Io, ragazza di città, sabato ho raccolto ciliegie.
Non mi divertivo così da quando avevo 4 anni e ho trovato un porcino.
Io, ragazza di città, sabato ho raccolto ciliegie.
Non mi divertivo così da quando avevo 4 anni e ho trovato un porcino.
Tutto comincia col fatto che settimana prossima è il mio compleanno e che ieri sera dovevo andare a vedere Pirati dei Caraibi 3 con le mie sorelle (annuale seratona cinema in compagnia).
Conversazione tra me e Fede lunedì:
Fede: – Cara mettiti elegante mercoledì
Io: – Beh ok se faccio a tempo prima del cinema, è prima delle 7, ma perché mettermi elegante per il cinema?
Fede: – …
Io: – …
Fede: – E se non andassimo al cinema?
Io: – Beh se sei stanco ok, però devo avvisare le mie sorelle che poi non riesco mai a far le cose con loro.
Fede: – Lo san già.
Io: – ???????????????????
e quindi ieri sera senza dirmi fino all’ultimo dove andavamo mi ha portato alla Scala a vedere La bella addormentata nel bosco, e io non avevo mai visto un balletto*.
Per chiarire: a) mi fa una sorpresa b) pensa a un regalo romantico tutto da solo (ho controllato) c) mi porta a vedere un balletto, cioè, un bal-let-to, o meglio UN BALLETTO, spauracchio di qualunque uomo modello base o meno da quando hanno inventato la danza! E non solo: la sera in cui c’è la finale di Coppa Campioni con una squadra italiana – anche se non è la sua!
Ma dov’è il trucco?!?
* riassunto per i posteri: nessuno dei due diventerà un fanatico del balletto e sono dei delinquenti a vendere certi posti in teoria stupendi (prima – PRIMA! – fila di palchi ma essendo laterali ed essendo noi sui secondi sgabelli ti vedevi solo l’angolo destro del palco – ma il mio cavaliere al primo intervallo si è fatto dare due posti in platea 😛 ), ma la musica era meravigliosa, i costumi e le scene incredibili, il corpo di ballo perfetto, i primi due ballerini un po’ meno e forse un po’ freddini ma bravi, e cmq… la Scala gente, la Scala. Non c’è niente come la Scala. Non c’è niente come andare con un vero cavaliere alla Scala (parliamone: quest’uomo gira intorno alle grate per non farmi incastrare coi tacchi!).
E, modestamente parlando, col tubino nero Dolce & Gabbana e il tacco 12, più ciondoli e orecchini di vetro rosso scuro, trucco e pettinatura raccolta ottocento, facevo la mia gran, gran figura.
15 anni fa ero con la mia classe su un aereo che tornava dalla Sicilia, felicemente ignara della preoccupazione dei genitori e degli amici che sapevano cos’era successo sulla strada per l’aereoporto di Palermo, anche se noi partivamo da Catania.
L’anno scorso ci sono passata.
Il Corriere dice che nessuno fa caso a quella targa.
Roberto Alajmo in ‘Palermo è una cipolla’ dice che in tutte le macchine che passano di lì scende istintivamente il silenzio.
A me si è chiusa la gola e ogni volta che ci penso – troppo raramente – mi viene il magone. Come ora.
Ma tanto la mafia non c’è più, no?
Mi si chiedono aggiornamenti sul matrimonio ma al momento nun ce la fo, abbiate pazienza
Invece venerdì sono andata a ballare in disco (al Rolling Stone) dopo secoli. Bella serata, bel compleanno, bella compagnia.
Solo due veloci note di costume:
– la serata era: revival ’70 ’80 ’90. ’90. Novanta? NOVANTA? Io andavo a ballare negli anni ’90! Il revival era ’70 e ’80! Oddio. L’età avanza.
– nella fase anni ’90 ho cominciato a pensare che o la musica negli anni ’90 faceva schifo (ma non mi sembra proprio tutta) o i miei gusti e quelli del DJ erano un po’ diversi (e i suoi facevano anche parecchio cagare).
Voglio dire.
Sono sopravvissuta per 10 anni riuscendo felice ad evitare nella mia beata ignoranza la canzone che mi ha pietrificato in mezzo alla pista, con gli occhi di fuori e la mascella penzolante. Ma davvero, davvero, DAVVERO qualcuno ha rifatto Geordie di De André in versione techno/dance??? De André? Geordie? Saltellando su ‘IMPICCHERANNO’?????
