Amore, tienimi per mano. Non sarà sempre facile, e io ho un po’ paura, ma se mi tieni per mano e mi guardi negli occhi andrà tutto bene.
Io oggi lo farò, e saprò che andrà tutto bene. Da oggi, per sempre.
Ti amo.
Amore, tienimi per mano. Non sarà sempre facile, e io ho un po’ paura, ma se mi tieni per mano e mi guardi negli occhi andrà tutto bene.
Io oggi lo farò, e saprò che andrà tutto bene. Da oggi, per sempre.
Ti amo.
Nel sistemare le cose tirate fuori da un po’ di scatoloni (troppo pochi!) saltano fuori le cose più strane (buttate dentro un po’ a casaccio…).
Tra cui il quadernetto del catechismo: la maestra alla fine dell’anno ci aveva dato un quadernetto rilegato per le nostre preghiere e commenti.
Dalla prima (il quaderno è datato 5 maggio 1983) si capiscono già molte cose della Lucia da grande (cagacazzi, e non si sa che ricchezze avessi a 9 anni, ma sono molto orgogliosa che a quell’età usassi appropriatamente il termine ‘ovvero’) perciò la riporto fedelmente…
Caro Gesù,
io non sono un "modello" o un "campione" di bontà e di giustizia. I difetti ce li ho anch’io.
1. Per esempio, io, da qualche tempo quando vando in chiesa per la messa delle 10, cioè quella dei ragazzi, capito sempre vicino dei ragazzi maleducati, che chiacchierano durante la predica e che ridono durante l’Eucarestia; un po’ per volta ho imparato anch’io.
2. Poi non sono capace di dividere le mie ricchezze con glia altri miei fratelli.
3. Qualche volta po prego senza capire, ovvero ascoltare.
4. Durante la messa non ascolto sempre molto attentamente la predica e il Vangelo.
Signore, perdonami e aiutami.
Per piacere.
Quantomeno, ero molto educata.
Dovrei aggiornare sull’addio al nubilato, e tutto quello che posso fare è dire che è stato una cannonata (aperitivo con massaggio all’hammam della rosa – massaggio TESTA E PIEDI, non avete idea – più candele e vino al parco) e linkare le foto.
Dovrei aggiornare sul matrimonio, e tutto quello che posso fare è dire che:
a) in Sant’Ambrogio i lavori sono puntualmente terminati, in compenso davanti alla chiesa dove mi sposo hanno aperto un cantiere che blocca l’ingresso (ma forse me lo aprono);
b) le bomboniere erano tutte sbagliate, le abbiamo rispedite in sudamerica per farle rifare e se va bene arrivano il 20 (venti).
Dovrei fare un sacco di cose e ringraziare un sacco di gente, ma spero mi perdonerà, perché oltretutto con ben due giorni di preavviso ho saputo che al mio rientro cambio lavoro (sempre in biblio ma in un dipartimento) quindi ho passato ieri e oggi a fare il passaggio di consegne, non mi sono quasi mai collegata e sono completamente di-strut-ta.
Per chi può ci si vede il 22 di persona, virtualmente il 15 ottobre.
Adios.
Il vestito è bello, bello, bellissimo.
Lo so che non è la cosa più importante. Lo so.
Ma è proprio tanto bello.
ovvero di inviti, partecipazioni & overbooking.
Premessa uno: non sarà mai e poi mai possibile fare contenti tutti.
Premessa due: pare sia il principale motivo di litigio tra fidanzati.
Conclusione uno: è vero.
Conclusione due: principale no, ma il rischio si corre.
Ma andiamo con ordine.
Durante le vacanze di Natale ci mettiamo allegramente a buttare giù una lista e intanto cominciamo a sentire qualche posto.
