(T. Waits, K. Brennan, E. Ruggeri)
E così oggi ho confermato.
Per cui dal 6 giugno alla prossima primavera sono in biblioteca
dell’UC, non so ancora se in emeroteca (sperem) o al bibliopoint
(evvabbè, potrebbe essere divertente…), sostituzione maternità, mi
pagano 4 volte tanto, prospettive di assunzione ottime (e quando mi
ricapita…). E fino alla fine di luglio faccio tutte le chiusure e un
sabato su due in T. che non avevo cuore di lasciarli nella m. nel
periodo più critico e poi così non lascio il lavoro a metà che è una
cosa che odio ma posso finire di impostare il tutto.
Yeeeeeeee. Yeee. Ye.
Non sembro entusiasta? Boh. Mi aspettavo una sensazione di appagamento, se non di gioia.
Nada. Mi sento soffocare. Anzi, la sensazione di panico sembra montare in piena. Lo
so che è un’occasione d’oro e che ho quasi trentun anni e che non posso
andare avanti a fare collaborazioni per sempre e qui poi sono a posto,
ma tutto questo invece di farmi fare salti di gioia gaudio e tripudio
mi terrorizza. Come se chiudessi altre ennemila porte di cose che
potrei fare e vedere e conoscere.
Ma non è neanche questo. E’ che
mi sembra di aver tirato le fila, e che ora la mia vita entrerà in un
binario definito, e in fondo perché non posso essere come tutti ed
essere contenta e appagata di quello che vogliono tutti gli altri, un
lavoro semi-sicuro (ché tanto sicuro non esiste più), una famiglia
senza grossi problemi, una relazione felice, una personalità con cui
convivo più o meno bene, un sacco di amici con cui confidarmi e
divertirmi, parecchi interessi… cosa voglio di più? (non Anna,
grazie).
Non lo so. Ed è questo che mi spaventa.
Voglio scappare, tirarmi le coperte sulla testa e svegliarmi l’anno prossimo. Miliardaria e nullafacente, se possibile.
No eh?
ULTIMI COMMENTI