Se eravate lì e a un certo punto avete visto una statua di sale, ero io.
(mi si dice siano stati gli Eiffel65 – no comment). Poveri noi.
Presa da smania acquisto mobili compro Casa facile che ha in allegato la guida per chi va a vivere da solo in affitto (leggi: prezzi bassi), con anche consigli per pulire e ridipingere casa in 48 ore ecc.
A parte che i prezzi bassi sì, ci sono (Ikea ovviamente), ma sono uno per tipo, gli altri sono da miliardari (e allora che vai in affitto a fare e/o che mi compro la guida a fare, che se c’ho soldi pago l’architetto e se non li ho faccio prima a comprare il catalogo Ikea), dopo un po’ che leggo noto una cosa strana.
La rivista è rivolta esclusivamente al femminile (se sei una cuoca provetta prendi questa cucina, se sei stanca fai così ecc.).
Bisogna dedurre che le riviste di arredamento le comprano solo le donne? O meglio ancora che vanno a vivere in affitto solo le donne? O che se ci vanno anche gli uomini (i fatti sono fatti), l’arredamento lo scelgono rigorosamente madri/sorelle/fidanzate/amiche che oltretutto gli puliscono e ridipingono casa? E se ci va una coppia la scelta spetta esclusivamente a lei – e pulizia con rimbiancatura pure?
E se ci va una coppia gay (l’attualità non è un’opinione)? Che fanno? La rivista suppone evidentemente che non abbiano sufficiente gusto per far da sé ma ci vuole assolutamente un parere femminile, con buona pace di Dolce&Gabbana.
(e vi risparmio – dalla rivista madre – l’orrido riattamento di un appartamento di una coppia, rifatto sul genere casa delle bambole con pizzi e nastri e colori dominanti rosa e lilla. Lui dev’essere scappato urlante).
E così il corso di lissssio è finito.
Abbiamo ancora due lezioni di prolungamento ma il grosso è fatto, o meglio: essendo il corso base abbiamo imparato solo il giro a destra ma vabbè.
Intanto abbiamo appurato che:
– Che cosss’è l’amor è un mezzo jive mezzo fox, ce la potremmo fare ma la vedo dura;
– Una giornata senza pretese è un valzer lento un po’ veloce (sic!);
– Amandoti NON è un tango come pensavo ma una rumba, il più lento dei balli sudamericani e ci piace molto;
– I dubbi dell’amore non è ballabile. Pazienza.
In tutto abbiamo imparato una dozzina di balli tra latinoamericani/sudamericani/liscio classico, riepiloghiamo a futura memoria (il cavaliere parte con il sinistro in tutti i balli tranne i valzer, la dama ovviamente il contrario):
– MERENGUE: ancheggiare. 8 sul posto, 4 avanti, 4 indietro, 4 laterali, 4 ritorno, 8 giro, 4 ci si allontana, 4 ci si allaccia, 8 giro allacciati, 4 ci si slaccia, 8 giro dama, 8 giro cavaliere, 8 giro insieme, 4 ci si riavvicina ecc. Credo.
– SAMBA: ancheggiare su tre tempi. 3 laterali, 3 apertura, 3 laterali, 2 giro, 3 apertura interna, 3 apertura esterna, 3 apertura interna, torna al laterale ecc.
– CHA-CHA-CHA (beeeelloooo): base in due tempi, poi laterale di tre, poi due. Base, laterale, base, laterale, base, laterale, giro della dama; laterale, apertura, laterale, apertura, laterale, apertura, laterale, giro della dama; laterale, apertura indietro, laterale, apertura indietro, laterale, apertura indietro, laterale, giro della dama; laterale, base, laterale, giro doppio, laterale, base, laterale, giro doppio; laterale, torna al base ecc.
– RUMBA: come il Cha-cha-cha ma senza il laterale, cioè base in due tempi e passo lungo. Base, lungo, base, lungo, base, lungo, giro della dama; lungo, apertura, lungo, apertura, lungo, apertura, lungo, giro della dama; lungo, apertura indietro, lungo, apertura indietro, lungo, apertura indietro, lungo, giro della dama; lungo, base, lungo, giro doppio, lungo, base, lungo, giro doppio; lungo, torna al base ecc.
– TANGO (beeeeelloooooooo): 4 tempi su 3 (lungo, lungo, veloce-veloce). Base, base, giro, giro, di nuovo base ecc.
