Archivio mensile:maggio 2005

magia

sempre dal solito oroscopo:

Gemelli (21 maggio – 20 giugno)

Con un’apertura alare di quasi un metro, il
picchio dal becco d’avorio era un’attrazione delle foreste di
latifoglie del sud degli Stati Uniti. I nativi d’America credevano che
il suo becco avesse dei poteri magici. Lo usavano come moneta di
scambio e per farne corone ai grandi guerrieri. Purtroppo la specie si
è estinta nel 1944, quando è scomparso il suo ultimo esemplare. Ma un
mese fa gli ambientalisti hanno annunciato una grande scoperta: sette
picchi sono stati avvistati nei boschi dell’Arkansas. Dovresti
considerarla una metafora degli eventi che accadranno nella tua vita,
Gemelli. La magia che pensavi perduta per sempre sta tornando.

 

me ne ero già accorta :oDDD 

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2006 politica e società

Bene, se fino a ieri mi dava un po’ fastidio l’idea di dover votare per un pirla, adesso sono nell’invidiabile scelta di quale tra due pirla votare.

Che culo. 

gioventù

ma io mi domando, ‘sti giovani virgulti che vengono a studiare nella biblioteca della T., lo sanno che difficilmente di qua ci passa il selezionatore delle veline? No perché qui è tutto un gran viavai di fanciulle e fanciulline scosciate scollate truccate (s)pettinate taccate che camminano come Naomi Campell e sbattono le ciglia (a me poi. Che cavolo sbatti le ciglia a me? Mah. Uh magari pensano che sono lesbica! Ma tanto l’accesso a internet glielo concedo lo stesso).

La figliuola di Ricordati di me gli fa un baffo, solo che mi sa che han sbagliato posto. Qua se gli va bene possono cuccare, nell’ordine:
– altri studentelli che di solito stanno incollati a internet e manco le vedono, e se le vedono arrossiscono – e tanto queste non li filano manco di striscio;
– architetto sessantenne che tanto vita mondana non fa quindi manco ti fa fare le giuste conoscenze;
– addetto alla sicurezza: età media quarant’anni, altezza massima m 1,55 (che se qualcuno si mette a sfasciare pezzi di design voglio vedere come lo fermano), vita mondana anche meno dell’architetto che almeno a qualche mostra ci andrà;
– addetto al bookshop.
Apriamo una parentesi sugli addetti al bookshop. La media è decisamente apprezzabile. Alti, belli, alla moda, curati, raffinati, quando ne è sceso uno l’altra settimana ancora un po’ non capivo cosa mi chiedeva, ero ancora persa nella visione di questo Apollo che elegantemente veleggiava sugli scalini.
Ecco, solo che sono tantotanto ma tanto curati raffinati sensibili carini… forse un pochino effemminati…

Insomma gioie questi puntano gli stessi architetti che puntate voi. E anche fossi un uomo, non ci sarebbe storia.

Rassegnatevi e mettetevi il golfino che qua ci fa un freddo boia e io ne ho le scatole piene di sentir starnutire e tossire a maggio :oP 

nota per me 2

(postilla al post precedente) 

almeno una volta l’anno
torna a casa sotto la pioggia senza ombrello, con le superga e i
pantaloni lunghi, fregandotene delle pozzanghere, e arrivata a casa
fradicia togli scarpe e calze e cammina a piedi nudi con i pantaloni
pesanti che sbattono sulle caviglie.

feste e scoperte

Ieri sera, cioè martedì, compleanno di una cara amica. Una di quelle che non vedo mai e che ti salta fuori dopo 5 mesi che non la vedi a dirti che probabilmente se ne andrà in Cina a lavorare – e quando lo senti non ti stupisci quasi.
Una che in 12 anni che la conosci e che vai alle sue feste non ci trovi mai la stessa gente.

Infatti. Arrivo con C. (ci siamo tutti e tre conosciuti all’università), chiacchiere con C., arriva M. (quello della festa ultrascicchete di lontana memoria – ah la festeggiata di stavolta è la stessa F.), due parole con M., arriva C2 che non vedo da 3 anni quindi megachiacchiere con C2, C. se ne va presto e penso seriamente di andarmene pure io che son staaaaaanca e non conosco nessuuuuuno, poi penso eccheccavolo è una vita che non vado a una festa in cui non conosco nessuno, fuori il lato socievole e divertiamoci.

Premesso che la festa consisteva in un aperitivo quindi la serata era sul genere chiacchiere, la cosa giocava a mio favore :oDDD
Perciò, faccia di bronzo e inserisciti nelle conversazioni, così, a caso, e fai pure un po’ di interrogatorio che se no la gente come la conosci (per fortuna ho individuato il capo di F. prima di uscirmene con qualcosa tipo ‘quello str***o che le fa fare gli orari allucinanti’ eccetera).
Risultato:
– conversazione esilarante con coppia gay che sta insieme da 23 anni e uno vuole andare in vacanza in India per la quinta volta e l’altro manco vuol sentirne parlare (mi sembravano i miei);
– conversazione femminista con amica di M. – mai vista prima – sui temi ‘difficoltà del mondo del lavoro, in particolare per le donne’ e ‘gli uomini son tutti bastardi’ al termine del quale il suo pseudofidanzato (testuali parole) è diventato ex – e voglio dire, se uno ti DIMENTICA in stazione ad Amsterdam e c’ha LUI i biglietti se lo merita, no?
– conversazione femminile sul tema ‘tacchi alti e chi dice che manco se ne accorge mente’ con praticante dello studio molto bionda, molto taccata e molto pettoruta che subito dopo se ne va a cena col capo – suscitando intorno la seconda fase ‘la praticante è andata a cena col capo’;
– conversazione surreale con tipa – nata con ‘noi ci siamo già viste’, tentativi di ricostruzione, abbandono dello sforzo, proseguimento con il tema ‘il ruolo della Provvidenza nella nostra vita’ (e gaffe classica sulla sua fede religiosa: ah tu in che Parrocchia vai? Nessuna, è una Chiesa Evangelica).