Alla fine di aprile (più o meno) la lista ha raggiunto le 230 persone, abbiamo sentito risposte tipo:
– sì oggi è il 6 gennaio ma il 22 settembre abbiamo già un’opzione ma non ce l’hanno ancora confermata quindi se mettete voi l’opzione e confermate entro il 15 (gennaio) vi diamo il posto.
– parlate di settembre 2010?
– se un posto non è prenotato per un anno e mezzo/due c’è un motivo.
– sì siamo ancora chiusi, apriremo a maggio, ma il 22 settembre siamo già prenotati.
e posto quindi ne abbiamo trovato solo:
– uno a un’ora da Milano (favoloso ma all’aperto in mezzo ai campi, loro stessi ci dicono che non se la sentono perché il 22 settembre sarebbe troppo freddo e umido)
– uno a un’ora da Milano meno bello ma si mangia benissimo.
Il problema è che sono lontani e molti dei nostri amici e parenti vengono da fuori.
Io e Fede ci guardiamo negli occhi. La chiesa è saltata, ci sposiamo nella mia parrocchia. Quindi cambiamo radicalmente impostazione, chiediamo il permesso al parroco e organizziamo un aperitivo (sulle partecipazioni divenuto cocktail grazie al nostro preziosissimo arbiter elegantiarum che ha detto che l’ape fa proprio troppo milanese) fuori dalla chiesa, così riusciamo anche a salutare tutti con calma e gestito dagli scout di mia sorella che così fanno pure autofinanziamento, e decidiamo di tagliare pesantemente sugli invitati alla cena, potendo così organizzarla in un posto in Milano sopra una fermata di metropolitana dove non solo si mangia benissimo e c’è un pergolato favoloso (incrociamo le dita) ma sono gli unici che ci han detto prezzo con IVA e si son comportati più che gentilmente e onestamente in tutta l’organizzazione (eggià, perché non solo per qualsiasi cosa relativa a un matrimonio pare che l’IVA sia un optional, ma ti trattano pure come se ti facessero un favore già solo per averti parlato).
Per cui, tutti quelli di cui non ci fregava nulla ma dovevamo invitare (amici dei genitori, parenti lontani, colleghi vari ecc.) -> cocktail, il problema ovviamente è per chi VOLEVAMO invitare alla cena: un criterio si impone.
Mumble. Eliminati ancora un po’ di parenti, si presenta lo spinoso problema amici. Ognuno sfronda i suoi personali. Rimangono i bcers. Alla fine abbiamo risolto con: invitiamo alla cena solo quelli con cui abbiamo entrambi dei rapporti, con un’unica eccezione per parte (che non verrà svelata neanche sotto tortura), tutti gli altri cmq almeno il brindisi insieme lo si fa.
A questo punto, superato il primo scoglio con qualche dispiacere per ciascuno di noi ma senza litigare (troppo), scopriamo che esistono almeno due diverse concezioni delle partecipazioni (esclusi i casi di cui sopra ovviamente).
A casa mia funziona che si manda a tutti. Dalla maestra delle elementari che incroci per strada ogni tanto al più lontano parente remoto, perché è una comunicazione: ti rendo partecipe di questa informazione (una volta si metteva sui giornali :/).
Altrove funziona che partecipazione = mi fai il regalo. Il che è imbarazzante perché non è nostra intenzione.
Ok ammetto che qui ho ceduto ai miei che insistevano e abbiamo fatto come usa da me (dopo aver controllato sul galateo).
Unica litigata: una partecipazione che ho insistito per mandare e Fede non voleva. Ma se tutti dev’essere, tutti sia. Anche se, alla fine, aveva ragione lui.
Il fatto che da quando sono bionda – MOLTO bionda – e cioè circa tre giorni lavorativi, tutti gli uomini che entrano nel mio raggio d’azione (colleghi, utenti, ragazzi in cerca di accendino) siano decisamente più gentili e cmq sdilinquiti, se da un lato fa incazzare il mio lato femminista dall’altro mi fa molto, molto, molto ridere.
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