– FOX: come il tango ma più ‘sciallato’. Versione veloce e versione lenta.
– JIVE: l’abbiamo fatto due volte cmq base in due tempi e due laterali di 3 veloci.
– POLKA: tre tempi, saltellato (!). 4 base, 4 promenade, 4 giro, 4 base ecc.
– MAZURKA: tre tempi, camminato. 3 base, 4 giro, 4 base, 4 giro, lateraleeeeeeestop (a volte trabocchetto).
– VALZER LENTO O INGLESE (beeeeeeeelloooooooooooooooooo): tre tempi. 4 base, 4 giro, 4 base ecc. (ma si fa un po’ come si vuole).
– VALZER VIENNESE (beeeellooooo): abbiamo imparato quello in due tempi, che verrà prontamente rimosso dalla nostra memoria (mamma mia quanto scalpitavo) e poi quello in tre tempi (lungo, veloce-veloce sul posto).
Unica critica: la scelta delle singole canzoni da ballare era veramente, veramente, veramente pessima (Ramazzotti no!)
Grazie a lei scopro questo sito e quindi che:
Io lo sento forte e chiaro 😀
Dal Corriere.it:
I trasmettitori installati a Ginevra
«Ultrasuoni» anti-giovani in municipio
Il sistema ha lo scopo di tenere lontani i graffittari dallo storico palazzo Eynard. La frequenza non è udibile dagli over 30
Il palazzo Eynard
GINEVRA – Lo storico palazzo Eynard di Ginevra in stile neoclassico, sede del Municipio cittadino, è stato equipaggiato di trasmettitori ad ultrasuoni, che tengono a distanza i giovani di meno di 25 anni. Il dispositivo, la cui esistenza è stata rivelata mercoledì dal giornale svizzero francese «20 minutes», è stato asportato solo nelle ultime ore. Non è ancora chiaro chi abbia preso la decisione di equipaggiare l’edificio. Lo scopo: tenere alla larga i graffitari.
MOSQUITO – Una sirena del tutto speciale, che emette un suono modulato a 17khz installata sulle pareti della casa signorile in centro città: l’esistenza del dispositivo è stata confermata dal primo cittadino Christian Ferrazino, che ne ignorava la presenza. La particolarità sta nel fatto che un suono a tale frequenza si è scoperto essere udibile solo da soggetti particolarmente giovani. Già sopra i 30 anni, infatti, l’udito non riesce più a percepire certe frequenze. Il suono, per chi lo sente, è un fastidioso fischio – simile appunto al ronzio di una zanzara.
VANDALI – Sviluppato dall’inglese Howard Stapleton, il «Mosquito device» in questo caso allontanerebbe i giovani e permetterebbe dunque di evitare graffiti e altre depredazioni, sempre più frequenti negli ultimi anni e che hanno creato non pochi problemi alla municipalità elvetica. Da meno di un anno sul mercato, l’aggeggio è balzato alle cronache in Svizzera dopo essere stato installato a inizio anno sul balcone di un lussuoso hotel di Chur per tenere alla larga i più giovani e garantire così un sonno tranquillo agli ospiti. Diversamente è stato usato da alcuni gestori di locali e pub in Gran Bretagna e Germania che hanno adottato la nuova tecnica – in questo caso per attirare una clientela solo di over 30.
CELLULARI – Stapleton ha applicato negli ultimi mesi la stessa tecnologia alle suonerie dei telefoni cellulari udibili dai teenager ma non dagli insegnanti, trasformandolo quindi in un esclusivo sistema di comunicazione. Il fenomeno è stato etichettato «Teen Buzz» e tra gli studenti si sta già diffondendo a macchia d’olio. Ecco un esempio in formato Mp3, udibile forte e chiaro solo a chi ha meno di 25 anni:
http://download.npr.org/anon.npr-mp3/atc/atc_teenbuzz.mp3
Elmar Burchia 10 maggio 2007
Tutti mi dicono che sono dimagrita.
In effetti, mi sento dimagrita.
In effetti, i pantaloni mi vanno larghi.
In effetti, non me ne frega nulla non fosse che soffro il caldo e ho i cali di pressione e se comincio così 5 mesi prima mi sposerò in stato di coma.
In effetti effettivo, mi peso per la prima volta dopo 6 mesi e son due kg di più.
Mah.
ULTIMI COMMENTI