Che poi, diciamocelo, era assolutamente un pretesto. Per me si poteva pure mangiare insalata tutto il tempo (con buona pace di chi ha organizzato e che spero non si offenda!).
Due giorni di flash che non rendono l’insieme ma danno un’idea:
– la messa al convento di clausura (tale a mia insaputa). Come esordio non è male.
– arrivare in anticipo pur pensando di trovare già tutti ed entrare alla chiesa evangelica con un ‘eeeehr mi sa che abbiamo sbagliato’ – e per fortuna la borsa con la tequila di G. era opaca 😛
– l’arrivo in massa e saluti e abbracci e ridere e mangiare bere giocare ballare chiacchierare;
– un’allacciatura stivali strategica (son riuscita a sbagliarla lo stesso ma pasiensa) con F. (cioè E. insomma, lei);
– YMCA sempre con lei e I.;
– i gradiosi DJ N./P. e A./P.;
– la competizione alcolica con le friulane (specifico la regione per rendere palese il livello di difficoltà);
– sgridare lei e lei per uno scherzo :oP
– le innumerevoli pause sigaretta, occasioni di chiacchiere e rivelazioni e rimpianti e sentirti a tuo agio con persone con cui temevi non sarebbe stato così;
– sentirti dire che non devi sentire la mancanza di alcune cose/persone perché hai una vita fighissima, e ripensandoci a mente sobria renderti conto che è vero!!!
– una litigata in macchina talmente classica da poter essere il soggetto di una vignetta della settimana enigmistica;
– arrivare in ritardo che i miei son già lì e sentirti dire da una persona che non avevi mai visto prima che sono due persone fantastiche;
– essere MOLTO contenta che siano seduti vicino a lei;
– vedere che si divertono e sono a loro agio – e fermarti al secondo quando loro prendono il bis di TUTTO;
– le pause con-sesso;
– poterti permettere di non chiacchierare con alcune persone perché sai che le vedrai presto;
– farti fare le foto da un vero artista;
– sentire la mancanza di molte persone che non c’erano;
– tante tante cose e persone per le quali non ho parole sufficienti.
E in tutto questo non vedere quasi mai F. (salvo uno strepitoso ballo a due) ma sapere che c’è sempre.
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