[scritto a rate]
La compagnia, così diversa, di persone, così diverse, che ti fanno sentire così bene – in modo diverso.
Una luna enorme sul Colosseo mentre seicentomila voci cantano insieme e tu senti solo quelle delle persone vicine. Vicine non solo fisicamente.
Una fitta improvvisa al pensiero di quanto un momento possa essere perfetto e vorresti non finisse mai ma è perfetto proprio perché è un momento, ed è irripetibile, ma non lo dimenticherai.
Le alte e irraggiungibili aspettative di qualcuno soddisfatte solo da un casuale applauso delle seicentomila persone di cui sopra – mo’ non so come battere questo record…
(Ten thousand people MAYBE more…)
Essere stancastancastanca ma stare davvero bene.
Una cena perfetta con una conclusione perfetta.
Parole rivelatorie. E non perché qualcuno ti dica cose nuove, ma perché te le fa scoprire nelle tue.
Pensare che l’aria di Roma ha un colore diverso. Una consistenza diversa (e non ci sono zanzare, lo so mi ripeto, ma la vita è davvero ingiusta).
Un sacco di risate.
‘Se fossi in te mi avrei ammazzato’.
Arrivare a casa e sentire già la mancanza delle persone. Dell’atmosfera. Della musica. Interiore.
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