Ultimamente sento parlare un sacco di sindrome mestruale e/o premestruale. Cose di cui peraltro non ho mai sofferto essendo irritabile 365 giorni all’anno (366 i bisestili); peraltro stavo sempre talmente male fisicamente che il lato psicologico mi toccava assai poco.
Da un paio d’anni però, sarà l’età o sarà la stanchezza cronica, mi rendo conto ora che invece sono molto più ipersensibile e deprimibile (si dirà? boh) in quella certa settimana al mese che nelle altre.
Il che fornisce una spiegazione scientifica alla periodica e ricorrente sensazione di non essere capita, non essere apprezzata, essere rifiutata, dare tutto quello che posso per poi ricevere porte in faccia, e soprattutto di aver finora (e temporaneamente) sostenuto un ruolo che non è mio e che prima o poi si scoprirà che son sempre la diciottenne imbranata che non spiccica parola e che per proporre un cinema in classe si preparava per giorni.
O forse per una settimana al mese ho il gran culo di rientrare in contatto diretto ed immediato con l’adolescente che ero e che è in me.
Indi per cui innanzitutto eviterò in quei giorni di ascoltarmi Capossela in loop (bello eh ma deprimerebbe pure Pollyanna), inoltre mi faccio un regalo e compro i due biglietti per Ligabue a cifra che vabbè lasciamo perdere, e infine mi compro un altro paio di magliette versione Mafalda – oggi mordo così ho il cambio per tutta la settimana. Uomo avvisato…
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