Stai per addormentarti e la spallina della camicia da notte ti graffia. Dici: ‘Ahi!’
Il tuo fidanzato ti chiede che c’è.
Gli rispondi che qualcosa ti ha graffiato.
Lui con tono serissimo dice: ‘Sarà stato il mio topolino Giorgio’.
…
La conversazione è proseguita con: perché hai un topolino? (è arrivato qui); perché si chiama Giorgio? (l’han chiamato così i suoi genitori); dove sta? (sotto il tavolino); perché il topolino sta sotto il tavolino? (perché gli piace); e perché mai dovrebbe graffiarmi??? (perché ha le unghiette, mica fa apposta). Il tutto inframmezzato da risate a crepapelle e singulti di riso puro.
Quando vivremo assieme non dormirò più (e già dovevo saperlo, dai tempi della barzelletta dell’alce e dell’istrice).
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