Dio come mi manca conoscere gente nuova. Non che voglia dire che queste persone diventeranno i miei amici per la vita, e ne ho già molti. Non mi mancano gli amici ma la scoperta delle persone, il sentire cose nuove, diverse, sorprendenti, ecco l’essere stupita.

Nonché, naturalmente, mi manca il fatto di non avere occasioni per rivelare all’intero universo quanto sono brillante colta e simpatica :oP

5 stroncature fulminee

In icq con un altro soggetto insonne, abbiamo partorito un’idea malata.

Gente, sfogatevi, toglietevi il peso dallo stomaco, dite quello che non avete mai osato dire: stroncate 5 libri/autori famosi e osannati che a voi proprio non van giù.
Niente giustificazioni, scuse, imbarazzi: fateli fuori.

Ecco i miei:
Eco: spocchioso e noioso*.
Benni: sopravvalutato e discontinuo.
De Carlo: irritante. Meglio: mi dà sui nervi. Meglio: non lo posso leggere.
Allende: una copiona.
Patricia Cornwell: ripetitiva e telenovelica.

*unica eccezione: Il nome della rosa (spocchioso ma non noioso).

Aspetto le vostre mannaie…

P.S. che nessuno che li ama si senta offeso. De gustibus eccetera. Se li amate, recensiteli…

 

Ed ecco il parere dell’altra mente:

Insonne? Ma se tento da mezz’ora di staccare e tu mi trattieni! 😀 😛

1) cominciamo coi mostri sacri: Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto. L’ha letto tutto il 5% di chi se ne vanta, posso metterci la mano sul fuoco. Ah, la storia delle madeleines è così famosa solo perché sta a pagina 29.

2) Banana Yoshimoto, kitchen escluso: un caso di un’autrice che azzecca (botta di culo?) un libro e poi gira attorno alla stessa idea. Ideale per chi non si stufa nel vedere 20 sale piene di ninfee di monet

3) De Carlo: prima due di due, poi di noi tre… Fosse riuscito a spillar soldi alla Fiat avrebbe scritto anche 4×4, ne sono certo. Le cose più belle dei suoi libri sono le copertine, e ho detto tutto.

4) Bret Easton Ellis: un esordio interessante, Meno di zero, e poi il vuoto spinto… Fino ad arrivare a glamorama, elenco degli status symbol di uno yuppie pazzoide. Meglio un giro per le vetrine del centro a cercar vestiti, almeno si prende aria.

5) Antonia S. Byatt: signora mia, siamo ben consci che lei ha un vocabolario estremamente variegato, ma non può mettere 5 paroloni per pagina, l’effetto naftalina è in agguato! Sull’effetto noia e verbosità invece cosa dire? Yawnnnn.

bien

… avevo solo bisogno di metabolizzare la cosa :o)

Grazie dei commenti al post precedente, seguirò sicuramente il consiglio di Iorek (mazza ferrata esclusa)…!

Nel
frattempo ho realizzato che da settembre, dopo due anni esatti, avrò un
lavoro dal quale uscirò alle 6 (e che non posso proprio materialmente
portarmi a casa…), non lavorerò la sera, non lavorerò la notte, non
lavorerò i weekend… fatico a crederci.

YEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEAH! 

non voglio crescere più

(T. Waits, K. Brennan, E. Ruggeri)

E così oggi ho confermato.
Per cui dal 6 giugno alla prossima primavera sono in biblioteca
dell’UC, non so ancora se in emeroteca (sperem) o al bibliopoint
(evvabbè, potrebbe essere divertente…), sostituzione maternità, mi
pagano 4 volte tanto, prospettive di assunzione ottime (e quando mi
ricapita…). E fino alla fine di luglio faccio tutte le chiusure e un
sabato su due in T. che non avevo cuore di lasciarli nella m. nel
periodo più critico e poi così non lascio il lavoro a metà che è una
cosa che odio ma posso finire di impostare il tutto.

Yeeeeeeee. Yeee. Ye.

Non sembro entusiasta? Boh. Mi aspettavo una sensazione di appagamento, se non di gioia.

Nada. Mi sento soffocare. Anzi, la sensazione di panico sembra montare in piena. Lo
so che è un’occasione d’oro e che ho quasi trentun anni e che non posso
andare avanti a fare collaborazioni per sempre e qui poi sono a posto,
ma tutto questo invece di farmi fare salti di gioia gaudio e tripudio
mi terrorizza. Come se chiudessi altre ennemila porte di cose che
potrei fare e vedere e conoscere.

Ma non è neanche questo. E’ che
mi sembra di aver tirato le fila, e che ora la mia vita entrerà in un
binario definito, e in fondo perché non posso essere come tutti ed
essere contenta e appagata di quello che vogliono tutti gli altri, un
lavoro semi-sicuro (ché tanto sicuro non esiste più), una famiglia
senza grossi problemi, una relazione felice, una personalità con cui
convivo più o meno bene, un sacco di amici con cui confidarmi e
divertirmi, parecchi interessi… cosa voglio di più? (non Anna,
grazie).

Non lo so. Ed è questo che mi spaventa.

Voglio scappare, tirarmi le coperte sulla testa e svegliarmi l’anno prossimo. Miliardaria e nullafacente, se possibile.

No eh?