il pacchetto economico per spingere gli Stati Uniti fuori dalla crisi: il ministro del Tesoro Tim Geithner ha appena annunciato una nuova strategia volta a mobilitare 2.500 miliardi in fondi pubblici e privati per risanare l’alta finanza, tra cui nuove iniezioni di capitale nelle banche.
Geithner, nella strategia bancaria di cui ancora mancano molti dettagli, si è limitato a prevedere tetti di 500mila dollari ai compensi dei top executive di società che ricevono «assistenza straordinaria». Il Congresso ha invece ora preso di mira incentivi e bonus, che costituiscono gran parte dei compensi dei banchieri. I limiti colpiranno in pieno i gruppi che hanno ottenuto almeno 500 milioni. Non appena saputo del provvedimento Geithner e Larry Summers, il consigliere economico di Obama, si sono affrettati a chiamare Dodd per convincerlo a tornare sui suoi passi. Non c’è stato nulla da fare: «Le decisioni di alcuni dirigenti di Wall Street di arricchirsi alle spese dei contribuenti hanno eroso la fiducia del pubblico negli sforzi per restituire stabilità all’economia. Le nuove regole aiuteranno a garantire che i soldi dei contribuenti non servano più a finanziare i ricchi bonus di Wall Street».