Archivio mensile:agosto 2008

vecchiolini allo sbaraglio/2

Dopo aver visto pigramente Trieste e Miramare, ripartiamo alla volta della Slovenia. Prima di passare il confine visitiamo la Grotta Gigante (stupenda) poi ci perdiamo volontariamente nei pressi di Postumia e ci fermiamo a dormire in un vero B&B nella campagna tra il bellissimo castello di Predjama (credo) e Postumia. La mattina dopo, grotte. Se vi capita, lasciate perdere. Costano un botto, ti fanno correre dietro la guida, che non aspetta per spiegare, e in fondo a Gardaland è più divertente (mi dicono).
Proseguiamo verso Lubjana (deliziosa davvero), e poi verso Maribor, vicino alla quale ci fermiamo a dormire prima di passare in Ungheria. Nel frattempo io sono vittima di uno dei miei periodici e plurigiornalieri  attacchi di emicrania, ma si prosegue stoicamente.
Riassunto della Slovenia: paesaggi bellissimi, ideali per chi ama camminare in montagna, benzina sigarette e ristoranti economicissimi, costi per dormire decisamente sproporzionati.

Decidiamo di arrivare a Budapest passando a nord del lago Balaton quindi prendiamo la statale.
Il lago Balaton è molto verde. Pensiamo di fermarci a fare il bagno. Dopo lunghe contorsioni per metterci il costume che intelligentemente non avevamo indossato al mattino, raggiungiamo la spiaggia che pare essere tutta a pagamento tranne un pezzetto oltre un bellissimo e verdissimo prato. Ovviamente, i due italiani in vacanza decidono di attraversare il prato, scavalcano un fossatello e vengono letteralmente assaliti da NUGOLI di insetti agguerritissimi e brutti, anzi diciamo proprio cattivi cattivi.
I due italiani in vacanza scappano e si tengono ben lontani dalla riva del lago per il resto DELLA LORO VITA.

Dopo un tardivo e ristoratore pranzo a Balatonfured con il cameriere più gentile ed onesto che abbiano mai incontrato (e mai più incontreranno), stanchi decidono di saltare le ulteriori tappe e filano diretti a Budapest.

[continua]

vecchiolini allo sbaraglio/1

Non siamo partiti allegri, ma alla fine siamo partiti.

Dopo aver eliminato le varie opzioni (Singapore, Sardegna, Grecia, lastminute poi lastsecond e via andare) ci siamo infine decisi per un bel ‘partiamo all’avventura verso Budapest ma magari neanche ci arriviamo, con tenda al seguito e spirito libero’.

Coerentemente, abbiamo cominciato la vacanza all’avventura-tenda-spiritolibero con due notti al B&B di lusso zona Treviso che ci avevano regalato due delle mie testimoni per il matrimonio. Accoglienza squisita, bevuto benissimo, mangiato divinamente, girellato tra Treviso e ville. Unica pecca: zanzare tigre agguerritissime (ho ancora i gibolli dopo 15 giorni).

Dopo questo spericolato inizio, partiamo e ci dirigiamo pigramente verso Trieste passando per Oderzo, Aquileja e Grado lungo la statale:
– ci lamentiamo tutto il tempo di quanto è brutta la statale (poi abbiamo saputo dell’incidente sulla A4 più o meno quando ci dovevamo passare noi).
– ci becchiamo una grandinata che levati, mentre eravamo nella basilica di Aquileja vengono giù chicchi grandi come il mio pugno: la macchina empatizzando presenta gibolli anche lei.
– arriviamo al campeggio a Trieste seguendo il navigatore (che ormai è di famiglia e viene chiamato Chiara) per una strada talmente stretta ma soprattutto ripida che il motore quasi si fonde tra nubi di fumo.

Poco prima di arrivare al campeggio comincia a piovere. Io son vent’anni che non vado in tenda (abbiamo optato per campeggio in caso di emergenza e/o comunque a Trieste in quanto collegato benissimo con il centro senza dover spostare la macchina). La tenda è di mia sorella che però l’aveva prestata a un’amica che non l’aveva avvisata che a) il palo reggingresso è rotto e b) c’è il numero minimo indispensabile di picchetti. Fede riesce a montarla benché c) si rompa la fettuccia che tende uno dei quattro angoli.

Dormiamo sotto pioggia e vento (Io: Fede ma se vola via la tenda? Fede: Impossibile, ci siamo dentro noi a fare da peso).

La mattina dopo ci svegliamo sotto il sole. Io con un occhio gonfio che non riesco ad aprire. Secondo Fede è sicuramente una puntura di qualcosa, io tendo a concordare. La farmacista in centro a Trieste no, non vede segni di puntura, dice che non vuole rischiare di darmi la cosa sbagliata se per caso è un’infezione e mi manda al pronto soccorso. Passata la mattina al pronto soccorso, la gentilissima oculista mi dice che è una puntura e mi dà una pomata. Mentre esco mi chiama mia mamma.
Mamma: ciao come state?
Io: No bene, è che sto uscendo dal pronto soccorso-
Mamma: Oddio LA TROMBA D’ARIA!
Io: Quale tromba d’aria?
Il mio ribattesimo in tenda è avvenuto sotto il margine di una tromba d’aria che a Grado, pochi chilometri più in là, ha ucciso due campeggiatori.

Tranquillizzata la mamma, ci dirigiamo verso l’ufficio del turismo per avere tutti gli orari in modo da ammortizzare i tempi e recuperare la mattinata. Arriviamo in piazza Unità d’Italia. Ogni lato della piazza sarà lungo 50 metri almeno. Troviamo l’ufficio del turismo. Chiuso. Perché la tromba d’aria ha fatto cadere un pezzo di cornicione proprio lì davanti.
A quel punto ci dirigiamo a incontrare D. e farci raccontare un po’ degli USA: magari ha visto un tornado.

[continua]