appunti d’agosto

– cura del sonno: al lago non ho mai dormito meno di 10 ore. La prima sera son crollata nel piatto alle 20.30, mi sono svegliata – anzi, sono stata svegliata… – alle 9.30 e mi son pure fatta un due ore di pisolino al pomeriggio (rarissimo che io dorma di giorno!).
– frequentare dei bambini (al lago non c’è altro: o sotto i 10 o sopra i 70) ha notevolmente rallentato il mio orologio biologico. Soprattutto se 3 minirappresentanti della categoria ti svegliano alle 9.30, tu apri le persiane per vedere ‘chi è che fa ‘sto casino, saranno le 6!’ e vedi 3 faccine che ti guardano col naso all’insù. Burberamente chiedi per favore un po’ di silenzio (non sapevo cosa dire e poi io la mattina non connetto, oh), ti alzi, esci e senti:’ è uscito è uscito’! ‘no è una femmina!’ ‘ no è una signora!’ (!?!) che un po’ ti vien da ridere un po’ signora sarà tua nonna mica io :oP
– al lago non c’è NIENTE da fare. Ok ero stanca. Ok ho dormito e divorato libri a livelli da crisi di astinenza. Ma dopo due giorni già avevo bisogno di qualcosa da fare… niente. Alla frutta, due giorni prima di tornare a Milano ho fatto un rapido corso di ripasso di stiro (prossimo livello: le camicie da uomo. Livello avanzato: la lavatrice questa sconosciuta e soprattutto che non ti odia. Livello massimo: la pentola a pressione non può ucciderti).
– al lago per darti una botta di vita vai a leggere alla festa del dolce (al pomeriggio ovviamente) con sottofondo assordante di liscio e pubblico vedi sopra. Evitare di portarsi dietro un libro troppo cinico ed esilarante che potresti dover andare a rifugiarti ignominiosamente nel viale defilato.
– rendersi conto che è definitivamente vero che sono i libri a scegliere te e non viceversa. Tra quelli pigliati a caso dalla borsa portata su da Milano a sua volta riempita più o meno a caso, c’era uno strano anzi strampalato ed illogico filo conduttore con protagoniste omonime e diversissime nei primi due, spiegazioni marinare nel terzo indispensabili per capire il quarto, sprazzi di storia in un altro che ricordano aspetti dell’ennesimo… boh. Intrigante.

dulcis in fundo… torni a Milano, lavori 4 giorni e al 4° vai all’hammam che ti hanno regalato. A fare il percorso di coppia (carino e romantico una tantum, ma decisamente la faccenda è più da gruppo di donne che ciciarano alla grande). Detto che la fase bagno turco vero e proprio è durata 5 minuti massimo (troppo caldo, troppo umido, e soprattutto troppo buio che rischi di bere invece dell’acqua il barattolino con le essenze profumate… ehm. Anzi: bleah), il resto è una figata pazzesca. Stratosferica. Viziantissima. Goduriosissima. ok idromassaggio e massaggio si sa, ma se a questi e in mezzo a questi aggiungi: gommage (aaaaah… ho ancora la pelle morbidissima) e lavaggio corpo e capelli il tutto ti stende. Oddio, a livello astratto che qualcuno mi lavi non è che sia un’idea che mi sconfinferi molto, ma in pratica… cominci a capire cosa volesse dire essere un patrizio romano. E non ti fa così schifo – soprattutto se abbatti i sensi di colpa col fatto che paghi e non stai schiavizzando nessuno…
Consigliatissimo anche se confermo quanto detto da altri: il cameriere della zona cibo è un cafone di prima categoria (il resto del personale no) e non puoi farmi pagare 10 euro per un drink: è immorale. Soprattutto se disgustoso! :oP

2 opinioni su “appunti d’agosto

  1. Diana

    io tutto l’ultimo paragrafo l’ho copiato e inviato a CHI DI DOVERE… vedremo se sortirà l’effetto desiderato!!!
    in realtà chissà che salasso che sarà una cosa del genere…    ma solo il fatto di sapere che EVENTUALMENTE esiste e potrei andarci mi fa sentire bene! 😉

    ps: concorodo pienamente con te riguardo alle impressioni sulla vita al lago! un we è più che sufficiente, per come la vedo io!

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