Vado al colloquio. Aspetto mezz’ora (più i cinque minuti di anticipo canonico). Vabbè. La tipa è simpatica, molto, anche molto competente, ovviamente il loro è l’unico programma di catalogazione che non ho mai sentito manco nominare ma la sincerità premia e via. Ah ovviamente il programma è solo in inglese e il mio ‘nessun problema’ compensa largamente quanto appena detto (promemoria: vatti a vedere ‘sto programma E rispolvera il tuo inglese). Grande entusiasmo per il mio cv. Insistenza sull’università (‘ma la finisce, veroooooooooooooo?’). Grande entusiasmo per il mio entusiasmo. Eventuale proposta da confermare post decisione budget: collaborazione per sei mesi/un anno in vista di assunzione.
Considerato che già mi sognavo casetta mia e l’avevo pure parzialmente arredata con l’immaginazione (colpa mia, lo so lo so) non è il massimo ma è cmq meglio che niente.
E poi così domani vado dalla direttrice per ridiscutere il contratto con qualcosa di più in mano.
Non vedo l’ora.
Considerato che con la cena della scorsa settimana (lieve accenno, sincerità ma non troppo brutale, messaggio subliminale inviato e nessuna scazzottata) ho esaurito la scorta di pazienza e/o diplomaticità per tutto il 2004 e parte del 2005, la vedo male.
Se cercate diplomazia, girate al largo… Per risposte dirette, pure un po’ troppo, accomodatevi pure.
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