Devo dire che dopo una giornata di merda come quella di ieri (prima o poi lo scontro col collega doveva arrivare), dopo aver lavorato da lunedì in poi fino alle 2 di notte per il vecchio lavoro, dopo vari cazzi e mazzi degli ultimi giorni, non è che avessi ‘sta gran voglia di andare a un concerto all’altro capo di Milano, per quanto avessi già sentito e apprezzato dal vivo la cantante.
Però a F. Laura Fedele piace molto e gli avevo detto che andavamo e non c’avevo voglia di lavorare anche ieri sera.
Perciò arriviamo bel belli all’Histoire in viale Lunigiana e alla modica cifra di 10 euro che comprende happy hour (non male) e concerto ci accomodiamo in un locale tendente al fighetto ma – mi dicono – con una cameriera proprio carina.
A farla breve, il concerto inizia con una mezz’ora di ritardo ma vale davvero la pena.
Innanzitutto il contesto: il locale fa angolo a un incrocio ed è tutto vetrate e han messo il trio nell’angolo perciò tu vedi fuori (ma non senti, insonorizzazione perfetta) e quello che vedi è la gente che passa, si ferma, guarda incuriosita (da fuori invece la musica si sente) e sorride. E già adoro queste cose :o)
In più, lei ha una voce da urlo, il contrabbassista è da sballo e il batterista da delirio; il repertorio era molto diverso da quello sentito l’altra volta (reinterpretazione di Nina Simone) e molto particolare: interpretazione e traduzione di brani di Tom Waits (l’album si intitola Pornoshow. Pigliatelo).
Peccato non aver trovato i testi in rete, e neanche il collegamento canzone in italiano/canzone originale, ma mi sbatterò un po’ di più ;o)
Se capita dalle vostre parti, andatevela a sentire che merita davvero.
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