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Condivido il testo e la mia parte idealista pensa anche che potrà servire. Se non altro, come sfogo.

 

Ai partiti politici, ai politici italiani, agli organi di informazione, alla cittadinanza tutta

Questa lettera nasce da uno sforzo collettivo di cittadini italiani della Rete, che si sono confrontati in maniera concreta e proficua usando i mezzi offerti dal social network e partendo da un approccio comune e condiviso, al di là dell’appartenenza politica di ciascuno, per agire attivamente nell’attuale contesto politico e socioculturale.

Vogliamo richiamare l’attenzione di chi ci governa, degli organi d’informazione e delle istituzioni verso quelli che dovrebbero essere i principali obiettivi di una politica civile, etica e basata sul bene comune.

  • La tutela dei valori costituzionali del nostro Paese: laicità dello Stato; diritto al lavoro e alla sicurezza sul lavoro; diritto di scelta per la propria salute e tutela della stessa, per tutti; informazione libera, pluralista e basata sulle interazioni.
  • L’adempimento del mandato elettorale per il quale si viene eletti e del quale i cittadini elettori sono costantemente giudici. Tale adempimento dovrebbe rappresentare una condizione minima, senza la quale “fare politica” diventa semplicemente un modo per raggiungere obiettivi personali e di potere.
  • La risoluzione di emergenze sociali, tra cui (ne citiamo solo alcune): impatto ambientale dei rifiuti; sistema della Sanità; aiuti alle famiglie e tutela della maternità, attraverso sussidi e asili nido in numero sufficiente; sistema dell’Istruzione e della scuola e scollamento tra questo e il mondo del lavoro; precarietà diffusa e formalizzazione del salario minimo legale.
  • L’attuazione di riforme politiche non più procrastinabili, quali: l’immediata risoluzione del conflitto d’interessi; una seria riforma del sistema elettorale che impedisca le nomine dall’alto dei parlamentari attraverso l’indicazione della propria preferenza sulla scheda; la decisione sulla non eleggibilità di cittadini, se condannati in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale.

Crediamo che fare politica, nel senso etimologico e più nobile del termine, comporti soprattutto fornire un esempio etico, culturale e di serietà ai cittadini che si governano, e che costituisca un ruolo da non sperperare in inutili e volgari liti, dichiarazioni razziste, aggressioni fisiche; questi comportamenti impoveriscono tutti, sia in un contesto interno alla nazione, sia rispetto all’immagine che essa deve offrire al resto del mondo.

Dal momento che Voi siete chiamati a rappresentarci, dovreste porvi come portavoce di coloro che vivono la realtà quotidiana e trasmettono le sue problematiche concrete.

Pretendiamo che la politica torni a essere un servizio alla collettività e che nel fare questo rispetti alcuni precisi standard di correttezza, buona educazione civica, coerenza e chiarezza.

Noi non siamo solo numeri.
Non vogliamo assistere impotenti alla banalizzazione delle parole che non si trasformano in fatti coerenti e responsabili.
Noi siamo quelli che votano. Quelli che scelgono. Quelli che criticano. Quelli che domandano. Quelli che giudicano.

Noi siamo coloro a cui dovete rispondere del Vostro operato, ogni giorno, in qualsiasi momento.
Attueremo un controllo serrato sulle azioni della prossima legislatura e daremo ampio risalto sui nostri blog di ciò che di buono e di cattivo verrà fatto.

Siamo in grado di criticare l’informazione, di valutare l’attuazione del programma elettorale, di giudicare sui fatti e non sulle promesse e sulle favole.

4 opinioni su “blogaction

  1. gRg

    E questo cos’e’? Un neopartito dal programma cosi’ generalista che piu’ generalista non si puo’? Un outing collettivo? A che serve? Mi sarei aspettato magari qualcosa di un po’ piu’ specifico, chesso’, tipo la lettera dei blogger contro Bruno Vespa , che peraltro – proprio perche’ specifica – non mi pare che stia riscuotendo un grosso seguito.
    Boh. Mi sa tanto di quella "voglia di chiacchierare" cosi’ tipica dei blogger…

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  2. Panzallaria

    è un modo per fare qualcosa e per ribadire un bisogno comune di ritorno all’eticità e al senso più profondo della politica. Abbiamo usato i mezzi che avevamo e che conosciamo meglio. La lettera sta facendo il giro dei blog ed è stata pubblicata anche da giornali.

    Ognuno nel suo piccolo fa quel che può, almeno chi ha voglia di avere un ruolo nella società, chi pensa che sia giusto tornare a essere cittadini attivi in ogni piccola cosa.
    L’azione ha dei limiti e forse sarà una gocciolina in mezzo al mare, è un inizio (e volutamente generalista perché come gli inizi getta le basi metodologiche per il proseguo), non siamo un partito ma un gruppo di persone che vuole fare delle cose, che non pensa sia giusto stare immobili a criticare e basta ma vuole costruire.

    perché a criticare siamo bravissimi in Italia, a dire cosa non va nelle iniziative altrui pure, ma a proporre? caro/a grg se hai idee migliori, se hai idee che possano avere un senso, ti aspettiamo a braccia aperte per proporre.

    poi smettiamola con questo modo un po’ snobistico di cercare sempre una dietrologia individualista perché così non dobbiamo fermarci a pensare…

    è un po’ sorpassato!

    ti aspetto su blogaction se ti andrà e se no buon proseguimento di vita

    francesca sanzo
    panzallaria

    blogaction

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  3. gRg

    Cara Panzallaria, senza andare troppo lontano puoi trovare nel mio commento la lettera di Quintarelli che ho citato. Un’azione concreta e specifica. Sta avendo, a mio giudizio, molto poco successo – molto meno di quanto meriterebbe – ma, se gocciolina nel mare dev’essere, che almeno la si getti in prossimita’ di dove possa essere utile. Altrimenti stiamo a chiacchierare, e di posti dove ti aspettano a braccia aperte a chiacchierare e’ piena sia la rete sia la vita reale. Io trovo che abbia piu’ senso etico limitare le parole ed aumentarne l’efficacia, la concretezza – credo proprio che sia una delle maggiori sfide etiche dei nostri giorni.

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